NON LACRIMATA MORTE del nono punto rooseveltiano di Leo Rea

NON LACRIMATA MORTE del nono punto rooseveltiano NON LACRIMATA MORTE del nono punto rooseveltiano Il mutismo di Londra sulla " libertà di religione e dii, pi. rr • • i • ti n i • • Istampa,, - oli attari malesi alle spalle dei suoi a eati Si annuncia un viaggio della Presidentessa in Inghilterra (Dal nostro Inviato) tNew York 23 agostor/Lt SS? afwSva del <. nono punto » — quellocontenuto nel messaggio inviatoquarantottore addietro al Con-gresso, quel punto del quale non vi era accenno nella dichiarazione firmata da Roosevelt e da Churchill — e ne parliamo per constatare che il riflesso odierno più interessante è dato da una cosa che non c'è. Infatti, in tutte le colonne e colonne che i corrispondenti dei giornali americani da Londra telegrafano ogni giorno, non c'è stato finora un accenno, non una parola del nono punto. La qual cosa dimostra che non avevumo troppo torto quando, riferendo e eOnvmentanao il messaggio, avevamo detto essere nostra impressione che questo avesse avuto ortpine da fatti di politica interna. Esso dimostra anche qualche cosa di altro; cioè che Londra, mentre non dà alcun aiuto sostanziale a quelli del Cremlino, sta attentissima a non fare né a dire nulla che urti gli alleati rossi: nulla, nemmeno un sia pure tepido avallo al nono punto di Roosevelt. Cadono dunque anche le illusioni del Daily News, il giornale newyorkese che per primo denunciò la manchevolezza e che oggi pubblica un editoriale nel quale, dopo aver notato che il punto aggiunto da Roosevelt costituisci; un rattoppo unilaterale, scrive con non piccola dose di ironia che se il Presidente chiedesse l'opinione di Churchill questi assentirebbe — e qui la ironia diventa monumentale — a che Roosevelt chiedesse a Stalin se approva l'idea della libertà di religione e di stampa e quello in tutta fretta risponderebbe « sicuro! », 7/ fronte politico e diplomatico americano appare oggi tranquillo: la « grana » della giornata è data dalla situazione delle riserve di carburanti negli Stati dell'Est, situazione creata non. da scarsità di benzina, ma da scars^à di navi petroliere, scarsità creata a sua volta dalla cessione di un certo numero di navi cisterna all'Inghilterra. La cosa è stata qualche giorno addietro portata in Senato da un parlamentare che voleva indagare sulle reali condizioni della dtsfribuzione dei prodotti petroliferi; è stata portata alla conferenzastampa del Presidente, il quale ha detto di non aver nulla da obiettare.ad una inchiesta, a condizione che questa non renda pubblici quelli che sono segreti di guerra. L'accusa mossa da alcuni interessati è che sono state cedute all'Inghilterra troppe navi-cisterna, non solo, ma oggi una corrispondenza da Washington, stampata dal Journal American dice che negli ambienti congressionali circola la voce, non confermata però, secondo la quale il governo americano ha chiesto alle varie compagnie petrolifere americane di mettere insieme una flotta di altre cento cisterne da cedere all'Inghilterra. D'altra parte sui giornali si è accesa una polemica circa le riserve di benzina esistente: l'ufficio governativo dice che tali riserve sono bassissime, mentre l'istituto petroliero dice che non sono tanto basse; il primo dice che durante le ultime settimane il consumo di benzina è stato superiore al normale, altri dicono che è stato del venti per cento inferiore. C'è stato, è vero, un razionamento (diminuzione del dieci per cento delle forniture da grossista a distributore) ed oggi si parla di ridurre tali forniture del venti o trenta per cento. Il Daily News di oggi lamenta che gli inglesi abbiano benzina per far la guerra e «molti sospettano, per continuare i loro affari debbono portarne le conseguenze. Ma la cosa più grossa in fatto di guadagni inglesi alle spalle degli americani e persino dei cinesi, è data da una notizia che viene da Ciun King Si tratta di questo. Due americani inviati in Cina per accelerare il traffico camionistico,lungo la strada di Birmania, han-\no denunciato oggi che il governo'^mentregli americani britannico preleva M„« tassa «I calore dei carichi inoltrati per tale via: natitialmente tale tassa si ap¬ plica anche ai materiali inuiati, magari in base alla legge « presta e affitta » del governo americano a quello di Ciang Kai Scek! E si ludi bene, la tassa è ad valorem — l'uno per cento del valore del carico trasportato —se fosse di un tanto al quintale, si potrebbe dire che si trutta di un compenso per la manutenzione della strada, mentre cosi ha tutte le caratteristiche di un tributo. Da segnalare che due giornali, il New York Post in una corrispondenza da Londra e il New York World Telegram in mia corrispondenza da Washington, prospettano la possibilità di una prossima visita della signora Roosevelt a Londra. Il secondo dei due giornali citati, dopo aver detto che nella capitale della Federazione le voci del viaggio vanno crescendo, cita fra tali voci quella secondo la auale i particolari del viaqqio e " ., ll „;a „(„,, ,.„„_ delle visite sarebbero già stati con cordati con le autorità britanniche e che il viaggio si svolgerebbe a bordo di un apparecchio da bombardamento. Leo Rea

Persone citate: Churchill, Ciang, Roosevelt, Stalin