Ricordo di Nicolajew col battaglione Süd-West 5 di Giorgio Sansa

Ricordo di Nicolajew col battaglione Süd-West 5 IN UCRAINA NEL '18 Ricordo di Nicolajew col battaglione Süd-West 5 Allora ci colpì soprattutto l'opulenza del mercato e l'abbondanza dei parassiti. Oggi sono rimasti quest'ultimi Berlino, 18 agosto. La notixia della presa di Nicolajew ha risvegliato in me ricordi di ventitre anni fa, di quando cioè dòpo la pace di Brest-Litoicsk l'Ucraina fu occupata da truppe austro-ungariche e germaniche. Non saprei dire esattamente fino e dove giungesse quella prima occupazione, ma rammento di essere stato a Vinnua, Odessa e Nicolajcio insieme al Battaglione austriaco Sud-West n. 5 che era composto di istriani, triestini e trentini. A questo battaglione nei tre ultimi mesi della guerra mondiale era stata affidata la.città iti Nicalajew, nella quale .era inoltre presente una unità, non.so quanto forte, di soldati tedeschi. Oggi quel centro, come informano i giornali, conta 167 mila abitanti. Probabihnente nel 1918 ne aveva di meno, ma già allora la sua superficie era estesissima essendo quasi tutte le case di un piano circondate da un giardinetto e le strade molto larghe, a due carreggiate, e con nel'mezzo un largo marciapiede alberato. Solo nella via principale, che a quel tempo si chiamava Alexandrovskaia si vedevano edifici più alti e senza giardini, costruiti l'uno <accanto all'altro ma non a più. dijdue piani. La Russia infatti non ha avuto mai scarsità di spazio, il terreno è sempre costato pochissimo, e perciò l'architettura non ha avuto occasione di svilupparsi in senso verticale. Il regno dell'abbondanza La nostra più viva impressione quando scendemmo a Nicolajcw e attraversando la città passammo dinanzi al mercato, in una piazza immensa come un aeroporto, l'avemmo dall'abbondanza. Il mercato si faceva in certe baracche di legno così leggermente costruite da far temere che una raffica le] avrebbe rovesciate. Ma ogni baracca era piena di ben di Dio: montagne ài lardo, di formaggi, blocchi di pane, piramidi di meloni e cocomeri, carne, legumi, uova come in un paese di cuccagna. Era una sorpresa gradevole trovare tanta roba venendo dall'interno dell'Austria dove quattro anni di guerra avevano assotttgliato crudelmente le scorte di viveri. L'abbondanza era tale che ci guardammo l'nn l'altro chiedendoci se dovevamo credere ai nostri òcchi. E uscimmo dalla jriazza diretti verso gli alloggiamenti, voltandoci indietro, stretti dal timore di non ritrovare più nulla quando fossimo tornati sul posto più tardi. La caserma assegnataci era nella zona del porto e dalle sue finestre si ammirava il liman del Bug. Liman è una parola russa e significa estuario. Esso è largo ai Nicolajeio un chilometro. Appena arrivati andammo a fare un ba-\ gno nel fiume, che essendosi già] allargato scorre lentissimo tanto da parere quasi il mare; ma gli manca il salmastro e si tradisce. E fatto il bagno ci vestimmo e corremmo in città a vedere se della cuccagna che avevamo divorato con gli occhi fosse rimasto qualcosa da divorare con i denti .A hNicolajew in breve tempo ci siamo\rimessi in gamba. Ma una parie]del sangue che la ricca aiimenta-lsione ci diede se la presero i pi doccili russi che pullulavano nella caserma. Noti è facile dare un'idea della quantità di pidocchi che ci sono in Russia. E il bolscevismo non li ha fatti scomparire, giacchè anche oggi i soldati tedeschi ed alleati ne incontrano dovunque. ■cSi può affermare, anzi, che in questu seconda guerra mondiale 1ci voleva la campagna di Russia "per riportare uqu onori della ero- naca l'inveterato nemico degli ^eserciti. La guerra lampo j affli fronti era stata cosi rapida da impedire la mobilitazione deiparassita. Ma in Russia i piduc- \ chi sono tanti che nemmeno tofulminea avanzata tedesca è ba- I stata a salvare le truppe dalla i?™„ mr,i».*in ri ™*n^h,Ai„ p„o. iloro molestia. Il pidocchio in Russia è presente dovunque, per cui non si può adagiarsi su un giaciglio qualsiasi senza fame la conoscenza. JLe recite di « Fregolino » Anche nel 1918, come nel '41, i fUSSi usavano l agguato contro teitruppe occupami. Si noti che IU-] croma aveva ottenuto un'ammi- nistrazionc propria insediata amKiew, una finanza di Stato prò-1 pria, una propria moneta, curbo- ' vanzo; che aveva insomma la sua ■ autonomia nazionale; via ciò non aveva riconciliato le masse per infero con i tedeschi e gli austria- ,ci. Spaso accadeva che un sol- |dato sorpreso di notte per le vie \di Nicolajcw fosse aggredito alleaspalle e ucciso. Perciò era stato impariito lordine alle truppe di uscire sempre con l'arma. E la | sera si andata al cinema o al tea- |*ro con il fucile a spalla, che d«-|rante la rappresentazione si mot- leva tra le ginocchia. Una volta entrai in una piccola\sala dove diva delle rupprcscnla- 'moni un trasformista dai nome di I «Fregolino». Era un qiovanotto^bruno danti occhi nerissimi. iJc-lcitava in' russo. Notai però che |nei momenti d'eccitazione le pa- rote che gli uscivano rapide dalle labbra non erano russe; erano, cbme poi mi accorsi, italiane. Perlriempire il vuoto fra le frasi rus-1.se che aveva imparato a memoria i Frcgo.ino i sciorinava in italiano una serie di orribili giaculatorie con la velocità di una mitragliatrice. Il pericolo di aggressioni ad un certo punto divenne rovi grave che si dovettero costruire trincee ai quattro angoli della caserma — nella Sestina Slobodskuiti — e tenervi sempre una guardia armata, vigilante. Qualche volta di giorno i russi avanzavano dinanzi a quelle trincee cantando a ino' di provocazione la Marsigliese. che in quell'epoca fra uno degli inni della rivoluzione bolscevica. Erano invero i bolscevichi di Ucraina che non si erano ricon ciliati con l'eserc-to d'occupazia- ne, nonostante la concessione del-/ autonomia nazionale. Tutto fini nel novembre del '18. Il battaglione iniziò il viaggio di rimpatrio, chr durò venti giorni. Quei pochi dei suoi componenti che. come il sottoscritto, erano partiti in anticipo avendo ottemi- lo una licenza, vennero sorpresi dal crollo durante i! viaggio. A Smerihka furono disarmati dalla guardia nazionale ucraina e a Leopoli quasi completamente spogliati degli indumenti buoni daila guardia nazionale polacca. Il battaglione viaggiando compatto riuscì ad aprirsi un varco salo dopo aver piazzato le mitragliatrici sui vagoni ferroviari. Nicolajeiv, dopo la partenza del Sud-West 5. cominciò subito a provare le delizie del bolscevismo. Giorgio Sansa

Persone citate: Liman