La difesa dell'Albania ai confini settentrionali

La difesa dell'Albania ai confini settentrionali La difesa dell'Albania ai confini settentrionali La mirabile pagina di gloria scritta dalle CC. NN. del Raggruppamento Diamanti Vive e dense di gloria imperi tura sono le pagine scritte dalle Forze Armate d'Italia nella recente campagna d'Albania. LaMiiizia è altamente orgogliosa di avervi partecipato in pieno, con la massa dei suoi battaglioni d'as salto, prodigatisi nella resistenza eroica e nell'audace offensiva, con grande sacrificio di perdite, con innumerevoli atti di valore. ,™ Ra^ruPpamento. Diamanti » * ha"no. avut0 inatti ass_egnato in Ad una di queste pagine, parti colarmente delicata ed importante nel quadro generale delle vicende svoltesi ai confini albanesi, è legata l'opera di un ferreo gruppo di legioni d'assalto — la 28», la ,108», la 115», la 136» e la 152» — i guidato da un generale della Milizia che anche alla conquista del| l'Impero ebbe a dare un attivo 1 contributo, con la sua preclara ' azione di comando. Le CC. NN. Albania un posto delicato di re> S,.r jsponsabthta e di difesa nel settore 'settentrionale del nostro schiera mento, ed hanno fatto fronte al ; lol'0 compito con il più fermo aniimo e con Pleno successo di for¬ mo tuna. Il piano nemico era l'orgoglioso seguito alla si- E' noto quale piano nemico in tuazione determinatasi in Albania con l'inizio del conflitto fra la Jugoslavia e le Potenze dell'Asse paganda aveva organizzato il col I P di stato di Belgrado ei la brìi- sca violazione da parte della Ju goslavia delle intese già firmate con l'Italia e la Germania, con lo i scopo deliberato di portare il conflitto nel cuore dell'Europa, non \ aveva su questo settore nei confronti della Germania che un ob-ibiettivo di logoramento, da rea-lizzarsi col sacrificio dell'esercitojugoslavo; ma aveva invece nei confronti del nostro Paese un obbiettivo ben altrimenti urgente: quello di approfittare della situazione delicata del nostro fronte albanese già impegnato contro l'esercito greco, per far invadere a ! settentrione l'Albania dalle forze 1 armate Jugoslave: in modo che ff«^^la'S: U| il di spositi ™ "aha.no, Ureon , darlo e ladicalmente distiu|U lo ; frn^^ '\bariese fn seeuito ad una fronte albanese in nguto ad una L'Inghilterra, che attraverso unatenace e prezzolata opera di prò-' - " . , _inrnaii Londra e f.n°l 6. uf d 10 COme una „t.,™ imminente realtà e che f^t'«aveva meramente fallire LI}ve4£_(J°ye*fià.^saldala d'animoSin. Armata d'Italie di l'SSlt .ft^ir^rLT ,SrVJ«l™rito di resistenza da parte dei no- controffensiva, un compito Pai'ti- colarmente delicato fu assegnato al Raggruppamento « Diamanti », costituito dalle cinque legioni d'as- salto già accennate, integrate da unità organiche di fanteria e di artiglieria dell'Esercito, e da ban- de albanesi di formazione. Schio- rato nel vasto scacchiere opera- Ilvo posto fra Scutari e Kukes, e . comprendente tutte, a zona set- tentrionale dei confini albanesi, il ' Raggruppamento di CC. NN. co mandato dal luogotenente generale 1Diamanti aveva una consegna: impedire al nemico, a qnuliincjue corto, (I passati()io del fiume Drin. Alle spalle del' Raggruppamento , Diamanti, le possenti.unità del dato alle eroiche cinque legioni di a assalto del Raggruppamento lsando sul petti delle CC. NN. - schierate a difesa del fiume, fossero riuscite a penetrare entro al dispositivo italiano; ma in questo -;dispositivo il compito di prima Corpo d'Armata Corazzato (XVII) 1 erano pronte a stritolare le unità 1 nemiche*"che eveì*twìmènte, "pa*e schiera -— sintetizzato dal motto o I « resistere o morire» — era affi- ! i è i J " so. Dal tì al 17 aprile la Miliziascrisse sui confini settentrionali dell'Albania una nuova pagina digloria e di eroismo. Le forze era-L'azione Il nemico, come è noto, non pas-a o o e no appena sufficienti, di fronte alla vastità del compito ed all'ampiezza del fronte, che abbracciava tutta la difesa del Drin: ma l'animo dei legionari valse a supe-rare ogni difficoltà. II piano operativo del Luogotc- nente generale Filippo Diamanti'afu semplice e chiaro; sgombrato il breve territorio fra il confine politico e il Drin, e create ivi le interruzioni opportune per ritardare l'avanzata del nemico e per obbligarlo a svelarsi, si distruggevano i traghetti sul fiume, si creavano i caposaldi difensivi nei luoghi di più probabile affluenza del nemico e si tenevano 'alla mano i reparti necessari per ricacciare leifeventuali infiltrazioni nemiche, I che sarebbero state segnalate da una vasta rete di posti di avvistamento, all'uopo creata, sovratutto nella zona di Puka, ove il corso del Drin forma saliente verso il nord. A Puka si stabiliva il comando di Raggruppamento, mentre a Fiera ed a Vano Darghe si stabilivano due organici caposaldi difensivi: nei luoghi cioè dove confluivano le strade d'accesso di oltre confine, conosciute dal nemico per l'esistenza di traghetti sul Drin, che venivano naturalmente distrutti. Fu il 7 aprile che il nemico ini ziava il suo audace piano offensi vo: una colonna di due battaglio- rQddnasdti terreno per essere al sicuro da | eventuali infiltrazioni: cosicché al l nemico attacca decisamente in ■ forze, con intenso fuoco di fucile- lriai mitragliatrici e mortai, tutti ; j nostri capisaldi nettamente resi ' ni jugoslavi scendeva da Passo!Morine, mentre altra colonna pe-1 netrava nella Val bona diretto su | Fiera. Battaglioni su battaglioni| nemici, gruppi di artiglieria, mor- tai da 81 e reparti vari affluivano1 verso le nostre linee. Sulla base delle segnalazioni ri- , cevute, il Ltg. Diamanti sposta i|! suoi reparti, rafforza il caposaldo i Ljj Van Darghe, che sin dall'inizio' era venuto a contatto col nemico, ! causandogli notevoli perdite conjle sue azioni di fuoco: rastrella il | lorquamVo'aFafba'-dei ÌFaWWnico attacca decisamente in!istono. Pattuglie jugoslave cerca- no di spingersi sulla riva destra|del Drin, ma la pronta reazione di legionari ne frustra i propositi, mentre il Comando di Raggruppamento fa fronte, con spostamenti dei reparti alla mano, ai nuovi concenti-amenti di battaglioni jugoslavi nella zona di Dushmani. « Non Si sviluppa, si passa » cosi, in pieno l'of- |PaBBa * K'a. ia. paium uuiumc u<= l Raggruppamento Diamanti; e il i nemico non passa, pur reiterando a Fiera ed a Vun Darghe l'attacco , due maggiori caposaldi difensivi l . Allora il nemico tenta uno spofensiva dell'avversario, che urta i però nei capisaldi legionari contro iuna muraglia di petti. «Non sii passa» era la parola d'ordine del'"'le azioni di fuoco contro i nostri | con l'orgogliosa sicurezza nei io I 1àfondamenfo che avrebbe cacciato! ;zùna a settentrione" ciel Drin con dirp:,ion'P di niarria verso Scutari 11. cWawi 1 intenzione de° nemico-' ' HVclato',t tai^iMe 11 dsSmu^o I "Velatosi impossibile il passaggio ! : ^assàé'^ìo" dVl° Dr7n"nfù' ad atnte, nello scutarlno, per i 1 , sfom) cui fknn0 fronte con lena , eia mirabile I nella zona in cui il Drin forma sa-, d^^ÀiSSrfdl ISSLolfil1* « Binate ugUta^cercano'un • occi- j per appro- fittare di più favorevoli condizioni j del terrene. ! Il Luog. Ten. Gen. Diamanti se tgue e prevede il gioco dell'avver . sario, tempestivamente dendo a frustarlo con 1 bile movimento dei reparti legio-: nari, sottoposti _ ad un'enorme i, ,„"'-"i zona^f