Quanti russi vivono in Russia?

Quanti russi vivono in Russia? STORIA E GEOGRAFIA A BRACCETTO Quanti russi vivono in Russia? E* un calcolo difficile a farsi, ma molti non sanno che nel territorio ddTUnio- ne Sovietica ci sono almeno venti milioni di persone che parlano il turco ISTANBUL, agosto. In Russia vivono almeno venti milioni d'individui che parlano il turco; c'è chi fissa la cifra a quaranta addirittura, altri si ferma a trentacinque. Insomma fra venti e'quaranta. E sono non soltanto di llingua, aggiungono gli studiosi, Ima anche di razza turca. Per ven- 'i anni, di questa massa, Governo turco e Governo sovietico, animati!dal desiderio di non turbare un'a- ma sul calcoIO| hanno evitato che si facesse parola. pur sapendosi che nel vicino Caucaso e nel Tur- kestan il regime bolscevico si ado- perava a reprimere o°-ni movi-1mento razzista. Senonchè il regi-''micizia basata non sul sentimentoma sul calcolo, hanno evitato che si facesse parola, pur sapendosi 'resistenza di grandi gruppi etnici'turchi, organizzandoli in repubbli-'che: sei sulle sedici che formano la Confederazione sovietica An-iche se in venti anni la propaean- da è riuscita a far dire ai sudditi delle sei repubbliche che essi so- no cittadini dell'Unione sovietica rimane il fatto che la lino-ua par- lata da costoro è il turco" parlato sento asserire perfino dagli ebrei abitanti in Crimea. ° Problemi che maturano L'indebolimento della Russia,; mentre fa respirare i turchi di sol- lievo, venendo a dileguarsi la mi-i naecia al confine orientale talvol-ljta rivelatasi in forma concreta jniediante la richiesta dei territori Icli Kars, Ardech e Artwin — dal-,ila Russia definiti indispensabili, jper la sicurezza della zona petro-j lifera di Batum —, e non poten-|dosi ritenere che Mosca in avvei «Ire abbia voglia di risollevare la questione dei Dardanelli, è consi- 'derato da molti turchi preludio al , disfacimentd totale della Confede- |razionc sovietica, la quale dovreb-l be scomporsi in quattro Stati: \ Russia propriamente detta, Ucrai-, Ina, Asia e territorii turchi. Ad an-' nessioni non si pensa, nè la cosai|sarebbe subito consigliabile, dato 'cne 1uei connazionali d'oltre con- 'fine hanno indubbiamente bisogno| Idi una radicale rieducazione: si ;poll.chbe però discorrere d'una forma federativa. Ma il primo jpunto da realizzare è che i turchi1 oggi soggetti a Mosca diventino 'liberi e indipendenti. E tempo ad-, dietro noi abbiamo riportato la: |dichiarazione del generale Ibsen Sabis, il quale auspicando il croi-: Ilo del conTuntamo ci diceva: « Mol-| 1 Iti turchi che si trovano sotto il regime bolscevico conquisteranno' 1.- ..- ... u . ...«ji lverificarono) non hanno mutato balcanici rimn»M-T,.. 1 fialc?.mPl "mpatri quasi ni in tal modo la libertà e l'indipen-! denza- io personalmente sono na- zionalista e prego Iddio che cosi'avvenga ». i Al che si può aggiungere, sem-!pre in linea teorica, che la massa ! d'oltre frontiera costituisce una | speranza per la Turchia kemali-: jsta, la quale con soli diciotto mi-.lioni di anime non ha possibilità! di sfruttare tutte le risorse del suolo, nè di dare all'industria lo sviluppo voluto: diciotto milioni! sono pochi per un territorio di I 726.736 chilometri quadrati, e i]in nulla una situazione che la Tur- chia, sempre ostilissima ad ogni immigrazione straniera, tiene vi- vecersa a mutare con le sole pio- prie forze. iScoppiato il conflitto fra Ger- mania e Russia, Governo e stam- pa ufficiosa di Turchia hanno ri-1 turchi che Kemal fece tornare dalla Bulgaria (dagli altri paesi peritamente insistito sul criterio' sdella neutralità assoluta e sul lprincipio della fedeltà ad ogni'vamicizia e alleanza, e in varie oc-j icasioni si è anche scritto che lai t Turchia non ha nulla da preten-;s dere «la nessuno. Ma l'opinione gjpubblica ha istinti che si tradisco no ugualmente e non è da stupire ,se dei cervelli si dedicano allo studio del « problema » di Aleppo. a sud, Aleppo essendo considerata il aretta, e uei turchi di Kussla, a|d nol'd si è d'altronde notata la!f grande diffusione data, ai primi dill