I russi nella camera della morte tra il Nistro il Bug e il Dniepr di Alfio Russo

I russi nella camera della morte tra il Nistro il Bug e il Dniepr ....... _ . a**1 Menfre i tedeschi in Ucraina puntano su Poftava e Korfcow[ I russi nella camera della morte tra il Nistro il Bug e il Dniepr \Uijeno sono cinte d'assedio, Kirou \c 'Krivoi-Roa sono state conqui' (da uno dei nostri inviati) ìriFronte de.PUcra.na, 16 agosto. ffiLe notizie sono brevi e dram- dmaliche. Non c'è modo di sapere'emolte cose perchè il momento è'.dinfenso, la formidabile battaglia 'csla per arrivare all'epilogo ferri- dbile e trionfale: Odessa e Niko- astate. Le colonne tedesche varcano il Dniepr, puntano M( Pollava c Kotkoui. L'esercita russo addentalo, morso, squarciato cerca scampo verso il Donets, mentre le grandi unità rinchiuse ira il Nistro ed il Bug è tra il Bug e il Dniepr coniano la vita a giorni c a ore. (Le sacche sono come l-i camera u n'immaginc ! mcnlc \chiu\a e''?, iella morte, e poi ce la mal eA ridesta il terrore domina lu\snonouAonc- il Torti è colmo dicnani'ali Stùkas'rovesciano assi- pts-^m^Jun^ :arHato"*Ta,'/oHa "aUerrita ! n-\aWandòna ìe case e. accorre „,\n- Cre? Odessa è un inferno picnoi'd'orrore. (Pare che i bolscevichi . U^no minatoli, ffejM Me M"iernrf o * la g a nd^P^n,lseggiata al moie Jmse' 'l <<">[< n_ | o: i^:.';,'.,V.^V, "«,.«■'»(» W/.ìi^' '«n. i -\%Tn„Sic%^ ^r,>rfló ' n^mac"^": .il ■' :■•• ■— • -• - a ^JS^^f^nu^^' '"i^r^ Vl^ta^Zdlì'ì onesto a 'Comando germanuo ho fatto »'' WC'^„r/'^ Silf -o/a': - ! ^t0JLlrJ^ '^l.?J""0,n«"'ii l va sopia castelli di "»'-0'c„r°*ff' "°" r*I"J2^» I^SJS aJS^msaggio e ^mJ^.J^J^al^^.\verso la e J to di tramontala. Tuonammo *» i o, ««campo ^./»'^™ j;!^1;^,^!7 f.„„ Ael ,./.7n ttunnrìn ìt>l la line aei voto, quunao ìe J^^S^AS^S^Tiù\si messo ad una campagna verdis- e ?iwa, con un torrentello suini taj i- limpida e fresca e aspettammo che n „„ autocarro partisse dal campo n per andare appunto al Comando e- di X. ali \i i- Ucraina senza strade e- La pista fra Oligopol e Kirow hc.c la più ineffabile caricatura d'iina'.',; è la pista dei sette dolori, vario delle macchine, è un *toM0 molli, polveroso, pieno dii-; b„ehe, pieno di bombe inesplose e' ipilu sopra con una mo- ai:ig /o più di Istrada; s- n calva el solco ni ro se ci si capita sopra con una mo- n ta hai finito per sempre il viaggio, e, e M piove non ti muovi più: le rito- e. e ss piove non ite s'incantano e nemmeno quattro a paia di buoi ti traggono dall'im- pi; picelo. Fo; tana che 'i tedeschi limi- r-j,io nn serficio di recupero come a- |tiessn« altro, rapido e perfetto; a d'i to o. n ne ti la i russi invece sono costretti a hi- sciare le macchine e le sventrano perdi d non cadano intatte nelleinatii dei tedeschi. Non c'è una strada fra Oligopol e Kirow, coinè non c'è una strada vera iti tuttal'Ucraina (è monotona la deseri-ione delle strade ma è la sola in- riicazionc giusta ed originale per ffiTMi «"Suta dai russi con infiniti accorgimenti ed artifizi); e tuttavia la marcia dellc colonne è veloce malgrado i combattimenti contro le retrognar die- bolsceviche ed i corsi d'acqua accresciuti dalle piogge radtNo, rifacciamo ,i cammino per- corso da una «panzer» 5 ""«' ea. Non Ce che due. Questa pista .qdrassomiglia maledettamente alle\caltre, i campi di battaglia sono de-\psalatamente equali; però strada e /stradai pista e'pista, campo e cam-\ppo. portano alla distruzione del npotere più. feroce e più criminaleìsdel mondo. Non sarà mai inutile ps,"<r-'°>" d' W'ano e di bestiame ccono favole. E il motivo della pio-'p pagando anglo-bolscevica è qne- pta/m mi ha persuaso che le di-qstruzioni di orano e di bestiame c ! non avranno il grano, non avràn-\s\no il bestiame ; non avranno gli uo-'d^.P™»^ fJ^^^^^^^^S^l^ ^ fàtifSMffi^r,chc deposito di grano e di ce riali. ! s | mwiso ìumerosoybestiame da lavo-l i neetso numeroso bestiame da lavo-l: r«« *° macello, ma le spighe non\ R le hanno bruciate nè interrate e la.s :/o.