A Sortavala con la morte a braccetto di Giovanni Artieri

A Sortavala con la morte a braccetto EPISODI DEL FRONTE NORDICO A Sortavala con la morte a braccetto L'avveniura di un piloto finlandese iro u mio spirito vaghi ricordi di aUrj luoghi, odori, voci; la notte di viaggio, il sole vivace, l'erba soffice 'suscitavano acuto e dolce vc/eno ncl sangue; sapevo di non (DA UNO DEI NOSTRI INVIATI) Sortavala, 20 agosto. Lentamente rigalleggiavano den- dover dormire ma cedevo, e poi, come succede, di soprassalto spalancavo gli occhi, c poi ricadevo, e poi daccapo. Un pensiero curioso s'apriva la strada in quella stracca nebbia del sopore. Questo pensiero mi suggeriva di dormire, dormire fino a sera e risvegliarmi quando tutto sarebbe terminato: le truppe già passate, Sortavala occupata, i russi scomparsi, le cannonate taciute, la fucileria am'""'0'""/, svegliarmi come dopo "»1? spettacolo noioso di cinema o di teatro, trovare lo schermo btanc° 0 sipario calato e il dramma clle """ ce Pm- Io sapevo eoe non era possibile: tra qualche minuto si ripartiva. Gli ufficiali dovevano chiedere non so quale carta e s'erano addentrati nel sentiero fino alte tende del comando. Avevo detto di voler riposare un po', lì, sul margine presso la strada, fino al , ,0.ro ritorno. Ero disteso ai piedi d< una grande betulla color calce> e » oaxco tutto a betulle, Man ™ c verde' somigliava a un emù tero yft carrQ „mato distrutto Un palmo di spessa polvere co¬ -, strada' vuricanta dalle f"^ tlSi.wfflnS p^WS? fna- cullassero, stavano due russi di \(Ma statu,'.a: mo a vjso ,„ liria. \la bocca spalmc(lffl. le ì)raccia Kpmimìpvlp i>i i-.Tnr.r • l'nltvn Wi7tfr- lascsnsvtsgonmKbfrmtutdcztSVdivsgdmsdccssemiaperte in croce; l'altro riverso, il volto nella polvere, cosi che lo vedevo di tre quarti. Si rassomiqliavano: la testa piccola, la fa{fcia MÌnufa e irregolare, naso 'fi f j 30^iaìknlza ve. ■ • d „; b b cres%Utta nelle 48 ore dopo la morte. No„ si di. n vamMa delle loro ùnifar ; J h. rddosso ai cadavc'ri i ^ ;6 dissolvpvano in luridi tl a„ref potuto dire se appartenessero o non all'equipaq Jg^, wl carro armato riverso pl gQ {n m m vMno e ,- di).'m. Uo ^ bbtuìla ovc mi appog'vo S^^ ^rrfZ Kpriare\ b0'toìa em ,,„,n,^ fer„f0 um pnuottola o altro accìdeì{te „ mc-.zo, nella sua fossa dj mct!lUo c ai /M0C0. La testa nera faceva tutt'uìio con le spalle e le lamiere bruciate. In quulhe porto di mare ho visto dei mucchi di carbone brillante e in qnci mucci,i dci blocchi rassomi quanti a quel morto scolpilo nel l'ebano. Giusto lui m'impediva di dorVlt,e; ogni volta che riaprivo ui, occhi lo vedevo ed ero Dorato n fissarlo con atonc. curiosità, ^ j„ auesto le voci dei mìei amici finnici di ritorno. Chiac- cheravano rapidamento nella loro puida linqua, ridevano e tra. le fo(lije quell'allegria mi giungeva sìmiie ad una brezza, <( E> tempo di andare presto a dbtdnv*amtn«^vspgtgqvdtva Y ai comando del battaglione \ Jorsf s7e7trTrà stasera "°d°s!el\Kai Klinqe, battendone fotte sul jn spalla, \siicie^ella barte^à^0!!^^-i \di mitragliatrici }'e~ sue^ forze' li'dìfesà ìnunpa'ros- \ .sismo finale. {, N mj msi aWamico |mj vogliano 'andar via per ^stasera, i russi». Ma egli taceva, \em ceduto accanto al conducente e ,jUarduva attentamente dai suoi ucchlan d.t miope la lunga vìa .polverosa e i margini della fore \sta ove a scaglioni si trovavano, i affardellare e con le, granate a mono nelle buffetterie, delle fre\sche truppe d'assalto. Ci arre]stammo, occorreva sapere ove fos'se il comando di quel battaglione,- se si era mosso dal suo posto del-ai l'ultima tappa oppure io avrem- \mo trovato ancora lì. \ j m\e\ accompagnatori n'onda-l Irono a parlamentare ed io mi mi- sj „ fumare con qualcuno di quei a So/dati giovani, evidentemente in \attesa di un ordine di marcia. Si l\trovavano, come ho detto, sotto -he chiome marginali del bosco, o i quale seduto, quale sdraiato, qua,ife ,„ piedi appoggiato ad un tronaic0; carichi di zaino, di fucile, ba-uonena « pukko », gavetta, borraceìcia, coperta. Ben carichi, iniìsomma. j ]0ro volti biondi e sereni non 'mostravano alcun segno portico- lare: