La Gorizia-Lubiana-Trieste-Gorizia di Giuseppe Ambrosini

La Gorizia-Lubiana-Trieste-Gorizia Domani nascerà una nuova grande corso La Gorizia-Lubiana-Trieste-Gorizia Tutti gli assi del ciclismo impegnati sui campi di due guerre vittoriose (Dal nostbo Inviato) Gorizia, 13 agosto. Nel riportare ordine e vita nella nuova provincia orienta.e si è pensato che lo sport potesse dare il suo contributo all'opera rinnovatrice e se ne è affidalo il compito ad una grande corsa ciclistica che al di là dei vecchi confini portasse la testimonianza del.a nostra serena e instancabile attività sportiva, affermasse la bontà e i diritti delta nostra industria e, più che altro, legasse nel segno affratellatore dello sport, terra e nomini da oggi euniti sotto la stessaper sempre bandiera. La realizzazione di questa idea è stata assunta dalla Federazione dei F'asci di Combattimento di Gorizia, e per essa da quel Comitato Provinciale del C.O.N.I.,bile campo delle finalità nazionali. E ciò spiega come industria e corridori abbiano unanimemente :a(ort e come la manifestazione Partecipazione totalitaria non debba essére guardata con quei criteri esclusivamente tecnì- ci che pVtrebbc™ non a vuote> a Zgae^irìfdvicrtliei. Tanto che, se quest'anno es-sa, sorta quando aia il colenda-rio era compilato, ha dovuto adat-tarsi ad un posto di ripiego, in avvenire ne avrà uno deano della sila funzione nazionale, sportiva,re4'S0 della nuova'gai a. Ma il aneKmMt di adesione auUa carfu è L'assicurata partecipazione di tutti gli assi è il preliminare suc- tivo sulla strada, che è costituite dal felice adattamento e sviluppo dell'iniziativa e dalle possibilità dei corridori in armonia alle, caratteristiche del percorso. ■ Abbiamo visto nel Giro dell'E-wj d t armonica M'"*^* a"et™ ™» ^.i p w" da eiementidf se'- ^ * ,JH .di dai aià rassegnati a scom- P«W e combattuta in salita, iu' -, ,, taaslì. deUa ,<„,,„ KSSlSr t non oTsesstnaU Ho detto e ripeto, e ripeto ancora che domenica scoraa, nono5,'a'"e; aìx?}>Jorse Pfr I assenso de' velocisti bianco-celesti, la cor-?" e ^Ì\if^^^^^,%^T0 '\]\che che. essa* aveva lascia,*. iti j* • t to l impressione di un migliora- m:cr}}°_ ^L^tÉ^lZJÉ^i0. aaZl »!f,co dei nostri corridori > J3a"6' a d,re„~-J°™e ha, detto ilcamerata Guardini — che « gite-■ s'a . magnifica prova giunge alpunto giusto per fugare molti 'itbhi sul temperamento dei no- - «tri afferi » e per dirci che il no- £^aLf^'aT^ro 'ìtWstro ciclismo è più che mai vivo,ira/e. ricco di energie e di entu-•tia.'ìnii (o Giardini s'è dimentica- o quello che ha scritto recentemente, o crede davvero al min pra le due affermazioni, dicojporre in mezzo non un nutre ma nl! oceano. Io, non so se più tu-credulo o più prudente, ho noia-/o con piacere il buon sintomo, ma attendo e spero la conferma j,i altre corse, su altre gare, su altri percorsi, a quadri completi, e ia prima occasione ce la ol- fre questa Gorizia - Lubiana - Trieste - Gorizia. In quanto «(pei corso — dati questi ire rapo-saldi — non c'era molto da see gliere. Percorso severo Non ri stupirò se vi confessodi non conoscere che una partedi queste strade e di doverle quindi, illustrare in base ai solidati altimetrici e alle informazio-ni di raccolte. Leggermente ondu-lari sono i primi venti chilometri,fino a Santa Croce di Asdussina.Qui si inizia la salita più lumia,che da 113 metri porta agli 852di Loga di Montenero passandoper Zolla, in 17 chilometri e mez-zo: percentuale media, perciò, delb.2 per cento. Si digrada quindipei quaranta chilometri fino a Vrhnica, si ondeggia per venti chilometri andando a Lubiana, e tot minilo per la stessa strada, girando a sud per altri ventìcinque chilometri per affrontare poi in ventisette chilometri le sensibili rampe di Caccia e di Lase, e in trenta, scendere a Villa Opiciua e precipitare su Trieste. Di qui non rimangono che Sl chilometri lievemente ondulati. In totale 257 chilometri. Ne è difficile lilcvare che la difficoltà maggiore è quella iniziale, cioè la. salita di Asdnssina; non altrettanto, dal solo profilo, precisare la vera natura del resto 'del percorso; ma è mia impres-Ìsiane che esso sia, se non aspro.