-,. ò i«w,o)..,.j*;i,,'7o ,.u „„j itera poi è indistruttibile e gli uo-\ »»''" restano sono così nume-\z che basteranno alle semine diìr'.;„,„.. Rp , „,,„ , /r„, ! : ?òrTd^koutos% lono sali 'alpiU i«««. l'organizzazione industriale; germanica potrà rifornire l'Ucrai-ì^m <** tot*** ria» « prodiga tttta] \nuova stagione. Il conladino, an-\ i uniche M?ti?na r"eliTione" il suol~a-\!™'™ il ™o pa^ Om racó^ "C l "MOVU stagioni:, il coniuuino, un- cfte Sp\etatamente bolscevico, non'\oea bruciare il grano che è la sual ihe cr s'ò ,n ve n ,. kólkos »'j eliache tt tempo\ . re del suo camvo \ ^ c'" re » '»"' . ! Restiamo un po ,n una fattoria\ con la gente che intanto era ve- L tinta intorno al pozzo curiosa de- \gli stranieri; e, coinè nessuno di no! parla la lingua del paese, coni w «. pochissimo vocabolario impipi-, a'.visalo m questi giorni essenziale, , per . tirai>r, d'impaccio cominciano,n ntl interrogatorio più a segni cto\i-a parole. La fattoria apparteneva\e'a un koljps amministrato da. lore-\ \stieri che spesso non si intendeva-} ««eri che spesso non s, intendeva- , no nemmeno per la lingua con i\- [contadini. Durante la ritirata ilo capo dei kolkos ordino ai contadi - ni di imbrancare il bestiame per - l'esercito, ma come era unae fuga, allora le mandrie furono ab- ; bundonate dopo che i soldati eb- i- bero sparato un po' di fucilate sui o buoi e sui cavalli. Qualche cavallo e'fu sgallettato. Tuttavia le bestiea erano tante che la maggior parte è rimase in «ita, a] Chiedemmo se sul kolkos fossero-{contenti del lavoro e del tratta--ìmento, ma nessuno osò risponde- re. Io credo che i russi sono coshOabituati a non esprimere un giu-ìddizio a non pensare che non in-, titendono nemmeno il senso di una] la[bifi/liv 7„ .i„,.,„. ,• ,,n,rh; un« I v E la so li ta stona i ««W «o» P" f"'1".,, ',» ,r ni .quunde ei« io .J.'^M se «on/c)c domanda. Chi assassinò Kirow? \c credevano nello zar che era un \piccolo padre; i giovani, presi in /«scie, .sono stati istruiti come \pappugatti e sanno solamente che nel mondo c'è un solo dio, il bolìscevismo, e che Stalin è il suo profeta; e Stalin è per essi, come cicca e più brutale incapace di un \f'pensiero, di una riflessione, di un „ paragone. Che vorreste sapere da uctaIg'Ad'.nquesta abituata all'obbedienza pi,', d cicca e ni» trillale mcamicc di un » \scalino, il più alto dcUa^cii'ilìà 'e. 'j'del benessero, mentre tutte le al-■ p l\rTlcZl^^^1^ che lc C"'C"' ""-* ,]r^L* contatti col mondo' ! straniero l'ha dimenticato. Soltan-\nlto chi di altra razza ha vissuto in] flto chi di altra razza ha vissuto in f\ Russia e possiede perciò una sen-'s.sibilità e una-intelligenza differen- rj »; w„u„ „«„„,i,iu»/. l«\ti dalla sensibilità e'dall'inteiligcn.ìs\za russa capisce la brutalità, l'or- siìrore, il disastro e la criminalità^ m ! rfr, bólscémimn come aucll'EmiliU sV^cortadSò tedcscTdel Cau-\%e; caso mobilitato nell'esercito socie-,d-ìtico come soldato russo. Onesto da] Béwr, che è stato preso prigioni-\niero dopo un combattimento sulìp-\tu l'abisso•tra\ ià~rdzza europea e sC !" razza'slava. A^toegliin-ìd- «(C/u n'Nistro e che ora è interprete pres-\nalsoun Comando tedesco rappreseti- \ e»'cama l'antitesi tra'l'europeo ci/I o\rZso, il quatte unacVeaTura mò- COme cera dal pollice di \un universale artefice ! L(, prcsSione bolscevica non hai a\aaito f„,.crc un'intelletto dell'ai - L •„ . t sebben, - e$ cultura: l'istinto vince spcs i v&en di una dottrina dia lfj™A ni boìi(.a -, m { „„,.