LA SITUAZIONE

LA SITUAZIONE LA SITUAZIONE • La notizia della partecipazione delle divisioni italiane alla campagna contro la Russia è stata contemporanea ai comunicati straordinari del Quartiere Generale del Fuhrer che segnavano le tappe vittoriose della battaglia dell'Ucraina meridionale. E' un motivo di alta fierezza per il popolo italiano sapere che i propri soldati sono in linea cogli alleati tedeschi, romeni, magiari proprio in quella zona dove il sole della vittoria splende più fulgido nella crociata contro il bolscevismo. • La risoluzione della manovra nell'Ucraina meridionale si è avuta, come non era difficile prevedere, con una rapidità molto maggiore che non negli altri settori dell'immenso fronte. Mentre nelle zone di Pietroburgo, di Smolensk e di Kiew il Comando germanico ha dovuto svolgere degli attacchi frontali la cui forza di penetrazione necessariamente doveva subire delle soste, nell'Ucraina è stato possibile — per la posizione del campo di battaglia che aveva in un lato il corso del Dniepr, in un altro il Mar Nero — manovrare con fulminee infiltrazioni che hanno messo in crisi di dissolvimento le armate di Budienny a cui non restava che fuggire verso il Dniepr o verso il Mar Nero. Le principali colonne alleate che puntano su Jekaterinoslaw e sui porti eusini stanno raggiungendo i loro obiettivi prima che le masse di quegli eserciti si siano potute mettere in salvo; così si sono formate delle nuove e grandi sacche che saranno annientate in breve tempo. Odessa e Nicolajew sono investite e tra i due porti formazioni tedesco-romene si sono già affacciate sul Mar Nero; nel cuore della regione si assiste a un duplice movimento, l'uno che scende lungo il corso del Dniepr, l'altro che taglia diritto verso il centro dell'ansa e che ha occupato il ricchissimo bacino ferrifero di Krivoi-Rog. Le eventuali ostinate resistenze non potranno influire sull'operazione che sostanzialmente si è già conclusa tanto che lo sguardo si fissa oltre il Dniepr verso i futuri obiettivi di Kharkow, del bacino del Donez, della Crimea. Per la vastità dei fronti e per le disagevoli comunicazioni è nostra abitudine consigliare i lettori a non anticipare mai gli eventi; ma è certo che il peso di questa enorme vittoria si farà sentire e a scadenza non eccessivamente lontana: lo Stato Maggiore germanico è maestro nello sfruttare i successi sino alle estreme conseguenze. I tedeschi hanno trovato battendo e ribattendo il punto più debole- come e dove Stalin riuscirà a organizzare una nuova linea di resistenza? Dovrebbe sguarnire altri fronti in cui la pressione germanica è costante e approfitterebbe di qualsiasi attimo di debolezza. Si combatte infatti a nord di Kiew dove Budienny ha invano tentato di lanciare dei contrattacchi per alleggerire la sua ala sinistra; si combatte a Briansk; si com- |! ijji![|ì i r e i o o o |batte a Starava Russa sulle ri-' |ve meridionali del lago Ilmen. • Gli anglosassoni sul loro piatto della bilancia non posso-! |no mettere che il convegno ! Roosevelt-Churchill cogli otto ipunti programmatici: parole fu-j jmose, evanescenti in confronto1 dei risultati concreti quali sono! le vittorie d'oriente, lo stermijnio di bombardieri sulla Manica e sui cieli tedeschi, gli affondamenti nell'Atlantico. Gli otto punti dovrebbero costituire lo | specchietto per le allodole, ispirandosi al precedente dei quattordici punti wilsoniani; ma [questa volta gl'ingenui Lsono molto diminuiti di numero; non cadrà nella rete che chi ci vuol cadere. Del resto quei punti[sono fra loro contraddittori; si promette il rispetto per ogni!nnnolo di "^vernarsi a suo mo-:popoio ai „oveiiidisi a buo ino do, ma intanto si vorrebbe porre al bando la « tirannia na-! zista » e con queste premesse arbitrarie si capovolgono tutte ile altre disinteressate esorta-, zioni. In realtà i due complici e massimi responsabili della guerra hanno confermato i loro fini che consistono nel dividere il mondo fra gli eletti e i reprobi, che dovrebbero vivere in uno slato d' inferiorità completamente disarmati. Il richiamo a un'equa distribuzione delle ma-j terie prime e a una collabora-: zione economica è falso e ipo-!crita, poiché tutti sanno che sono questi gli obiettivi perse-[guiti in pace e in guerra dallepotenze dell'Asse. Ma è inutile |polemizzare; la parola è alle ìarmi che stanno già decidendo.• Un codicillo al convegno dell'Atlantico si ha nelle di-! chiarazioni di Churchill secon- do cui se l'Inghilterra non fos-ldo cui se I ingnmena non ios se stata cieca, non vi sarebbe [ stata la guerra. Sappiamo uenecosa si celi sotto tale espres-sione- se n-li armamenti britan-sione, se „n armamenti onun mei fossero stati più intensi, [Londra avrebbe potuto esercì-\tare il suo dispotismo sull'Eli-, ropa. In realta l'InghiRerra dalI alcuni anni prima del 1939 ave-jva impostato colossali prò-1 rrrammi di armamento specie nel ramno navale e in nuello i £ eo^a^ [senso completamente opposto ^audio considerato da Chur-Itmè sufa cieca perchè non ha compreso le giovani forze di rinnovamento europeo e in- vece di cercare una base di col- vece ai ceimie una. uo.bc ui wi laborazione si è lasciata tra- li, fra cui quello di Danzica donde, proprio per volontà cieca di Londra, è scoppiato il conflitto. a. s.

Persone citate: Churchill, Roosevelt-churchill, Stalin