OLIMPIO BIZZI VINCE IN VOLATA

OLIMPIO BIZZI VINCE IN VOLATA II Gijro ciclistico die Ila. Campania OLIMPIO BIZZI VINCE IN VOLATA Caldo, fatica, incidenti costringono alla resa buon numero dei concorrenti più quotati - La corsa, durissima, è movimentata da elementi di secondo piano e si risolve col successo del superstite miglior ((asso„ (Dal nostro inviato) Napoli, 28 luglio. Se chi ha il buon gusto delle competizioni sportive c ne appresili il brìln Sitila pura Unni agonisiirn e atletica non può dirai soddisfatto appieno di questo Giro di Campania, ehi ha la bocca buona per l'imprevisto e la varietà, per i giuochi di famiglia e le puntate dri romanzi di appendice., può aver fatto ieri una scorpacciata di non scordarsene pia: che, dal momento dell'adunala a quello in cui ci siamo detto «arrivederci fra tre settimane a Bologna », la giornata è siala piena di incredibili sorprese, di arrostiture a getto contìnuo, di scosse provocate da. figure secondarie, di rinunce clamorose, di tutto un po', insom ma, meno che della dimostrazione dell'urto delle forze maggiori da cui sprizza la passionalità di una gara e risalta la tecnicità, dei fattori che hanno saputo farla vivere. Bartali non può partire Si è Incominciato con l'assenza pdinat2nmdCnrLerttvVsrtlCBt ». e incominciato con ™**enza Wtargata di Bartali per un motivo davvero rrrr-(n»„lr ■ ™7 davvero eccezionale: neppure col treno che veniva da Roma un quarto d'ora prima della nostra partenza, eia arrivata la bicicletta del fiorentino: nè fu possibile trovarne un'altra che gli andasse bene o, meglio, giungere ad un accordo aftinché Ronconi gli cedesse la sua. Battali dovette veder partire i compagni e tornarsene all'albergo lasciando con tanto di vaso gli sportivi napoletani che si sarebbero raccomandali a San Gennaro perchè facesse il miracola di togliere dai fastidi il loro Gino. Il fulmine a eiel sereno, che cadde anche sulla testa di Crippa e di Magni S., colpì in pieno la corsa oltreché la squadra rossoverde, destinata, si vede, ad una giornata nera. Gli unici, forse, a non dispiacersi dell'incidente erano t bianco-celesti, cui l'assenza di Bartali facilitava in partenza il compito. Per il resto, chi pensò a guastare la festa fu il caldo. Questo, in verità, non era inatteso perché credo che lo sappiano anche le. lucertole, che il solleone da queste parti ha il primato nazionale del la calura. Non sarà male che per l'avvenire ciò sia tenuto presente per evitare che il non troppo materiale-uomo di cui disponiamo vada in liquidazione o, meglio, in liquefazione, o ci vada, come ci è andata, la corsa. Venuta a mancare, per le assenze di Bartali, Favalli e Fondi ogni possibilità di manovra aggressiva e logoratrice alla squa dia che era, se non l'unica, c/uclla che avrebbe avuto maggior interesse a valersi di quest'arma, la corsa rimase in balìa dei raggi del solleone e del vento e da essi tras se motivo prima per scaldarsi e animarsi, poi per bruciarsi e esau rirsi. I primi cinquanta chilometri infatti, ancora non affocati, tempra ti da un robusto vento che dal mare prendeva alle spalle, furono abbastanza veloci e anche agitati: Corrieri e Laudi prima, Saponetti, Zuccotti e Bergamaschi poi, Chiappini e Canuvcsi per ultimi, furono gli attori degli episodi che a Torre del Greco, Torre Annunziata, Pompei e la salita di Cava dei Tirreni si svilupparono prima di scendere nel divino ceruleo abbraccio del golfo di Salerno. Magni e Bevilacqua, che aveva forato, erano già rientrati, ma mancava Tamasoni. caduto con sole conseguenze alla macchina. Fin qui gli « assi * s'erano dunque tenuti dietro le quinte c. nolo con brillanti azioni di inseguimento ne era uscito Bizzi che però, prima di Salerno, forò. Bel tentativo di Patti Altro duro colpo subì la corsa con la caduta a Ponte Fratte di Vicini ed il suo conseguente ritiro per varie ma leggere conta sioni ad una spalla e ad una gain ba. Col romagnolo scomparve un altro che avrebbe dato, san certo una sua impronta alla gara la cui spina dorsale andava così perdendo una vertebra dopo l'altra. A tenerla in piedi alla beli'e meglio ci pensò il