„ ,.„„,, d la ■„,„ e, conoscensa delln Ru£ìa .,„. ,■/ o, bo, sccvis))l0 no„ nvrcbbc' plìtut„ to\na8CCre c t:rCM:erc fuori d'i quo- a\sta terra: aarcbo'e S„„„„CV.W. ' -\strozgato comc é sommerso {-},, strozzato in Italia, in Germania. - e strozzato in Italia, in Germania, i\in spagna. Poi che terminò il di-; l,scordo brev: e monco con la qen- .•''e".-,-te della /attoria, riprendemmo il cammmo verso Kirov.che una voi- i r a'ta si chiamava Eiisabeigrad. Con - j delle città c'è gran pastic- - ciò percaè i bolscevichi hanno ri- ] i battezzato, com'è sapete, molte o città <e, Kirov prese il suo nome dal car- -e ne/ice di Leningrado assassinato mei 1934. C«i assassinò Kirov:' o\Bgli andava a Smolnj, antico col- Ìa-ìlegio dell'aristocrazia pietrobur- e-ighese, quando fu colpito da una S^ ^c»i„ aoliia or- dinato il massacro di questo suo amico e collaboratore'prima m\tutto per liberarsene e po, per col-\pire certe altre persone ncr«*?'-;dote di aver congiurato contro vKirow. Dall'assassinio di f*™» nacquern appunto i processi e la a Stalin. Ma «■ martire e gli dedi-,la che aveva ^Yift'^^TOfine di Zinovief e Kunienew e altri pezzi grossi della rivoluzione di ottobre ostili a Stalin. Ma Kirow passò per mar curano una città orgoglioso nome ... ha qualche fabbrica notevole di,cuoi, ma è principalmente un grande centro di raccolta di ce- i-eali. Le sale di tortura Noi passiamo in fretta attraverso la città per raggiungere il nostro Comando e tuttavia possiamo vedere il centro dove è il palazzo del Soviet con la grande scritta che campeggia sulla foc-data: «Proletari di tutto il mon- do, unitevi », foracchiata da qual- che pallottola. Dì fianco al palaz-zo del Soviet è la sede della G.P.U.con un gran salone imbottito di panno; il salone dei supplizi, mi hanno detto, che ha tutt'intnrno numerose eelle con uno spioncino. Oqni città sovietica ha un palalo Iddella G.P.U. con un salone imbol- s tifo e le celle tutte intorno. |d I prigionieri erano condotti »>io;ca'uno nel salone e torturati; Tim-lebatti/ina doveva servile a ape-uifnerc gli urli, ma dagli spioncini si/li altri priaionicri polivano sen- l'lire e vedere lo strazio dei coni- M vanni. Le toltine più atroci i"-'J P«ff ( r G '»»""'«"« cantine. Quivi n„mìme Hdotte „„ „1Mr,.;^, (fi Slfsfl\ferro affumicalo. Come è piccolo\lA „„ CHI,'averc bruciali,: Era un l uomo grande e forte e somiglia alLcarni sanguinali ntc. venivano gettate " morire >ir7 sottosuolo. Questa non è letteratura gialla. Infoino a Kirow sono ancora i segni della battaglia, un ammasso] Adi feirami. di automobili squillici '.nate; ai lati del « kolkos » aperto iuc ducente che spicca sul noia del ^ »„,.,.„ „rr„„,,>,/,, r„i.,r ,-■ nWnfa l Ì™™L±Ml±P?Anh. 'jeforc d^Tc^iZnc^ò ìa'vmn- \ f pugna che rinfresca gli occhi e ^cZZà "nàr^T cTsTLsse'è ,]'" ' P '"'tarano è sulle aie gli orti so- \no orassi e rigogliosi Se non ci ] f osi' fosse una campagna così bella e 'solenne, la gnefra dell'Ucraina sa-\ rebbe davvero triste e spavento'. l«„ r,. nummi in mr--,, r,;/o|ìsa. In questi campi, in me splendore giallo delle, stoppie e in ^ mezzo allo splendo,' biondo dei- lie sninhe l'animo dei soldati >i- \%vX%,loT^icnde utili ero ,della lena immortale. E' cosi che. lnne dopo aver dormito una notte tra nie spighe, i soldati lìpiù forti e più sani; si ridestano e sano più rapidamente liberarla -ìdaìla rapina e dal delitto -\nerosanicr,te gli da nuova forza - \ e nuova potenza perchè essi pos /I - Alfio Russo

Persone citate: Fo, Pare, Soltan, Stalin

Luoghi citati: Germania, Italia, Leningrado, Odessa, Russia, Ucraina