Passi giapponesi di protesta a Mosca e a Washington

Passi giapponesi di protesta a Mosca e a Washington / RIFORNIMENTI VIA VLADIVOSTOK Passi giapponesi di protesta a Mosca e a Washington Impacciata difesa di Roosevelt dell'inguaribile mercantilismo britannico - L'acciaio prestato airinghilterra è da questa rivenduto all'America del Sud | d! r(Dal nostro inviato) New York, 27 agosto. Una furibonda e non metaforica ctempesta abbattutasi iersera sii ed j Vintorno New York, e una tempe- sfa di chiacchiere washingtonianci risoìtasi nel proverbiale bicchìe d'acqua durante la conferenzastampa presidenziale: queste due tempeste occupano oggi le prime pagine dei giornali. La seconda è stata originata da cose scritte da un giornalista il quale aveva accusato gli inglesi ai « mangiare, bere e divertirsi » fifii ristoranti della, capitale americana mettendo i conti relativi nella contabilità .della legge « prestiti e affìtti ». Le accuse andavano da quella menzionata a quella secondo cui l'Inghilterra, mentre « presta f'fìtta va» dagli Stati Uniti dell'acciaio, vendeva prodotti di acciaio nel Sud-America, e infine a quella secondo cui ufficiali della Marina britannica ordinavano uniformi e pagavano il sarto dicendo di metter sul conto del a prestiti e affitti ». Roosevelt, interrogato su tali voci, ha risposto dicendo che non meritano una smentita, ma un'accusa mossa dal Presidente è quella dell'esistenza di una campagna di mormorii mirante a minare la efficenza dell'aiuto americano ai beneficiari della legge <. prestiti c affìtti », campagna tanto più malràgia — ha sottolineato il Presidente — i?i quanto mescola mezze verità a distorsioni di fatti e a falsità complete. Da quello che i giornali dicono che il Presidente ha dichiarato, le « mezze verità » consisterebbero nel fatto che l'Inghilterra, prima del passaggio della legge «prestiti e affitti » aveva concluso dei contratti col Sud America per consegna di certi manufatti di acciaio: l'Inghilterra si è tenuta ai termini del contratto ed ha effettuato le consegne. Il Presidente ha insistito — scrive il New York Times — che,«tale acciaio era acciaio briian-\nico e che non poteva in qua! un-\que modo essere considerato come ,materiale avuto per effetto della,legge « prcsta-affìtta » per quanto' l'acciaio proveniente dagli Stati Uniti possa aver sostituito il metallo esportato dall'Inghilterra tn Argentina ». Per quanto risulta dai resoconti della conferenza-stampa, nessun giornalista ha chiesto se fosse o non fosse vera la denuncia, fatta giorni addietro dal New York Herald Tribune, secondo cui il governo di Birmania impone un tributo dell'uno per cento sul valore delle merci, comprese quelle americane, instradate per la via bitmóna verso la Cina di Ciang Kai Scek. L'aspetto saliente della situazione internazionale è dato da quello che i giornali del pomeriggio chiamano'un «mònito» della Russia al Giappone: il governo di Mosca avrebbe cioè avvertito quello di Tokio che qualunque tentativo dì bloccare i traffici russo-americani sarebbe considerato come « affo non amichevole ». Si potrebbe ossenwe che i Sovieti, militarmente premuti come sono a Sud, a Nord e a mezzavia. jiossano prendersi il lusso di intimare dei mòniti. Tuttavia non va dimenticato che il mònito è stato diretto dapprima dal governo giapponese a quello russo ed a quello americano: la Domei annuncia oggi che il governo di Tokio ha f'aìto dei passi relativi tanto a Mosca quanto a Washington. Il segretario di Stato Cordell Hull ha ricevuto stamane l'Ambasciatore sovietico ed immediatamente dopo ha tenuto la sua conferenza-stampa. Richiesto di dire la sua opinione circa l'attuale tensione tra Tokio e Mosca, Hull ha fatto intendere che finché la politica della libertà dei mari non sarà accantonata, gli Stati Uniti insisteranno nell'applicazione di essa anche nel Pacifico. Non ha voluto dire nulla circa le rimostranze fatte dal governo di Tokio: questo riserbo è probabilmente da spiegare col fatto che Hull ha avuto nel pomeriggio un abboccamento c n l'Ambasciatore nipponico Nomura. Leo Rea I termini delle dichiarazioni Berlino, 27 agosto. Si ha da Helsinki che la radio sovietica ha comunicato oggi che l'Ambasciatore nipponico a Mosca, Tatekava, ha consegnato a quel Commissario degli esteri una dichiarazione nella quale egli rileva che le forniture nord-americane di petrolio e di benzina all'Unione sovietica hanno posto il Giappone in una situazione molto delicata e difficile, innanzi tutto perchè tali trasporti passano molto vicini alla costa giapponese. L'Ambasciatore ha invitato il Governo sovietico a studiare la questione con cura. La radio sovietica ha continuato informando che il Commissario agli esteri sovietico ha risposto all'Ambasciatore nipponico che il Governo sovietico ha fatto rimettere al Governo di Tokio il 23 agosto, dal suo Ambasciatore a Tokio, Smetanin, l'informazione se- fuente: <; Il Governo sovietico riiene che il Governo giapponese non abbia alcu.ia ragione di in-1 quietarsi. Il Governo sovietico considererà tutti i tentativi giapponesi di impedire le relazioni commerciali normali tra l'Unione sovietica e gli Stati Uniti come un atto ostile ». Tokio, 27 agosto. Da Tokio si ha notizia ufficiale che gli Ambasciatori giapponesi a Mosca e a Washington hanno elevato protesta per le forniture nordamericane di benzina ai Sovieti, via Vladivostok. La « Domei » conferma che 1] Governo giapponese ha intrapreso | dei passi presso l'Unione Sovietica ! relativi alle forniture nord-ameri- cane di benzina per aeroplani, via j Vladivostok, e che passi analoghi sono stati fatti nello stesso tempo presso gli Stati Uniti. Si rileva in l i nanzi tutto la vicinanza delle coste giapponesi alle vie marittime attraverso le quali passano i trasporti americani ed il fatto che tale fornitura consiste in benzina di prima qualità per apparecchi. La « Domei » ha inoltre da fonte competente che, sino ad ora. sono stati spediti circa 10 milioni di galloni di benzina per apparecchi all'Unione sovietica e che quattro di questi trasporti sono partiti dalla costa occidentale degli Stati Uniti verso la metà di agosto.

Persone citate: Ciang, Cordell Hull, Hull, Leo Rea, Nomura, Roosevelt