Gli sviluppi della battaglia orientale alle ali estreme del fronte

Gli sviluppi della battaglia orientale alle ali estreme del fronte Gli sviluppi della battaglia orientale alle ali estreme del fronte L'avanzata tedesco-romena oltre il Nistro L'occupazione dì Balta Dal fronte della Bessarabia, 26 luglio. Ormai questo fronte lo si può chiamare fronte dell'Ucraina*. Le terre romene liberate, la Bessarabia e la Bucovina, sono diventate retrovie. La Bessarabia, con i suoi 40 mila chilometri quadrati dì superfìcie ed i suoi 3 milioni di! abitanti (tali erano almeno un an-j no fa prima che il bolscevismo non i?:C, a>'e„^i£?f! sparire chi sa quan. I"' 0 completamente liberata, I „hRcstavf da "P"hre ancora qualich<- angolo della regione mcndio I nale ccl anche questo è stato fat- 1 to, di modo che ora tutto il territorio che l'U.R.S.S. strappò alla Romania nel giugno 1940, è tornato a far parte della nazione romena! Si aspettava che queste operazioni di pulizia dei piccoli nuclei di resistenza locale fossero terminati, per dare l'annuncio con un comunicato del Quartier Generale delle forze germanico-romene della avvenuta totale riconquista della Bessarabia. Ed il comunicato n. 6 della notte scorsa è stato l'epilogo di un mese di operazioni che le forze alleate hanno svolto in Bessarabia e che hanno costretto le armate sovietiche a perdere una tra le più importanti posizioni strategiche di questa guerra. Oggi il tricolore romeno sventola in tutto il paese in festa per il trionfo della civiltà, ed oggi, con l'annuncio della completa liberazione della Bessarabia, le campane di tutte le chiese romene hanno diffuso per le campagne la notizia che un'altra vittoria ha coronato gli eserciti cristiani. E già le colonne alleate che si trovano al di là del territorio Bessarabico, sono profondamente addentro in territorio sovietico. La riconquista della Bessarabia non significa per i romeni la fine della guerra. Essi non hanno preso le armi soltanto per realizzare uno dei loro più grandi ideali nazionali, ciò che oggi è un fatto compiuto tanto in Bucovina e in Bessarabia, ma per contribuire al trionfo della civiltà e alla definitiva liquidazione della minaccia boi scevica. Ieri sera era stato annun 1 ciato che le colonne alleate germa nico-romene erano giunte a Balta, " 100 km. di profondità in cioè a territorio sovietico e che avevano conquistato l'cx-capitale della repubblica sovietica di Moldavia. Oggi, da un'altra informazione giunta dal fronte dell'Ucraina, si apprende che l'avanzata continua Le azioni che sono ora in corso mostrano chiaramente che nel piano di attacco alleato germanico romeno, le operazioni in Bucovina e in Bessarabia furono previste e predisposte, non in senso locale cioè non al solo fine di cacciare via gli eserciti russi dal Prut al Dniestcr, ma allo scopo di proseguire oltre il Dnicster la marcia antibolscevica. La Bessarabia fu una delle posizioni strategiche più importanti dell'U.R.S. fin dal giugno 1940 ed ora è possibile co*iprendere la ragione per la quale le forze alleate iniziarono subito da questo fronte i loro attacchi più violenti, che portarono immediatamente alla rottura della continuità del fronte sovietico e quindi alla pratica mancanza di collegamenti tra le varie armate rosse.