redivivo Patti, il quale, dopo che il gruppo fu assolti gliato sulla salita di Baronissi ad una dozzina d'uomini, partì di sorpresa sul falsopiano. Bini, pronto gli si agganciò, ma per poco, poi rientrò nel gruppo che si vide allontanare davanti la focosa maglia rossa. Chi l'avrebbe detto che l'iniziativa sarebbe partita da questo modesto siciliano.' Eppure fu Itti a dare una teoria alla gara e a provocare indirettamente il crollo di altri illustri personaggi. Appiedato Corrieri in discesa, si riprese a salire fra le rampe della Lanza. Patti aveva già un minuto sul gruppo nel quale Bizzi era rientrato, e continuava a guadagnare terreno. Chi ne perdeva, invece, fra gli altri, era Bini, che dava evidenti segni di difficoltà. Nè bella cera aveva Coppi, che. sembrava l'ombra di se stesso e si diceva preso da dolori di ven tre. Caldo e fatica incominciava no a produrre i loro effetti anche sui pu rosa n gii e. Poco dopo Bini scomparve e non lo indentino più. Altrettanto dicasi di Ricci, Corsa e corridori andavano progressitìame.nle in coltura: gli inseguitoli sembravano attanagliali dalla malavoglia. Patti, invece, si inebriava 'del comando e si prodigava nella fuga. Ad Avellino (Km. 96) Patti precedette una quindicina di nomini di quasi 5'. Ecco, poco oltre, Bizzi di nuovo a terra. A Coppi, a forza di bere acqua per smorzare la sete, '. dolori viscerali gli si sono aggravati e lo hanno costretto al ritiro. Altra perdita sul cui valore è inutile insistere, altra via libera per i bianco-celesti. Il punto eentrale e culminante della corsa fu la salita della Serra, ai cui piedi Patti aveva portalo il suo vantaggio a 5' e £0". L'ascesa fu il calvario di Leoni che, sfiancato, vi perse auasi y. // colpo di grazia glie lo diede Volpi, intensificando il tono dell'i eseguimento insieme a Mollo, C'aliur e Dcstefanis. Al termine d'I secondo inseguimento, Bizzi svtLiectsnlmmrtpApflmdSl'dovette limitarsi a difendersi e perse, poco. Nessun t asso *■ quindi si irovò nelle prime posizioni in questa durissima, massacrante azione al termine della quale Patti aveva ancora 2'20" su Volpi. 2'Jt0'' su Collnr, 2'SO" su Dcslefunis, 3' su Mollo, S'SO" su Bergamaschi, Bizzi, Ronconi. De Benedetti, Bucci e Pedc.villu, lt' su Chiappini e Bailo, Magni F., Cinavcsi, Brotlo, Sapone.tti e. Speranriio, S'SO" su, Servadei, 6' su Leoni. Sole vento e fatica La discesa, costò a. Bergamaschi e a Laudi una caduta e la rottura di una. mota; al primo, inoltre, un lungo e duro inseguimento e al secondo il ritiro; ma servì a Cottur e Mollo per prendere Volpi, cosicché fu poi facile ai tre soffocare definitivamente, sulla rampa di San Giorgio, l'ardimentoso tentativo dì Patti. La situazione a Benevento (km, l'i) era. questa: in testa Mollo, Cottiti; Patti e Volpi; a l'iO" De Benedetti, Ronconi, Bailo (che A W*™?^ „,'-i anni ^r',m ™o»^X t <n'L 1>r> !I!'"V.P nll"ì toolep.ig3Ctvic1l, é e r e o o n è i a a l e l o : , o , i i e o ò, a di n o ui A o d ro oi lae eu e la, pe n zi aa, e à. e. e n a e ni ù. a ali aaa ) di lprli oul a e rr". ni y. de lo, e zi sella), Bevilacqua; a 6'~>0" Scr vadei, Cerasa, Cunavcsi, Saponetti, Magni F., e Monuri; a Tr<~t" Leoni, Vaìetli, Tuddei e Spettinino; a S'30" Bergamaschi, Menili e Zuccotti. Cambiando direzione, il vento contrario si aggiunse agli altri tormenti e le. «cotte* facevano strage fra le file, le smembravano e le trasformavano insieme alla sorprendente ripresa degli uomini di miglior recupero. Notammo fra. questi Bergamaschi che, raggiunti e lasciati Leoni e Valerti, risali man mano posizioni su posizioni fino a riportarsi, dopo Arpaia, in testa. Qui, una volta perduto Volpi, ammaliato da una fontana, non si insistè troppo nella, fuga, di modo che fu relati tPsdloetrlgcd7lncqÓzva mente facile arili inseguitori con . durre a termire i loro sforzi pri-fcma che s'iniziasse la salita di tSferracavallo, sulla quale un de- dbole colpo di Volpi fu pronlame.n-\ote parato. Dopo questa piccola 'scintilla la lotta si' spense romei lNon ne potevano più tutti! E fnn-llo meno Leoni e Vaìelti che, do- po aver dato fino all'ultimo in'vani sussulti