Tre bombe antinave colpiscono in pieno un sommergibile

Tre bombe antinave colpiscono in pieno un sommergibile I FALCHI E LO SQUALO Tre bombe antinave colpiscono in pieno un sommergibile Base aerea di..., agosto. Davanti a noi rompe il mare contro questa sponda mediterranea. S'è levata, refrigerante dopo l'afosa calura diurna, e umidiccia, 'a brezza della sera; una falcetta di luna, non ancora al primo quarto, naviga il cielo, verso l'occidente: gobba a ponente, luna crescente. A quest'ora, dai nostri campi, hanno già spiccato 11 volo le squadriglie dei nostri bombardieri per le loro azioni sui centri nemici. Il cielo è tutto uno scin mi G tilllo di stelle; il mare mormorai in cadenza, con il suo respiro im- ""■KrfS*. ■ » « . • • Nella ristretta cerchia dei com-|rulitoni ansiosi, il capitano G..., giovanissimo e già famoso comandante di una squadriglia di •: picchiatelli », racconta, senza!ba danza, a modo d un rapporto i militare. E ancora vestito della tuta di volo, colore cachi stinto, ™.'S';a* Siallo-oro f.ul P<LU°..<^; ha in mano il caschetto, che si e tolto dal capo, e la custodia delle Lcartc di navigazione; 1 capelli biondo-castani gli ondeggiano ì§al?a%occa0fnracscaemPhCe " nctta !dalla bocca^fresca^^ Llarme. Un ricognitore aveva av.j vistato un sommergibile, a poche miglia dalla costa. Siamo partiti, quattro apparecchi. Più precisa-imente, siamo partiti subito tre i apparecchi: con me, il tenente M... I ed il sergente S...; e il tenente De N..., che dovette perdere qualche imomento nella messa in moto del'«ire, partiva pochi minuti dopo. iMa il primo a scorgere il som-, motore « Ma il primo a scorgere .. mergibile fu proprio il De N..., che, j seguendo, si era scostato di poco; dalla mia rotta e dai compagni. Il sommergibile gli apparve con la!sua massa oscura tra due acque, I che navigava in immersione, quat-iirò o~cinaue chilometri dal'punto I tadiS^ITStoW emergeva d'un mezzo metro sull'acqua, e (tru siili atuua. e ile scia di spuma ia del mare' direi'funi squtiod De tracciava una esi sulla piatta cairn come la pinna di uno squalo, uei N... non attese altro, naturalmcn- te, e sollevatosi con l'apparecchio circa a mille metri dì quota si buttò indi in tuffo; e da trecento mctri sganciò la sua bomba anti- ravo. Vide chiaramente la bomba col pire il sommergibile ed espio- j dcrc presso la torretta. Poi, fra iljribollire veemente delle acque venne a galla un enorme fiotto di nafta, che si dilatò in macchia, e sempre più dilagava. « be N... tornava, completata la suo missione, e cosi felicemente.. Egli aveva sganciato circa alle 19.30. Noi, intanto, poco dopo, avvistammo il sommergibile, che appena s'intravvedeva sotto una diffusa macchia oleosa di nafta, una macchia di forma ellittica molto accentuatamente prolungata da un'estremità: immaginate il prò- filo appiattito di un fiasco corica- to; e, all'estrema punta, ossia nel- la cima del collo del fiasco, si ve- deva una bianca sbavatura di I spuma. It Quando ebbi avvistato il som-1 mergibile, discesi a pochissimi me tri sull'acqua. Distinguevo netta-1 mente lo scafo, una massa di cupo verdazzurro, distinguevo la torretta sotto l'acqua. Il sole, in questo momento, discendeva in mare, con il suo disco infuocato. Ma risalii, segnalando ai due miei gregari il bersaglio, con un segno convenzionale, uri moto ondulatorio delle ali. Prendemmo quota, fin verso i seicento metri. Radiotelefonai ai gregari: «Pronti per il tiro ». « Picchiammo sul bersaglio. Ed io sganciai, da pochi metri sul- i l'acqua, "per 45'gradi. La mia bomba antinave esplose sul som mergibile, in pieno; e ne balzò su |uria eruzione di liquido verdastro ,che, spandendosi alla superficie copri, nascose tutto. Immediata- mente dopo, sganciò, a sua volta !la sua Domba u tenente M...; e là i bomba cadde ed esplose esatta mente al centro di quel sommo., ao rigurgito schiumoso, prodotto ; dalla precedente esplosone della mìa bomba. Di necessità, quindi L seconda bomba aveva parimen ti raeeiunto l'obiettivo anche se ìno^ne potemmo contri ef !este^6 spazile tasieme.^perchè L^^Tcr^puscolo Mm 6 j succedeva il crepuscolo, . Erano le 19 e tre quarti. La terza bomba sganciata dal terzo iapparecchio del sergente S..., ca i *Jeva ed esplodeva poco oltre, I . « Compiemmo ancora un paio di — S'1' sul 'uogo- L'aria ed il mare : is'oscuravano. Andammo verso la''«osta, tornammo verso il campo. ' iRadiotelefonai di accendere i lumi , Pel' l'atterraggio. E abbiamo at- j terrato ; " giovanissimo e già famoso, fra ì compagni, comandante di !questa squadriglia di. « picchia- I telli», capitano G. C. — campa- Aigna di Spagna coi cacciatori, cani- C I pagne d'Albania, Grecia, Jugosla- i via! quattro Medaglie d?argeIto al (valore, una promozione per meri'- ito | vaiutc, una, uj uiuu&ii/iie uci memu di guerra — accende una sigaret-ì'ta e invita i commilitoni a se-\ guirfo Sia mensaT? campo per- i che offre il bicchiere della vitto- ria: come di prammatica. E già discorre d'imprese future, che prò- getta, e una nuova manovra d'at- tacco alle navi, come lui l'ha idea- tà, come si propone di sperimen- j tare. Semplice, sobrio, sicuro di jsè; e magnificamente giovane: è della classe del '15, anno di'guerra, anno augurale; ma anche più giovane di spirito, ha entusiasmo acceso, e temerario ardimento. Figlio di Romagna, proprio alla Marina dove il Po discende, là da Ravenna, e dove è polline d'eterna primavera il cenere di Dante. E tutto questo, che ho qui sopra riferito, accadeva una delle ultime sere dello scorso luglio per specificare, martedì 29 luglio. E il bollettino del 1" agosto, il Boi iettino n. 423 del Quartiere Ge-\ nerale delle Forze Armate, accen- na soltanto, e quanto mai sinte-: ticamente: 1 I « Nostri velivoli in picchi! Ihanno affondato nel Mediterr 1 un sommergibile nemico». 1 Mario Bas lllllMIIIIIIIIIII

Persone citate: De N., Jeva, Mario Bas, Semplice

Luoghi citati: Albania, Grecia, Ravenna, Romagna, Spagna