Mussolini e l'Ungheria.

Mussolini e l'Ungheria. Mussolini e l'Ungheria. Fervida esaltazione del genio « dell'opera del Duce nel libro d'uno scrittore ungherese Roma, 13 agosto. E' uscito in questi giorni un volume dello scrittore ungherese Giulio Szalontay, dedicato all'ormai tradizionale amicizia ungherese. Il libro, che porta il titolo: •il Duce degli italiani - L'amico degli ungheresi :>, promette un meritato successo presso le grandi masse dei lettori ungheresi, perchè l'opera è completa e perfetta. 11 libro tratta la vita combattiva di Mussolini, la Sua lotta perlina sorte più umana delle masse; lavoratrici, la Sua salita al potere, il Suo sistema popolare, la. creazione dello Stato corporativo, le lotte per una giusta revisione, il Suo apprezzamento per l'Ungheria, le esternazioni vigorose dell'amicizia millenaria italo-ungherese che serve l'interesse di ambedue i Paesi, nonché la politica dell'Asse realizzata secondo quanto è stato immaginato rial pensiero di Gòmbos e che si è affermata — il lieto ingrandimento dell'Ungheria — con il ritorno della regione settentrionale, rii quella carpatica, di una parte della Transilvania, nonché del merirlin- ne e della formazione (Iella nuova Europa. Il libro esordisce con una. profezia dello scrittore francese Proudhon, vissuto mo!- to tempo in Italia, secondo la quale sarebbe venuto un Uomo che avrebbe condotto l'Italia su strade radiose, verso méte nuove, degne di una nuova e forte nazione. Dopo aver tratteggiato con mano sicura là sintesi della formazione della Rivoluzione fascista, e tutte le conseguenze da questa de rivanti nell'aspetto europeo, l'autore esamina tutti i problemi ine renti la politica ungherese nelle relazioni del nuovo Impero d'Ita lia. E' ben nota l'amicizia italo ungherese millenaria, iniziata dal condottiero magiaro Arpad e sem-UugpaU dai succes primeggiano Sant0 Stefano e Mat tia Corvino. Primo araldo della ri surrezione ungherese è stato il , iniquo queste promesse e parole di con- ful.t0] j! Dll(..e ha dato forma con- cl.eta mediante il valido aiuto per ia. ricostituzione di un'Ungheria più grande in maniera da poterla ora considerare una vitale media potenza nel centro del Bacino da- nubiano. « H popolo ungherese — dice l'autore — marcia con la fedeltà del vero amico provato, affianca- to alle Potcnze dell'Asse e con fi- ciucia guarda verso il futuro, ben conscio che grazie a queste due Potenze, il famoso detto del suo glande statista il conte Stefana =^^.^SSL^* Son era ^e™™jl £e, 2^nni successivi a] m8 neRsun altro popolo quan. to i'ungherese ha dovuto subire ie conseguenze di una guerra per tiuta. L'Ungheria era stata deru bata delle sue condizioni vitali, smembrata e mutilata, e per di zate anche nei coni Europa che doveva £f0Vtr^e\S? nQn t* 't attraVe St^^iv^,^rt^%^i «H^P ^menteI il Duce ha fatto "òrcere [.aurora gu qllelia umanjtà addolo ratai pronunciando al Senato nel igi>g ia sua famosa frase che *1 Trattati non possono essere lapi di sepolcrali». Con gioia l'autore ricorda nel ;»"» v°h"n« ,°lne/i^0,ll??_ £U° m^U%rima°stèsa di mano VPrso abnanaonati. E attra vorso ."'Ungheria, queste previ- Sioni del Duce si sono concretiz- zate anche nei confronti di una va rinnovarsi e rinnovarsi. Le rela- „on soltanto"attrVverso^onTiv^ ze sorte dana bllona voiont.à re_ ciproca, ma anche e soprattutto dall'adattamento di nuovi sistemi popolari creati sul lavoro. L'Un ghenae state la prima a r.eo Chfha saputointrodun-e ne? pr^ p|.jo ,istema economico ie nuove idee dettate dal Fascismo, QUeslo volume, scritto in un pian0 stile ungherese soprattutto per le masse, costituisce un'altra Plet,Va "en squadrata:., quella di pietra ben squadrata quell'orma! indistruttibile santua do in cui viene custodita l'arden 'te fiaccola dell'amicizia italo-un- gherese. E' un libro scritto col cuore, chc certamente troverà la sua giusta via al cuore di tutti coloro <*e lo leggeranno. L'auto ^^^m^^mA partito o-ovemativo ungherese a servizio ^li una noiitic»0 rTi<-tinna e umana era n^valo^o «Ua- boratore di Giulio Gòmbos. E' perciò che ha potuto vedere e ri trarre nel suo volume, con occhio 1gtòrico^de^le'%ela'z'o —tSÌiment0 Ò-'[are auspicate e realizzate"™*! Duce. Leggendo il libro di Szalontay si intravede nei capitoli e nella suddivisione della materia, un'as soluta padronanza della materia e caPaclta persuasiva.

Persone citate: Arpad, Corvino, Duce, Giulio Gòmbos, Mussolini