Re Costantino aveva detto: "L'Inghilterra si batterà fino all'ultimo neutrale...,,

Re Costantino aveva detto: "L'Inghilterra si batterà fino all'ultimo neutrale...,, Re Costantino aveva detto: "L'Inghilterra si batterà fino all'ultimo neutrale...,, PARIGI, agosto, 'dNel 193"> un settimanale parigi- rno pubblicava un certo numero di slettere mandate dal re Costantino vdi Grecia alla principessa d'O- dStheim, signora dell'aristocrazia cdtndpcpfincipe te- Sd1 italiana sposata i desco di alto rari L'epistolario comincia nel luglio st 1912 e termina nel gennaio la23 con una lettera spedita pochi gior| ni prima della subitanea morte del .sovrano avvenuta, come si ricorIderà, a Palermo (Villa Igeai in ! seguito a una congestione cerebrale. Esso è interessante per vari i motivi. Innanzi lutto perchè fa co! noscere un episodio quasi ignorato .della vita sentimentale del monarca ma soprattutto perchè proiet nrzcla una Ilice vivissima sulla vita spolitica greca. Nelle lettere, in- rtatti. abbondano le considerazioni pinerenti alla vita interna della Gre- deia e alla vita internazionale del ttempo che fu molto agitata e co- r.obbe momenti drammaUci colle i tddue guerre balcaniche prima e cui-. la guerra mondiale noi dQuanto sopra, tuttavia, non ci cavrebbe indotto a mettere sotto gli eocchi del pubblico taluni estratti idel carteggio, che un caso felice ac ha messo in mano, se certe ri- flessioni e alcune constatazioni non fossero di estrema attualità. Al-1 l'inizio della guerra mondiale, re gCostantino constata che la neutra- lità è la sola politica utile alla nGrecia e scrive, fra l'altro, all'a- lmica da Atene in data S dicem- tbre 1915: « Sembra che io comin- ci ad abituarmi alle scosse morali; gnon mi arrabbio più. ad ogni mo- rdo, contro gli sporchi tiri che mi sgioca l'Intesa, uno dopo l'altro. Ma tnon sarà certo questo a decidermi | cad uscire dalla neutralità. A! con-!trarlo, essa potrà impiegare tutti ii trucchi a sua disposizione e ser-: virsi di tutti i mezzi di pressione. Ciò che mi irrita soprattutto, è il dgesuitismo di cui si serve. quello, ? eh? l'i inglea* chiamano cant,.i ai" Stati dell Intesa si danno 1 a- (na di essere veramente troppo _santi e tuttavia sono i più grandi ^lazzaroni che Dio abbia mai creato nella sua collera. Essi fanno un rbaccano enorme sulla sedicente apropaganda tedesca e si arrabbia- dno quando si parla della loro. Il, loro denaro e qui colato a mo. dper far votare a gente conti o di me per Venizelos ed anche pei mvd! rendere popolare l'Inghilterra; me no male che tutto questo non 1 rende ». Re Costantino, in questo estratto, parla delle potenze dell'Intesa. grp- Ma man mano che il tempo passa egli si rende conto che chi dirige il gioco è la Gran Bretagna come o i metodi di ieri e di oggi di Albio ne, gli stessi che hanno recentemente condotto la Grecia al disastro, e sembra per questo una veemente accusa di oltretomba contro p,y ei i politicanti di Londra Esso e tot- o ' ' n arde a- si batterà sino all'ultimo france - siluramento certo. Considera che - "noj siamo 11 per li per morire di o fame a causa del blocco che essa o non sembra dispusta a togliere: e i senza navi, perciò, avremo diffi- colta enormi per l'approvigiona a el p- to da una lettera scritta ad Atene m data 0 gennaio 1917: . Gl sv - luppi della politica — scrive il sovrano — mi ricordano sempre più quello che tu mi hai scritto l'an- no scorso, exioe^chel Inghiltena a, mento. E queste si chiamano polente che m battono per In //IMStlixin assoluta c per il diritto delle . uj,.,.