Kaman1Pe! ' Dushmani, sulla destra del Drin j^^ l:rit0' No , ti '!t?V\'e"i n anea-| si concentra un fortissimo contin- i al fiume, mentre il Comando di Raggruppamento scaglia oltre il Drin le grosse bande dei volontari albanesi di Kol Biba Mirakai, che attaccano con impeto, subendo perdite, fra cui il capo, rimasto ferito. La manovra legionaria non si ! arresta; man mano che viene se J gnalalo lo spostamento dei reparti ; avversari oltre il fiume, il nostri 1 nuclei velocemente si muovono: o-onrn rimiro- ma In sehierimen-1 ti" egionario ne* SS.SSiSfS'n violenla azione di fuoco l'avvici-1 | aliquote di mitraglieri, di mortai da 81, di esploratori vengono agilmente inviati dove è necessario, e cosi nonostante la violenta azione di fuoco del nemifo la nostra di fesa la controbatte s'mpie offica1 cernente, ne frustra i disegni, gli I p'arreca gravi perdite e lo induce a cifug^l precipitosa, I e i e - ritirarsi. IcTip:co. al riguardo, l'episodio di'cQp.retit: un forte nucleo di sol-,i"dati jugoslavi inseguiva lungo la sdestra del Drin i volontari alba- enesi di Kol Biba; viene lasciato davvicinare, e d'improvviso vienej sorpreso da un co3ì micidiale fuocoj udei nostri mortai e delle nostre mi-dtraghatrici, da essere costretto a-p'a. , . _ leLa resa dei nemico rCosi, per 12 giorni, la pressione!cnemica si maniiene violenta, cer- zcando di individuare un passaggioJadel fiume, che risultando meno di-! feso sia tale da consentire la pe- mnetrazione delle colonne nemiche |al di qua della difesa italiana. Mal tutti gli sforzi del nemico riescono vani; la previdente manovra del nostro Comando, lo slancio dei re-Iparti legionari instancabilmente presenti sulle posizioni più esposte e più facili alla manovra nemica, il loro eroico comportamento sotto a n il fuoco e la vigoria mostrata nel l'ardua difensiva fanno fallire il piano nemico, fino a che la situao!zione militare delle armate jugo-1 slave precipita, e i reparti legiou | nari — costantemente tenuti alla i| mano dal Comando di Raggruppa-' mento -— vengono lanciati al mo-'o1 mento opportuno nella controffen siva che brillantemente riesce. - Il gen. Trifunovlc, circondato |dai reparti legionari, deve chie i dere la resa al Luogotenente 'Gen. Diamanti; i suoi sette bat- ! taglioni, fortemente armati di fujcili mitragliatori, ed appoggiati | da numerose compagnie mitra- W81' » tu"° co" in^ente ^ll!di quadrupedi e di mezzi, anziché:glieri, reparti di mortai da mon lagna, cannoncini da 37 e mortai ; realizzare* il proprio compito et passare a! di qua del Drin, ven-igono presi prigionieri e rastrella- i iH nitri»' io ìinpp Hi ritfpà-i «Tirili I - S^^t«5uS^T«^&!«dÌra|™»tj; 5SSl^&12S^S^aSu^M'"olla"s\ipTrando!'rióne uartico-- i i vigorose azioni offensive e riso lutive. Sia la difesa che la con ti offensiva si è sv condizioni atmosferiche pa larmente avverse, su terreno impervio, in zona montana e di difficile percorribilità. Le CC. NN. del Raggruppamento Diamanti, sbarrando in un primo tempo il passo ai reparti nemici che orgogliosamente avevano proclamato la loro certezza di l o o a i scendere a Scutari ed a Duraz o izo, — come la propaganda ingleii se aveva assicurato certo ed im'minente — e catturandoli in un "'secondo tempo prigionieri con largo bottino di mezzi e di materiali, hanno assolto brillantemente i | ed eroicamente il delicato compito ad esse affidato, aggiungendo nuovi fasti alle glorie militari della Milizia, che il sangue e il sacrificio dei caduti e dei feriti del Raggruppamento Diamanti ha o I reso ancora più salde, ancora più o! degne di esaltazione e di gratitudine.

Persone citate: Biba, Fiera, Filippo Diamanti'afu, Kukes, Puka