La neutralità della Turchia di Italo Zingarelli

La neutralità della Turchia La neutralità della Turchia Contro ogvfi manovra inglese e russa i dirigenti di Ankara ha/hno dato il colpo di timone al momento giustoì rS/TANBUL, luglio. Reffx Sayd tfm ha avuto ben ragione, parfa-AiJo alla Grande Assemblea Nazionale, di rallegrarsi perchè la siisi patria ha potuto finora tenerr/I lontana dal dolori della guerra: spesso è sembrato che lezss1 Tqnuove /n«o «il» vio-ino Ilnuo\e, /osse alla vigilia d essere. 1 trascinata nella mischia, e ogni cvolta ì suoi governanti, della cui dabilità,'politica abbiamo ormai nu- Lmcroi'c prove, hanno saputo dare e dla Turchia, in virtù dei patti sot-jdtoscritti 6 per effetto di situazioni | Inil colpo di timone che ha fatto usci/re la nave dello Stato incolume dalla zona del pericolo. Il patto balcanico _ "il curioso è che questo Stato, a saio tempo, fu quello che si ebbe i taaggiori biasimi per aver compromesso, si asseriva, la propria neutralità, concludendo con la oSoPdbqe euGran Bretagna un patto di reci- 'Sbproca assistenza. Sono passati due nanni giusti; non appena la Tur-;achia ebbe firmato il patto, dissero ngli Stati dell'Intesa balcanica, con tula Jugoslavia alla testa, che la lo- aro alleata avesse tradito gl'intc- qressi comuni dei paesi del sud-est sieuropeo, in quanto mentre Unte- scIS«h2SShS iMÌraì'a a garanUre ' ^neutralità, indipendenza e autono- Pmia dei popoli della penisola, An- rikara era venuta a subordinarsi al- »la politica di Londra. I firmatari vdell'Intesa erano la Romania, la saJugoslavia, la Grecia e la Turchia: oggi la Romania è in guerra, la Jugoslavia è scomparsa, la ' Grecia è sconfìtta, la Bulgaria ha, j sia pure indirettamente, partecipato ad azioni belliche, e la Tur-1 Lvpchia e sempre al punto di prima, pindipendente e neutrale. |gRiconosciamo l^rorUnza de, | qfatto, anche perchè Ankara ha I dtrovato modo di rimanere in buo-1pna con tutti. I suoi rapporti coni nl'Inghilterra, ad esempio, sono ntuttora basati sull'alleanza del '39 ! ^— pur essendosi Ankara rifiutata : imd'interpretarla nella maniera che sa Londra avrebbe fatto comodo, cioè a dire considerandosi impe¬ gnata a scendere subito in lizza —. Nè vogliamo dimenticare che la Turchia ha saputo smentire le voci secondo le quali gli accordi finanziari ed economici con l'Inghilterra avessero lo scopo di riaffermare la subordinazione della sua politica estera alla britannica: se l'Inghilterra ha versato l'ammontare dei prestiti convenuti, la vdcgfstsrttcmMTurchia conteggia, e paga quote I gdi ammortamento'e interessi con | 'virsfcla massima puntualità,- e se l'Inghilterra non ritira i prodotti- acquistati con tali importi, o non li ritira tutti, la colpa non ricade sulla Turchia, che puntuale consegna. Sino a quando la Gran Bretagna non disporrà di comunicazioni marittime, la merce resterà nei depositi. Il viaggio di Eden L'ultimo tentativo Inglese per costringere la Turchia a buttarsi dalla sua con le armi in pugno risale alia fine dello scorso inverno. I! signor Eden, nel febbraio, venne di persona ad Ankara assieme al capo dello Stato Maggiore Imperiale, generile DUI, e dopo varii colloqui con Ismet Ineonu, Refix Saydam e Saracioglu, se ne ripartì facendo alla stampa dichiarazioni vaghe: di altro non potè compiacersi che delle cordiali accoglienze riservategli e di altro non I Tpotè dirsi ammirato che dei pro¬ trPdaPpngvipHmsj dI l.cgressi realizzati dalla Repubblica ! Fkemalista fra il 1921, data d'una; sua precedente visita, e il '41. Ma tnon erano passate due settimane, pche Eden