Roosevelt è rientrato a Washington

Roosevelt è rientrato a Washington Roosevelt è rientrato a Washington II Presidente cerca di calmare gli allarmi e le reazioni intèrne affermando che l'America non si è avvicinata alla guerra - Pietismo religioso sul "Potomac,, e aiuti sonanti ai "Senza Dio.,, Washington, 18 agosto. Il panfilo presidenziale arrivato, come sapete, a Rokland nel pomeriggio di sabato, è entrato in porto poco dopo le ore 15 (ora locale). Com'era stato annunciato, la conferenza di stampa ha avuto luogo a bordo del Potomac. Nel corso di essa Roosevelt ha dichiarato, a quanto riferisce la Rcuter, di essere completamente d'accordo con Churchill su tutti gli aspetti della situazione e che la prossima misura consisterebbe soltanto in un nuovo scambio di idee. Il Presidente non ha lasciato prevedere nessuna di quelle misure che potrebbero essere prese per mettere in vigore la dichiarazione politica elaborata da lui stesso e da Churchill, ma ha detto di non credere che gli Stati Uniti fossero più vicini ad entrare in guerra a seguito della conferenza. Roosevelt si è rifiutato di rivelare in qual Sunto, in alto mare, la conferenza a avuto luogo e neppure quanto tempo è durata la conferenza stessa. Egli ha detto che le ragioni per le quali manteneva questo silenzio erano evidenti ed ha soggiunto che personalmente aveva disapprovato che il suo sbarco a Rokland fosse stato preventivamente annunciato. Il Presidente ha osservato che v'era stata parecchia nebbia e che qualora dei sottomarini avessero lanciato dei siluri essi non avrebbero potuto essere scorti. Egli ha detto che l'idea del suo incontro con il Primo Ministro inglese era nata in febbraio e che era un'idea che lui e Churchill avevano avuto in comune. Le campagne della Grecia e di Creta hanno ritardato la realizzazione dell'incontro. Roosevelt ha dichiarato di non essere aboastanza famigliarizzato con la situazione della Francia per poterla commentare, ma plrcgnvlevpvnhgtsdUcptfBiqIdrgLfpirvcCfi a| lha'trilevato che l'avrebbe discussa dcon Cordell Hull domani insiemeiaA,1 sdeli Estremo O-1 tsalla situazione riente subito dopo il suo ritorno a Washington. Roosevelt ha parlato in seguito del servizio religioso che è stato celebrato il 1" agosto sulla poppa della corazzata britannica Prince of Wales. Tutti coloro che vi hanno assistito avrebbero avuto il sentimento che essa è stata una delle grandi cerimonie storiche. Il servizio è stato celebrato da un cappellano britannico e da un cappellano americano. Per quanto riguarda la questione dell'aiuto all'U.R.S.S., Roosevelt ha dichiarato che è stato discusso il modo di poter includere i bisogni della Russia nel programma già esistente. Egli ha precisato che l'U.R.S.S. non beneficerà della legge prestiti ed affitti perchè essa è in condizioni di potere pagare il materiale bellico che riceverà. Roosevelt ha poi pronunciato il nome dei rappresentanti dell'esercito, della marina e dell'aviazione che lo hanno accompagnato ed ha dichiarato che essi hanno conferito sia individualmente che in gruppo con i loro colleghi britannici. Il Presidente, che è rientrato a Washington ieri mattina, ha avuto un colloquio alla Casa Bianca col Sottosegretario Hull in merito alla situazione internazionale. Secondo la Associated Press, sarebbero stati discussi in prima li-j 1nea i problemi interessanti la pFrancia, il lontano Oriente e l'im- anMvntgcsapnpntqSlpcrnscdstdYatDsuzminente convegno di Mosca, Intanto, eccezione fatta per ì giornali che sostengono il governo e rappresentano gli interessi del gruppo interventista alla testa del qnquale" si trovano come è ormai ar-i cinoto i grossi industriali di ma- feriale bellico e la banda giudaica,(tutti gli altri giornali continuano a manifestare il loro malumore per il convegno del Potomac e l'infelice comunicato contenente i famosi