LA SITUAZIONE

LA SITUAZIONE LA SITUAZIONE • Malta viene tenuta sotto pressione. E' questa una necessità inderogabile della nostra lotta nel Mediterraneo: Malta non deve avere respiro. Se tale necessità costituisce un arduo compito per le nostre Forze Armate, più gravi sono i sacrifici del nemico per mantenere in relativa efficienza la sua preziosa base; infatti Malta deve essere continuamente rifornita con uomini e materiali che partono dalla metropoli. E' un logoramento assiduo, è un dispendio ininterrotto di energie e di risorse; e ciò pesa nell'economia di guerra della Gran Bretagna che deve alimentare fronti lontanissimi. Gli inglesi si erano illusi che dopo la partenza del Corpo Aereo Tedesco dalla Sicilia, Malta avrebbe avuto periodi di maggior tranquillità e che la sua funzione si sarebbe potuta mutare da difensiva in offensiva. L'azione aero-navale italiana, culminata nei colpi durissimi dell'ultima settimana, deve aver fatto loro constatare che le illusioni sono svanite. • La quinta settimana di guerra sul fronte russo viene sfruttata dalla propaganda nemica cercando di diffondere la impressione che si sia segnato il passo. Non è così; anzi siamo persuasi che nel bilancio della campagna la quinta settimana sarà valutata come fondamentale per la maturazione degli obiettivi finali. Proprio in questi ultimi giorni si sono portate a compimento le operazioni di liquidazione di sacche importantissime quali quelle di Nevel e Mogilev: il brutale piano bolscevico di condannare al massacro centinaia di migliaia di uomini ha certamente creato degli ostacoli, ma in definitiva i vantaggi risulteranno superiori agli svantaggi poiché così saranno state eliminate completamente le divisioni meglio agguerrite e armate. Inoltre nella quinta settimana, mentre la pressione sul centro è rimasta costante e dietro si è andata organizzando la preparazione per attacchi risoluti¬ vi (Mosca è entrata nel raggio tattico delle operazioni), si sono sviluppate manovre formidabili sulle due ali estreme. A nord le truppe tedesco-finniche hanno tagliato l'istmo LadogaOnega e sono arrivate alle rive meridionali del Ladoga: quella che sembrava una minaccia problematica per Pietroburgo diventa un incubo in quanto il controllo delle rive meridionali del Ladoga toglie ogni libertà di movimento alle armate di Voroscilof che credeva di dover fronteggiare un solo pericolo decisivo, quello dal sud, sul settore Pskov-Novgorod. All'ala meridionale lo sfondamento del Nistro oltre che liberare la Bessarabia ha messo in crisi tutte le possibilità di schieramento dell'Ucraina sino alla linea del Dniepr. No, non si è segnato il passo; la più grandiosa campagna della storia ha un suo ritmo regolare e degli sviluppi metodici contrassegnati da una inesorabilità che non lascia scampo all'avversario malgrado la sua feroce volontà di sottrarsi al destino incombente. a. s.

Persone citate: Nevel

Luoghi citati: Gran Bretagna, Malta, Mosca, Pietroburgo, Sicilia, Ucraina