ritornava alla carica, in- gvitando Saracioglu a raggiungerlo pa Cipro, prima ch'egli si rimettes- fse in viaggio per Londra. L'incon- ; ctro avvenne ai 17 di marzo. Edenltera dell'avviso che nel breve tem- bpo trascorso la situazione europea |Stamenti consistevano nell'entrata vdi truppe tedesche in Bulgaria ejnell'arrivo ad Ankara di un mes- saggio personale di Hitler per | r„ —— r ;—", . . ■ j fosse tanto mutata da richiedere ; gun nuovo scambio di vedute: i mu-! Ismet Ineonu. E' chiaro che il mi- nistro degli esteri britannico, in- tuendo fatti nuovi e decisivi sul fronte greco, cercò di ottenere dai turchi quello che poi riuscì ad ot- tenere dagli jugoslavi; ma il mes- saggio di Hitler, schiudendo la via . al patto d'amicizia turco-tedeuco, ; firmato quindi nel giugno, aveva|fornito a Saracioglu gli elementi ; necessarii per replicare che la Tur- chia vedeva pericoli non nelle re- lazioni con la Germania, bensì nei.piani dalla Gran Bretagna souo- posti alla sua approvazione. Quan- \ ! 1 i;to all'Italia, il presidente del Con siglio ha dichiarato, il 4 luglio, che il suo Governo, grato delle parole pronunziate dal Duce all'indirizzo della Turchia ai 10 di giugno, considera sempre in vigore il patto di neutralità, arbitrato e compensazione firmato a Milano nel 1928 e rinnovato nel 1932. La leggenda dell'amicizia russa ,Noi possiamo riassumere la fa-1se dei rapporti fra Turchia e Asse conclusi dalle citate recenti mani-festazioni, facendo nostro il commento che alla politica estera di Ankara dedica il professor Jaschke, dell'Università di Berlino, nella sua nuovissima monografia "TUrkei": < Forse senza avvedersene, negli ultimi anni la Turchia era sempre più caduta sotto l'influenza dell'ideologia del Fronte popolare *. Se per un certo periodo si avvicinò all'Inghilterra, alla Russia, in misura eguale, la Turchia non si avvicinò mai: eppure, agli inizi della politica estera di Kemal Pascià troviamo che la base è fornita appunto dalla cordialità dei rapporti con Mosca, che al tempo della campagna di Anatolia proclamò una neutralità benevola verso questo paese, liberatosi dall'incubo 'l'ur.a minaccia al cornine orienta- le. Trattato di Mosca, 16 di marzo 1921. Oggi, a venti anni di distanza, l'attitudine di quella Russia « che non era forte e vedeva 1 vantaggi dell'esistenza d'una Turchia forte e indipendente la quale avrebbe assolto le funzioni nrailppimlerjil Ile. -' ■• -m. 1 Europa », non e più giudicata, come la frase insegna, dal punto ila di vista puramente sentimentale, .ca L'Unione sovietica, per indebolire sI e demolire gli Stati europei e Bua- nodagnare al comunismo l'Europa |imjdi Stato cuscinetto per garantii | In da un attacco proveniente dal orientale, lavorava , J.'.o a «ttonciere USo^ét^àll^Aiiaw delle «II^i^iì;,,,Potenze capitaliste: perciò vide degli alleati naturali nei turchi buttatisi nella lotta <v per la conquista dell'indipendenza nazionale e per liberarsi dall'oppressione europea ». I turchi hanno dunque Sbagliato scambiando per amicizia nci loro confronti un'azione svolta | a> finl del comunismo e da ciò è nata <; 1» leggenda dell'amicizia i turco-sovietica, sopravvissuta fino aI giorno in cui nessuno ha toccato quello che la ricopriva». Conclu-| sione di Hilseyin Cahid Yalcin.J scrittore e uomo politico che va ^hlrrn^sflossnA^^Ttf °Jl P> turchi si fossero ingannati, già! ria un bel pezzo la Turchia avreb- M »? perso, sotto l'influenza bolsce-1 h v'ra- tutta la sua indipendenza o ]j sarebbe perita fra torbidi interni ». 