ll'gli°. a un articolo del Temps in s cl'i si diceva avere le ostilità fra i I Germania e Russia reso la situa- laplebDretroterra naturale di Alessan-! A dretta, e dei turchi di Russia, a.!d nol'd si è d'altronde notata la.! tzante e che «il Caucaso è un; sene' Caucaso ancora più imbaraz-: gzante e cne ": 11 Caucaso è un ; s Punto ne' quale gl'interessi russo-, dturcm s'incrociano e che questa'lodifficile situazione non è di natii- r ra tale da consentire facili miglio- d 'amenti Nelle critiche dedicate sall'articolo, firmato da Maurice.in Pei'not, leggemmo perfino deplo-ja razioni, ma la diffusione c'è stata j pe contemporaneamente lo scritto- Sre Muharrem Feyzi Togay iniziava, vnel Tasriri Efkàr la pubblicazio- sne d'una serie di brevi studi su po- 1poli e paesi dell'Unione sovietica, s con particolare riguardo alla «vo- S lontana confusione», fia tartari e t turchi. Trattandosi di un tema; mscientifico, la censura, che in pre-■ n cedenti occasioni non aveva o messo di far sentire al Tasviri Ef'"ir tutto il suo rigore, si è aste nuta dall'intervenire: del che le restiamo grati, in quanto simili temi da un bel pezzo non figura vano all'ordine del giorno. gmgnft Aj^U^]^ e DaffllMIan Vn*«uaigi.ou c L/agllcMcUi m a Cose molto interessanti abbiamo Cappreso, ad esempio, sull'impor-! ctanza economica dell'Azerbaigian; u (una delle sei repubbliche di lin-!i gua turca), con un distretto, quel-tlo di Nahcivan, che attraverso lajn Armenia « arriva fino alla Turchia1 ccome un pugnale*. L'Azerbaigian ! e« è "no dei paesi turchi del- lel'U.R.S.S. nei quali l'istruzione èjc maggiormente sviluppata; i tur- t chi Azeri hanno compiuto molti; vsforzi per lo sviluppo della cultu-;gra nazionale non soltanto al Cau-; Ccaso ma anche negli altri paesi! d turchi e hanno così costituito un to fattore efficacissimo per rafforza-.ore soUdarletà e unità turca. Le'v città dell'Azerbaigian e Baku in. n ispecie »<«»tnr sono diventate centri di'C edizione turchi fra i maggiori; i b quotidiani che vi si pubblicano in. Slingua turca sono letti in ogni, f parte dell». Russia». Durante l'è-Itopoca più fosca dell'assolutismo, U zarista, un intellettuale turco! stampò a Tiflis pubblicazioni che J avrebbero avuto risonanza, oltre, che in Russia, nell'Iran, nell'Af- ghanistan, nel Turkestan cinese f e nell'Impero ottomano. E crolla-; n ta, con la grande guerra, la Riis-'cl sia zarista, l'Aserbaigian aveva] n conquistalo, con l'aiuto delle trup-| gpe turche, un'indipendenza che ; fpiù tardi, col trattato di Kars, del'a1921. tornò a perdere, per entrare; pnell'Unione delle Repubbliche so-! tvietiche: ma « i suoi destini futuri d dipenderanno dai risultati dell'at-lr tuale guerra mondiale >. I ]e Passiamo al Daghestan, sulla p sponda occidentale del Mar Ca- dsplo, dove ugualmente la linguai la turca predomina: a però anche i f circassi e gli altri elementi che C non parlano il turco hanno la stes- v ' sa religione, le stesse tradizioni e la stessa cultura dei turchi e vi'vono con essi da fratelli*. Come -j indica il suo nome, Dag, « che in ai turco significa montagna », il pae- -;se è molto montagnoso. La mag- e gioranza della popolazione è coni-e a |de il territorio dei turchi Kumuk.I!f più parlano varii dialetti turchi; lle altre lingue, una trentina, non] sono parlate che in certi villaggi.I i In tutto il Caucaso settentrionale la lingua letteraria e quella degli posta di turchi Avari, che abitano le zone più prospere, fra il maree i monti. Alla frontiera dell'Azer- baigian e lungo la costa, fino a Derbend, sono stabiliti i turchi ! Azeri; a nord di Derbend s'esten-'!de il territorio dei turchi Kumuk.