[per lo meno tormentato e in com-ì plesso di discreta pesantezza. E o>a la lolita domanda- romeiSi dori* Èssi non lo conoscono, nè oo,.. nwn iu waincom,, «isanno le condizioni del fondoìstradale che pare non siano per- fette al di là dei vecchi confini !fette al di là dei vecchi confi Per di più, buona parte di essi, sotto reduci fi escili — per modo di dire! — dal Giro dell'Emilia che non è stata una passeggiata. Questi sarebbe)o fattori deprimenti del tono della corsa; ma speriamo siano neutralizzati da \ quelli... eccitanti, quali dovrebbe-\ro essere il senso'del significato] altamente nazionale della qara. — non lo si dimentichi — at-traversa i campi di due guerre per >«>i vittoriose, il fermo proposito', dei vincitori di Bologna ài confer-ì mare il loro bel successo, quello' dei battuti prendersi una sonanteì rivincita e quello degli assenti ria-i aiutarsi da un colpo — se proprio' l'hanno avuto — che ha valso loro1 una pronta ed energica punizione.., infine l'intenzione d'i tutti di dimo-' strare che il Giro dell'Emilia non'ci ha dato solo l'illusione passeq-'qera del miglioramento del nostro■■ ciclismo ; I quadri dovrebbero essere ve- nerdi completi. Non si tratterà,, quindi, di un gioco o di un duellò in famiglia fra Coppi e Burtali, come fu in sostanza domenica scorsa, ma di un nuovo confronto totalitario con al centro l'urto fra arravipicatori e velocisti, che è poi quello fra la Legnano, appog "iaf° dall'Olympia, e la Bianchi, d"lla ^contea. Il mo tivo è ormai vecchio e il pericolo che esso contiene è immanente. Questo, poi, è aggravato dal fatto che la salita maggiore è all'inizio e difficilmente saia giudicata capace di fare da chiave di sviluppo alla gara. Se, dopo Loga, per insi Jicienza di decisione degli arrampicatori, il gruppo si aouesse ricostituire nelle sue unità essenziali e se le minori difficoltà, distribuite lungo i successivi 150 chilometri non dovessero essere sfruttate a scopo di selezione e di logoramento dagli uomini e dalle Cuse che temono l'arrivo in volata, questo sarebbe certamente Ve PliPUoga di corsa senza spina dor ««te e senza nervi. E' l'ipotesi più Ma ' Corridori non devono pen- 7a SS&«probabile, anche se più dep7-eca-|Sbue. M ,7 „,.pr.rf«,„/« nitro rhe Hi ^r^J^^^'^^X^[h y. v'°, 1 v ' pl "! stagione, ha voluto un percorso: Anon massacrante, non per questo ha inteso promuovere un'altra di quelle infelici esibizioni che si sono seguite dal Giro di Toscana in poi. Percorso alla portata di tutti non deve voler dire gran lavoro * demolizione da parte degli scalator> e inerzia sfruttatrice da P%*e dei ™'°%%ma i»£tativa, brio ,coi aggio di tutti, Solo applioando questo criterio i quaranta f?f^ìSltóOTle°M tesa brillante e interessante e n daranno una riprova che il deli smo italiano sta risanando, Che poi vinca Tizio, oppure Caio ° Sempronio, poco importa. Irri portante e che coppi ci orjra »" altra dimostrazione della sua gran classe; che Mollo si manten9a all'altezza dei migliori; che partali distrugga la convinzione di un suo declino; che Vicini e Va tetti trovino la loro buona gtor nata; che i velocisti non si fac¬ ciano vivi solo per la volata; che dvc c°'».e do™* '%<"8" 5LABmArbTgUApdFCclCbOsi conservino aniniosiiCche Si epiti! M« troppo numeroso gruppo all'arrivo, anche se non si potrà evtta- i (/totani re, come penso, che il risultato ai possa conoscere solo sul traguardo. E cosi potremo salutare con t/ioia la venuta alla luce di questa Gorizia-Lubiana-Gorizia. Giuseppe Ambrosini CuC2Tc

Persone citate: Caccia, Coppi, Giardini, Guardini, Mollo