ognuno nella sua diversa positura, pareva attendesse un amico o una donna sul limite del bosco. Chi leggeva qualche vecchio numero di' giornale, chi un opuscolo dalla copertina gialla su cui vedevo il nome di un celebre autore di storie poliziesche, chi sena fare nulla, il fucile orizzontale sulla coscia, le mani crociate, guardava in giro con l'innocente occhio azzurro dei finlandesi. Erano quelli dell'assalto finale, o come vidi più tardi, del Passo di Kormala; comunque si sarebbero buttati nell'inferno di Sortavala fra qualche ora: questo era il loro appuntamento. Mi sentii chiamare e li lasciai. Un'avventura eccezionale « Vedi, ecco qualche cosa di interessante, mi disse Kai. Ecco un uomo fortunato ». Dinanzi ad una tenda conica trovai un capitano e due tenenti; seduto a una panchetta un altro ufficiale, dell'aviazione, piuttosto macerato nel volto, gli abiti e gli stivali fangosi. Si teneva la testa fra le palme. Venne un soldato con un secchio di tela, pieno d'acqua ed egli vi immerse le sue mani aride. Si lavò il volto, disse delle lunghe frasi sorridenti. Adesso raggiava di gioia, pareva si /osse scrollato di dosso, col fango e la polvere, la morte. Evidentemente l'aveva vista ben da vicino. Subito mi tradussero la- sua storia. Mi dissero che potevo considerare quell'ufficiale (di cui non mi è consentito di fare il nome) come il primissimo conquistatore, di Sortavala pQavars/SdlcfpsttusrcETlgnfmdsdurante un'azione di scorta a bombardieri finnici, aveva preso terra in aperta campagna. Uscì dalla macchina senza gravi danni, trasse il pacchetto delle provviste, una rivoltella, un binocolo * lecnrtP di rotta- nette fuoco izallKimarecchio >U0C0\Si trovava nella condizione co-,mune a Uitti ali aviatori cadati in\terra nemica?V sue°prosp"mie ni;, roipp arrivavano sino alla nri- «onta IpIhl Colàbili oH mostrali ^^An&^m^^ASnTmi\vano un plotone d,\ esecuzione Oria s, parava anche la possibilità di perdersi entro t boschi del Laao-| ga, marciare centinaia di chilometri lungo le rive prima di raggiungere una linea finnica: tutto questo spazio e questo tempo avrebbero moltiplicate ,e possibilità della cattura. Gì restava un unico tentativo, terribile: passare attraverso la città occupata dai russi, attraverso le linee i-usse, andare incontro alle forze finlandesi, (arsi riconoscere. Capiva perfettamente di pigliare la morte sotto braccio. Scelse il peggio: almeno la sorte si sarebbe decisa in breve tempo. Marcio quattro ore, penetro den. |tra Sortavala. La città, era deserta,.silenziosa in un cerchio assordali- ne di cannonate. La stanchezza ?o;rodeva, penso aha sua uniforme,che l avrebbe fatto riconoscere su-1bito, ma non vide possibilità aecambiarla. Si tolse la tunica; in- contro i pruni russi per le strade. jErano soldati alla spicciola.a ocompagnie dirette qua e la nei set- tori a difesa. 6i nascondeva aila\meglio, sgattaiolava, pensò di d rigersi ne! pai co; si trascinava fa- \ ticosamente e udì pure qualcuno l"'' " ' chiamarlo t forse un so.tujjica e, un ufficiale scuriosito). Non «-spose scomparve verso i giardini P Nessuno l'aveva visto, cercò unaitj^^.f «l^r^^/w//,6mn~ \nonale su alcune case delta pai Forse dormì troppo; era .qià- \ era Zr'mai certo,' qlY'sarefàero co- {statala vita. Ripensò alla prigio-peno o r , e i a , a e,iche suo desiderio più vivo sarebbe-istalo quello di incontrare un ca-- ìdavere russo. Gli occorreva una \giacca sovietica, qualunque. Non -1 poteva sperare di penetrare ne//e""*•• la vil"- <" questo caso, sareb-be stata salva; ma valeva poi laa ru-ere in un cunipo d, con-ei n Si o o, cnn o- centramento si ber,ano rJ&eTy'/io "ri-schiare ancora. Conosceva bene la]ci/fri e benissimo ii posto più ppos-Simo della linea finnica; uscire nonupparìva facile: se i russi avesserofaito saltare il ponte sull'Hiilia-jokì* A questo punto l'aviatore dissesorridendo con ingenua franchezzalinee senso esser visto. Non trovò'" lll<//« Sortuvulu è costruita su un is/moche separa due laghi, il Karmunlae il Lappa; al nord un bel f umela incorona ad arco di cerch.o, co me un fossato antico: la città ap pare leggiadramente sospesa sull'acqua; i suoi quartieri di periferia sono uniti al centro da ponti eleganti e leggeri; questa sua cintura liquida si può difenderla senza gravi sforzi, essendo accessibile sot'anto dal lato sud-ovest, ove ap- . i i a o o punto l'istmo si salda alla terra.Quiuna leggera catena di collìnelalte un duecento metri, domina davicino le vie terrestri di accessoalla ci; rido di seguito. u»v,Utvw, «,«...