„/„ nazioni. (Sottolineato nel se. La cosa si avvicina, ma non si tratterà soltanto dell'ultimo francese si tratterà pure deirultimo i- neutro. Gli mglesi ora che hanno a- Perduto tante "avi di commercio. stanno per.mettere la mano sulle nostre, il che significa per esse un.fsumnsfu-' . ■ aiccol- nazioni. - testo. N. d. R.l. Se ciò non è il - colmo del tartufiamo e del gesui - tismo io non so dove esso si trovi . ; ma queste potenze sono cosi da - sempre>. -; Nella stessa lettera, d'altro cano'uniane.'l ^""nh^}^ m» o .f"L™}™,^Lne elvUe Oon uni e sono i primi ad esser colpiti •■. l Re Costantino, con tali idee in testa, non garbava molto all'In- tismo io non so dove esso si trovi: ' ma que • sempre Nella I to. re Costantino si esprime nei ', termini seguenti sul blocco: Tra tuUl 1 n,letml. moderni di questa iguerra, liquidi, infiammabili, gas - asfissianti e lacrimogeni, sottomaa|rinl, bombardamenti aerei, il bloco 1 co è il più crudelmente raffinato ed o inumano. Senza nessuna effusione -;di sangue, senza sciupìo di vite e pl0cesso di disgregazione, di mise e ria, di malessere, di languore e di -'fame che colpisce le popolazioni - fra le quali, cosa ancor più tere I ribile, i vecchi i bambini e le donne lSzg- e -i^!t Jj'c .' ghilterra. che, memore del fatto. - |5oM~àuT tròno grècTìn q'ùèsU "UT- ■- timi anni, un re completamente ai i suoi ordini. In seguito a un ulti- a matum. difatti, egli dovette abdi- care in favore del figlio_ Alessan- 111 giugno 19T7. Ritornato, , una seconda volta sul trono ' principio del 1921, egli parte- ccipa lo stesso anno alla nota cam- pagna dell'Asia Minore contro ilg'turchi e in data 9 agosto scrive'a♦♦♦♦»♦♦♦♦»♦♦♦♦♦»»♦»♦♦♦♦» Uno dei giganteschi guardiani allineati sulla costa francese della Mani, ca ed a cui si dava sinora l'abbattimento di dodici aeroplani britannici, da Katalia una lettera all'amica raccontandole, fra tante altre co- se, un episodio che sta li a prò- vare quale spirito animava le sol- datesche greche e a far capire an- cor meglio contro quali nemici si ' mesi scorsi i sol- Arrivando qui. sovrano, abbiamo visto dinnanzi alla città due contadini turclii morti in un fossato. Il mi- nistro chiede al generale (si tratta del ministro della guerra del tem- po Theotokia e del comandante in capo Papoulas. N. d. K. i, perchè S('n,J battuti nei dati italiani: scrive non li ha fatti seppellire. Il gene- rale risponde: So benissimo che lovrei farli seppellire perchè puzzano di già ma ho voluto lasciarli come esempio per gli altri, per spingerli a tenersi tranquilli. A Ilora il ministro ribatte: Fateli sep pellire e sostituiteli con altri ogni due giorni, come fiori su di una tavola . I l'atti che conclusero il conflit tu greco-turco sono nella memoria di rnuno. Per abbreviare ricor- -• -•„ — deremo che la campagna termino coti un disastro, quello di Smirne, e con una rivoluzione che obbligò il re ad abdicare nuovamente e ad andarsi a stabilire a Palermo, a Villa Igea, da dove il 3 novembre 1922 scrive ancora una volta al- l'amica una lettera dalla quale to- gliamo. come conclusione, alcune linee che ci riguardano e che fan no benissimo da contropartita ai l'atroce episodio sopra menziona to: ■ Le autorità italiane non han no voluto lasciarmi pagaie il bi ghetto per Napoli ne quello del pi rosrafo per Palermo. Gli italiani sono cortesi e amabili con me a tal punto che io ne sono veramente commosso e impressionato

Persone citate: Re Costantino