Dopo lo scontro

Dopo lo scontro Dopo lo scontro Relitti, scialuppe, naufraghi nemici in attesa del nostro soccorso nelle acque ancora calde della battaglia (Da uno dei nostri Inviati) Gruppo di sommergibili Y, 24 luglio. Tanti giorni fa che chiaro tramonto! Un sole d'ambra accarezzava la banchina giocandovi i suoi ultimi raggi con le sagome strane dei sommergibili; con i la- birinti delle loro strisele cromati Che mimetiche. Limpido cielo e S* pa'lidTa™nte chelesteI U". p° * I saliva un dito, alzò il braccio e sentenziò: Ponentino. Poi si imbudellò nel portale di poppa, sparì. Non era nemmeno troppo caldo. Nella notte illune Con quel tramonto, il sommergibile, che ha iniziato l'attacco della grossa formazione inglese di cui il Bollettino di oggi segnala la strepitosa vittoria, parti. Noi che eravamo appena rientrati col nostro sommergibile da una uscita vicina facemmo appena in tempo a salutare il comandante e a vedere quel marinaio che assaggiava il vento. Dalla torretta il comandante gridò: — Spero di spenderli tutti! — E bene! rispondemmo. Spender tutti 1 siluri per un co mandante di sommergibile vuol ( dire fare un colpo grosso, gros-1 sissimo. Bene li ha spesi giacchè, con i suoi siluri, ha dato il primo colpo al convoglio che, pioveniente da Gibilterra con rotta a levante, si dirigeva a rifornire Malta o Alessandria, chissà! Egli, l'altra notte, mentre faceva no passare con grossi convogli pagano sanguinosi pedaggi, quella notte sul 23, illune, dura notte per le vedette, ha visto a un traf¬ 1to 3ullo schermo viola dell'oriz zonte stagliarsi le unità nere; muoversi le grosse nel centro e „uizzare ,e nicCQle attnrno Si ò il pendolamento in quella stroz-1 zatura del canale di Sicilia, dove | ogni volta che gli inglesi voglio-1 accostato, ha lanciato, ha replicato il lancio ancora, ha sventagliato un'altra coppiola dai tubi; haivisto la vampata, un inferno di !fiamme nascere da una delle più grosse sagome (nave da batta- ! glia, grosso transatlantico carico idi soldati o di materiali, forse .portaerei... chissà). Prima di im- ! mergersi per incominciare il duel- i I Io mortale con i destroyers di!; scorta ha udito l'esplosione, so-ljvrana nel silenzio della notte. j Perchè quando un sommergibile ha attaccato, quando ha gilurato un'unità, è proprio allora che in-,comincia per lui la stretta più tremenda del pericolo: ore ed ore, I talvolta giorni, sotto la caccia in-;stancabile disperata che le scorte gli infliggono con la speranza di sventarlo sott'acqua e di saldare ii suo conto ! Con questa azione di un nostro bel sommergibile ha esordito il j tormento che le nostre forze aero- ■ „,. . _ . , , . navali hanno inflitto ad uno dei più formidabili convogli che gli inglesi abbiano avventurato nel i,, Mediterraneo Al colpo notturno del sommergibile hanno rateo se- guito le azioni martellanti degli stormi che, per tutta la giornata di ieri, si sono susseguiti sulla rotta di quella metropoli d acciaioche navigava forte di centinaia di cannoni, con decine di migliaia di uomini, con decine di migliala di tonnellate di materiali, certo essenziali per gli eserciti inglesi operanti sui nostri fronti mediterranei. E il Bollettino ha dato ( meraviglioso bilancio di questa 1 azione: un grande piroscafo da 15 mila tonnellate, un porta esplosivi da 10 mila tonnellate che è saltato in aria, sono affondati. Silurati un incrociatore tipo Southampton (lungo 179 metri, largo 19, diecimila tonnellate di stazza, 12 cannoni da 152, 8 da 102, 4 da 47, 16 da 40 del tipo Formidabile, antiaerei ad 8 canne, 6 lanciasiluri da 533, un impianto trinato, | una catapulta e tre aeroplani) e uno da ottomila tonnellate. Il tipo Southampton, riconoscibilissi; mo per le caratteristiche torri trinate, nelle quali il cannone cen1 trale appare rientrato rispetto ai ' due laterali, un accorgimento degli architetti navali inglesi allo scopo di facilitare la manovra degli otturatori. E ancora sono stati colpiti un altro incrociatore, una nave da battaglia, un cacciatorpediniere, altre due unità imprecisate. Sette apparecchi tra le nuvole di quelli che erano stati catapultati dalle navi o lanciati dalle portaerei, sono stati abbattuti dalla nostra caccia. Questa colossale azione è stata condotta sincronizi zando gli attacchi delle aerosiluranti li successi più belli sono stati colti dagli equipaggi comandati dal capitano Magagnoli e dai tenenti Ciprianl e Robone, che a1 vevano a bordo ufficiali di vasccl | lo osservatori della R. Marina) 1 con quelli dei bombardieri. La ricognizione all'alba Su quel macello di navi è scesa la notte. Il convoglio inglese ha tentato il salvataggio di una parte dei naufraghi, ha cercato di proteggere a scudo le navi attardate dai danneggiamenti subiti, ha allentato i ranghi. Ed ecco all'at- itacco' Patite da due nostre basi !a tenaglia, le unita sottili della ù Marina. Hanno raggiunto il con- ! vofl10- 'hanno attaccato. Centio inaia til cannoni, decine di prore e avevano contro. Hanno silurato e - affondato una grossa unita e un - i cacciatorpediniere. Infortì ì colpi, i!le nostrc unita sottili sono rien-lllalc alle basij Una dclle flottiglie di mas ate 'accantif era tc""landata dal capio tano di fregata Ernesto Forza, ro -,mano' aPPena quarantenne, prò ù vetto navigatore e aviatore prò- , I vctto- ES« ha connetto all attacco -;lumta velocissima sulla quale ae veva a'zato la s"a fiamma. L altro i mas affondatola era comandato da e un sottotenente ventitrcnne. il fin ! rentino Stefano Pascolini, nato o l j nella città del giglio. All'alba, ricognizione sul luogo di questo episodio della battaglia. - _ ,. . Relitti: zattere, lancie di salvatag- i . . ■ ,- ■ „ c u- i l gio, tronconi informi, naufraghi. i Con samaritana bontà le nostre I unità speciali ili salvataggio cele- o sono\ccorse sui p03to - Si tratta del più importante bii ; lancio che a2lone di a su, a p abbia avuto daIlinizio deUa a guerra su tutti l fronti, o, * Fcsta a borJo ta ser&| i i 1 Attilio Crepas | ;1' i Il tenente pilota Guido Robone che comandava un altro aero-silurante. e Il tenente pilota Roberto 01prfanl, tramandante di uno degli apparecchi siluranti segnalati dal bollettino, I ; j Il capitano pilota Dante Magagnoli comandante di uno dei velivoli siluranti.

Persone citate: Attilio Crepas, Dante Magagnoli, Ernesto Forza, Guido Robone, Magagnoli, Stefano Pascolini

Luoghi citati: Alessandria, Gibilterra, Malta, Sicilia