otto punti. Tra questi giornali vi sono il New York Wall Street Journal, il New York Daily News, il Phìladelfia Inquirer e tutti i quotidiani della catena Scripps Howard! L'impressione generale è che gli otto punti servono soltanto a coprire altri accordi ed altri impegni che il Presidente Roosevelt avrebbe presi senza naturalmente informarne il Congresso. D'altra parte sembra strano che il comunicato della riunione possa essere stato compilato soltanto per scodellare al mondo una specie di Magna Charta costruita su vecchi elementi il cui riferimento ai 14 punti wilsoniani è evidente. E' in concepibile infatti che il mondo civile, il quale si trova nuovamente in sanguinoso contrasto per l'infelice conclusione della pace di Ver- stila possa accettare di discute- re un progetto di sistemazione mondiale che, unendo alle vecchie, nuove gravissime ingiustizie, non farebbe che avviare l'umanità verso nuove delusioni e nuovi dolori. Il New York Daily Neios a sua volta segnala il pericolo che costituirebbe la stietta applicazione degli accordi d'altomare nell'assurda ipotesi che essi venissero accettati: la clausola relativa alle materie prime infatti implicherebbe il permesso ad altri popoli di sfruttare le risorse del continente americano su piede di uguaglianza col popolo degli Stati Uniti. Il giornale osserva che c'è da sperare che il mondo non prenda in parola la affermazione fatta da Roosevelt circa tale problema ed aggiunge sulla libertà dei nlkVLncUo^ non costituisce che una ironia seisi tiene presente l'atteggiamentoiassunto oaH'IngbHtejrra^conjl^ta- cito consenso degli Stati Uniti in] questa guerra. Non manca chi, come William Simms, segnali la possibilità che il convegno tra Churchill e Roosevelt abbia segnata la decisione per un immediato intervento dell'Amerioa. nel conflitto, intervento che solo la netta opposizione del Congresso potrebbe ormai evitare. La Chicago Tribune, come del resto molti altri giornali, deplora che Roosevelt esorbiti troppo spesso da quelli che sono i limiti delle sue funzioni e proceda verso una j politica decisamente contraria all'opinione della grande maggioranza del Paese senza interpellare, come sarebbe suo dovere, gli organi rappresentativi. Questi giornali esigono che gli Stati Uniti vengano tenuti al corrente di quello che il Presidente intende fare e che, mettendo fine una buona volta a questi sistemi illegali, il popolo sappia veramente dove si vuol condurlo. Il New York Wall Street Journal constata che mentre Churchill ha sottoscritto il documento anglo-nord-americano avendo i poteri costituzionali per farlo, il Presidente Roosevelt ha firmato un documento che impegna gli Stati Uniti senza essere autorizzato dal congresso e tanto meno dal paese. Il Presidente è stato eletto dal popolo sopra una piattaforma elei torale anti-interventista. Nessun fatto nuovo ha autorizzato il Pre- Bidente ad impegnare la nazione in una lotta ad oltranza come,quella proclamata dal documento. Il giornale dice che certamente il documento nella sua forma generica maschera completi impegni guerreschi assunti dagli Stati Uniti Confessioni d'un giornale inglese Roma, 18 agosto. Il più bel commento all'incontro Roosevelt-Churchill lo ha fatto il Daily Mail. Il grande organo inglese commentando l'incontro scrive infatti testualmente: «I due autori della dichiarazione anglo-nord americana rappresentano i popoli che detengono il potere marittimo, che hanno le principali basi strategiche, che posseggono le più ricche risorse minerali del mondo e la maggiore produzione' industriale ». Queste giustissime constatazio ni del Daily Mail annientano la dichiarazione di Roosevelt-Churchill in quanto precisano l'ingiu stizia internazionale che i pluto crati anglo-nord americani voglio no rendere perpetua e intangibile , ^^^.^^^^l*.*.*.*.*.*.^*.^*.^^^, •••••• •♦•••••<