'mLdL'aspirazione agli Stretti rispnA evitare simili pericoli prov- mvide Kemal Ataturk: amicizia aisparte, egli difese gelosamente il1 m principio della non ingerenza ne-1 Sgii affari interni e combattè senza !^ quartiere ogni forma di propaga»- ;«sn da bolscevica. Però Mosca, se" appatentemente s'era rassegnata a i non comunizzare l'amica vicina. non aveva escluso la Turchia da! ^li obiettivi del suo programma : imperialista, nato, riformandosi sullo zarista, nel periodo successipovo alla morte di Lenin: ai tempii pdi Lenin, ad esempio, gli uomini dche nel dicembre del'39 hanno ag- rgredito la Finlandia erano stati i ! nfautori dell'indipendenza fìnlande-Inse. E co" tendenze imperialiste e se. E col risorgere, delle antiche !zrpndoT,™ ;,r,„»,.iaiì=to „ «•«.i Ingtornarono a delinearsi pure le an-igtiche aspirazioni sugli Stretti: la mconferenza di Losanna generò, in i smateria, un dissapore, quella di ' fMontreux, terminata ai 20 di lu-'t I gij0 del '36, un compromesso Nel n | '39, anno dello scoppio della nuo- ^va conflagrazione epopea, Mosca ^incomincia a sollevare la masche-,cra ed a mostrare alla Turchia 11 suo vero volto. ! Nel 1939, allorchè seppe della 'firma dell'alleanza turco-britanni-1 ca, Molotoff disse: .1 turchi en-1 I Turchia trano nell'ingranaggio della guer ra; un giorno se ne pentiranno ». 'dParole quasi identiche s'è sentito tdire la Bulgaria, nel marzo, peri cavere aderito al Patto tripartito. RPacifismo? Turcofilia? Premura ,'per le sorti di un amico? No, no: mPnel caso turco, come nel caso bulgaro, la Russia si è solo doluta di I pvedere uno Stato-sfuggire alla sua einfluenza. E per ambedue i casi le Sprove le ha fornite il discorso di dHitler del 22 giugno. Ma un colpo Cmancino per legare Ankara e ri- solvere a suo modo la questione j dei Dardanelli l'Unione sovietica : I lo fece proprio nel '39. mentre la g.con la G^eTagna^on li ! Francia. ; Nell'agosto, Saracioglu era par- tito per Mosca per concludere un patto di mutua assistenza, nelle grandi linee già fissato per via di-' plomatica. Non rimaneva che da firmare. Arrivato a Mosca Sara- ; cioglu fu invitato invece a dìscu- ltere- nel frattempo scoppiava la bomba del patto russo-tedesco e' |Saracioglu fu costretto a pro,u»-;a vennero eliminate. Ne sorsero pe- ejrò di nuove, in quanto Mosca, sul - punto di immergere la penna nel r | calamaio, si disse desiderosa di 6 " j" —— ie ; gar l'attesa. Infine si ricordarono; ! di lui e le difficoltà dell'ultim'ora - parlare anche degli Stretti. Sara- cioglu riparti seduta stante e pril ma ancora che lui fosse rientrato, i ad Ankara si firmava il Patto - turco-anglo-francese. - Cìò cne Molotof chiese al Fiih- a . rer nell'incontro di Berlino lo sap-, ; piamo: consenso all'invio di trup- a|pe sovietiche in Bulgaria, per ac-i ; cerchiare i turchi dalla Tracia, e- basi negli stretti. E appena Hitler - lo ha rfvelato, , turchi sono rima, i.sti moito male T\on se laspetta-- vano: il patto di amicizia e di non- \ aggressione era stato di fresco! convalidato dalla assicurazione1 moscovita che la Turchia, trovan-idosi in guerra, avrebbe potuto av-vanta"-iars ideila neutralità rus- \antaggiarsi ciena ncuiiaiaa ius sa (Mosca sentiva che la resa diconti col Reich era prossima e cer- cava ripari, senza trovarne). Mo- ;sca ha tentato di smentire Hitler: avendolo fatto tardi e goffamente, , l e o ha finito col confermare. . , . . , „ . . Se si guarda intorno, la Turchiane scopre di abissi nei qyali avreb,bn potuto precipitare: quindi si a-1 rajIegra dell'esser diventata, mane ; terjendosi fermamente neutrale, i-1 ra,,a oasj di pace mdi Italo Zingarelli