di ripresa, la piantavano lì. Ma c'era ancora una salita alle porle di Napoli. Chissà se non sarebbe bastata al meno cotto dei cotti per decidete la giornata? Ci si provò infatti Volpi, lo imitò De Benedetti, tornò alla carica Volpi: ma Bizzi e Destefanis misero il freno a tutti e due. Non rimaneva che, una pericolosa discesa non asfaltata, ma nessuno vi volle arrischiare il collo in un colpo d'audacia. Successo meritato Alle porte dello Stadio Littorio l.st contesero il primo posto d'ìn'gresso Bizzi, De Benedetti e Biotto: rimase al primo che. peto, fu beh contento di cederlo al terzo, suo compagno di squadra, che gli doveva servire intreccino. Infatti Bratto cominciò a girare come un dannalo <:on Bizzi a ruota. Debenedetti era terzo e Bailo quarto. Alla penultimi, curva Bailo cercò avanzare ma andò al largo e fu messo fuori lotta. Prima del penultimo rettilineo Biotto, terminalo il suo compilo, lasciò via libera a Bizzi, il quale, accortosi di un tentativo d'attacco di De Bene/letti, reagì subilo, aspettò il nuovo allocco in dirittura, lo respinse e fu primo di una buona macchina. Terzo fu Bailo e quarto Servadei. Finalmente il « inorino » l'ha spuntata! E meritatamente. Net grande forno della corsa — reso per lui più ardente da due inseguimenti — egli non si è bruciato le ali per spiccare, all'ultimo, il volo della vittoria, lancialo alla perfezione dal « buono a tutto » Biotto. Egli è parso atleticamente a punto come mai quest'anno, fiducioso e ardente: solo alla fine, leggermente indisposto di stomaco, è slato guardingo e riservato. In complèsso si può dire che egli ha salvato i diritti della classe andati a rotoli in mano di tulli gli altri, che hanno dato l'impressione di sfasamento di forma, d'insofferenza del caldo, d'intemperanza nel bere. Cosi sono crollati Bini e Coppi, Leoni e Va letti. La levatura di una gara è sta bilitu evidentemente da quella dei suoi protagonisti. Perciò non sì può dire che questa sia stata di alto lii/nu<ii)io. Certo è stata dura e per il percorso che, senza presentare salite impressionanti, era pesante, e per la temperatura. Il solo averla terminata insieme ai primi è titolo d'onore per chi non ha titoli di sangue. Avete visto che la ruota della corsa ha avuto per perno Patti. Lo conoscevamo già, questo ragazzo, per il suo temperamento vivace, per la sua solidi tempra. Ma non avrei credulo che al suo ritorno in campo avrebbe potuto stipatile se stesso. La sua prova non vuol dire soltanto corngt/io spinto sin (piasi alla temerarietà, ma anche e soprattutto forza e resistenza: condurre da solo una fuga ài olire ~>o chilometri, senza poi piegare sulle ginocchia quando piegavano ben altri nomini, è quello che. fa di Putti, anche vinto, la. figura più ammirevole di questo Giro. De Benedetti ha salvato l'onore dei colori rosso-verdi insieme a Volpi. Più robusto e misurato l'uno, più nervoso e irregolare l'altro, hanno costituito una coppia che ha tenuto alta la bandiera di marca. Tenace, irreducibile, corno sempre, Bailo, cui un ritardo nell'azione finale ha tolto un miglior posto. Altrettanto dicasi di Servadei. Notevoli le presta zioni di Destefanis per Bizzi e di Magni per Leoni. Piuttosto prò vaio alla fine, Mollo, tra i miglio ri, con l'olimpico Cottur, sulla Serra. Di Bergamaschi ho già detto tutto il bene che dovevo dire. In buon riitevo si sono msssi Chiappini e Pedevilla, Ronconi e Biotto. Al camerati del »Rorna» vada e il riconoscimento di una perfetta organizzazione e di una. squisita ospitalità: al commendator Pisci-lelli il ringraziamento per averpotuto, grazie, anche all'abilità del.ino pilota, essere presenti dove la gara lo meritava. bizzi olimpio, alle on. 18,51 Mo".Km. 2'27 in ore 7,39 40", im-ilia Km. z".644: 2. Do Benedilli a mezza, ninochfnn: Giuseppe Ambrosini Ordine d'arrivo 3. i!r<ilo: 4. Servitrici: 5. limito: 6. Chiappini: 7. Suri-i: 8. Cottur: Q. l'alti: lo. rtceternnie; il. Volpi- 12. Perle, villa; 13. l'etilici E.; 14. Ronconi, tulli in cruppo urlio i-toi'i'o tempo, del Vincitore; 15. .Mollo a l'40": 16. Cerasa, 17. Hercamai-ilii a 2'2U"; 18. Bevilacqua a 2'50".