<<■«<,, o // passaggio dalla parte di terra.Se gli riusciva di traversare unoidei ponti intatti sarebbe stato di là, nei quartieri di dove poi si sbuca nei boschi prossimi e aite linee finniche. Trovò uomini intenti a preparare occlusioni a finestre e saracinesche, trovò soldati occupatissimi a mandare avanti un trattore di artiglieria, trovò due o tre ufficiali accaniti a discutere dinan si aduna mezza~compagnialschÌè'rqf„. A'on fi» notato, riuscì a imboc-care il ponte di Karyalan SiltaiEbbe l'alt dalli due sentinelle; al-T, * j i * .l'altro capo dell'arcata so dati del genio apprestavano fornelli da vitine. L'aviatore non rispose, si buttò di sotto, precipitò per un roccione e riparò sotto la campata di cemento. Dall'alto sparavano ealfucile, i moschetti mitragliatori, ma egli stava proprio sotto ai piedi dei russi: provarono a t.rare bombe a mano, un trentina, che gli scoppiavano intorno a mezzo metro, le schegge gli volavano tra i capelli. Dietro il suo masso di gra~nito soffrì questo quarto d'ora di agonìa. I russi smisero e non locercarono più: ritenevano di averlopolverizzato. Non pensarono a di-scendere sotto il ponte (questo puòaccadere con i russi). Egli udiva]un gran parlare e discutere; poiÈntròa o ì o fogl Fra il bosco in fiamme Tutto ciò era avvenuto due oreprima che io vedessi quel redivi-vo. Mi riferirono la strana condì- izione attuale di quell'aviatore.\Egli si trovava in stato di arre- -,sto in man0 dci s"oL Si attende-n\vano ^formazioni. Il redivivo ve-e "aUe lìnee n,ssc e non si *"- mah" ., li Durante il racconto avevo più i\'oMe notato comc Kay Klinf'( a ascoltaasc l'ufficiale. Capii che i „ invidiava la sua terribile av -| J ] ventura. Klinge era un giornali-] sta, con molta esperienza inter- mnazionulc. Aveva fatto il giorno- lista in America, possedeva il au-lP con fesso di voler tentare un col- ipaccio: Sortavala era la sua cittàlmnatale, desiderava entrarci anco- pra prima delle prime truppe {cosa Sclic, come gli' avevo già iaccon-1 tato) accadeva ad alcuni inviati Vspeciali italiani durante la guerra ldi Spagna. Egli mi aveva quar- dzdlndato con ammirazione c si proponeva di far cosi, ima volta tanto. Portava l'elmetto di acciaio, un \elmctto-i1aliano. e ne era fiero. Dopo il racconto dell'aviatore.,dÌKlingc mi parve un po' amarcg- liniato: un altro, sia pure un uffi-i [rialc disperso, aveva avuto la, 11 ' ■ -'- -— * * J- -J lwStraordinaria fortuna di entrare; ce uscire dalla città ancora occn- cpota dai russi. Capii, e gli dissi ver'àconsolarlo che infine quel (encn-jste aviatore non avrebbe mai sa- \Puto raccontare la sua avventura \ non era un giornalista, infine. Ripigliammo posto in macchina. Sulla strada rivierasca battuta dalle cannonate (arrivavano a brevi intervalli) non vi era che di dare gas al motore nei tratti non riparati dal bosco; pure nei boschi, però, infierivano i russi e qua e là salivano le grandi torciere degli , a*>e* secchi, delle betulle, meen \'"att. «(<"><*■ Incontrammo a. un croc}c^nP a. colonnello Svensson ] 1 "h s<<ncordo ^ colazione dell al\f.ra V°n1 ?"esso l* laghetto avve- diit-,r-""10' SwèflMO», sempre allegro, .grande parte dell'operazione di assalto. Egli giuocava la sua. vita e anche la sua carriera in quel [giorno In di agosto, tra le 11 del 'mattino e il tramonto. Rideva e ci salutò con la mano: «Attenti a questa strada...» avvertì. Continuammo tra la polvere, i bagliori pallidi dei boschi in i*™mc e la luce platinata del La-, doga ove le isole basse e nere e l ioni della battaglia si scolpivano come in un vetro inciso, pure a lui solo era affidato miai *~ Giovanni Artieri

Persone citate: Svensson

Luoghi citati: America, Ome, Sortavala, Spagna