|! t più parlano varii dialetti turchi; ; sta. cerco di assicurarsi 1 indipen- ! : ghestan, crollando l'Impero zari- ; sta. cercò di assicurarsi l'indipen- : , denza; ma esauritosi in lunghe;'lotte contro gli eserciti del gene-, rale Denikin, fu alla fine invaso dalle armate rosse, e il Caucaso settentrionale venne smembratocin una serie di piccole repubbliche autonome e sottomesso alla Re-' pubblica federale sovietica di Rus- Sia. Si rimprovera alle Potenze vittoriose del tempo il nCt esser- si preoccupate, nel maggio del 1918, dell'indipendenza del Cauca- so settentrionale, che di fatto esi Steva da un anno; ma le cosiddet-, te Potenze vincitrici, dopo il falli-'; mento della loro azione in Russia, ■ non si curai.no della sorte di nes- ghestan i nomi dei fiumi, delle montagne e delle città sono gran parte nomi turchi. I nazionalisti turchi nei tartari la parte eletta dei loro IS i in , indicano ' dsfratelli governati da Mosca: abi-,stano la regione compresa fra il| V°'ga (i" t,Ur00: ,Idll)'d *' Ca" ma suo principale affluente, e ammontano a più di tre milioni, Capitale della Tartaria è Casan, che già al tempo degli Zar era un centro di luce .-non solo per i turchi del Nord, ma anche per tutti quelli della Russia e perfino i turchi di Cina. Vi si pubbli cavano in turco molti quotidiani e innumerevoli riviste e le opere letterarie che vi vede ce si sono diffuse nel mondo in tero». Scendendo ai dettagli, tro viamo fra i monumenti della linigua editi a cura dell'Università di Casan, con scrupoloso rispetto delle forme e del dialetto dell'au tore, L'albero aenealoipco turco. opera famosa del Sultano di Hayva, Eblllgazi Bahadir. resa poi la lu- nota all'Europa dagli ufficiali di Carlo XII fatti prigionieri alla battaglia di Poltava e mandati in Siberia, e quindi ripubblicata in francese a Leyda, in Olanda, sotto il titolo di Histoire yénéalo- U'qiit. des Tutars. J «tartari» 11011 esìstono A Muharrem Feyzi Togav il fatto cne si parli di % tartari •■ nella maggj0re opera sulla storia clei turchi pervenuta sino ai gior ni nost,i sembra errore assai si gnificativo, giacché -.il paese che fu la culla dei turchi e nel quale ancora vivono i tre quinti del po polo turco _ cioè a dire j] tern. torio compreso tra le frontiere dell'Iran e dell'Afganistan, il mare del'Giappone. l'Oceano glacia ]e artico ed il Volga -- in Euro- pa è tuttora chiamato la « Gran de Tartaria», mentre per Picco la Tartaria s'Intende il territorio fra Volga e Mar Nero, inclusa la Crimea ». Dato che questi paesi vengono detti Tartaria, coloro cha ci vivono dovrebbero essere dei Tartan: ma scienziati che furo no sul posto assicurano di non avervi incontrato un solo tartaro e che gli abitanti sono dei turchi, « verità scientifica, conclude 1 il nostro autore, la quale dura fa-proriuare per continuare e coni- pletare la loro politica di smem- bramento del turchismo. Il nostro autore aggiunge esser risaputo che tutti i territori russi abitati oggi da turchi ricadevano esclusi- : tica a farsi strada in Europa ; La colpa è dei russi, che chiama vano tartara una gran parte del mondo turco: al principio misero forse mente, più tardi ne vollero ap profittare per continuare e coni pletare la loro politica di smem- sovranità turca, isia intera era un paese turco. al principio coni- errore involontaria- sotto la che otto secoli addietro la Rus-' '"^i» c.a un uaL-ac mreo. ■ ' La maggior debolezza negli sia- vi consisteva nella loro incapaci- tà di organizzare a furono i ca- pi ch'essi ricevettero dall'estero. ; ci razza germanica, che riuscirò- no a costituire la Russia. A par-; tire da quel momento, me prettamente turco O vivono'soltanto individui che dal punto di ^e^ fosse >l ' • i russi I SSmpre più spingendo verso est', ricacciarono i turchi >. _. . , . . , . iRiassumiamo: ì tartan non est- stono e non esiste nemmeno una|Tartaria. Nell'immenso territorio 1 fra il Volga ed il fiume siberiano Yenisei do Yenicay. badate, no-;chiamati Turchi Se fa Russia zarista avesse ammessa una tale verità, avrebbe implicitamente ammesso la esi-'stenza d'una grande nazione tur- ca, e questo non le conveniva; e I nome di Tartaria, si sarebbe do- Venite ora a negare l'interesse di certe discussioni storiche t scientifiche nel momento attuale.' se ^doP° la rivoluzione si 2, a;1'^nter0. territorio vuto fondare una gigantesca re- |pubblica sovietica turca, dai din- torni immediati di Mosca fino agli Urali, e questo non conveniva nemmeno. Italo Zin garelli '

Persone citate: Aleppo, Azer, Denikin, Ibsen Sabis, Italo Zin, Picco, Turchi