Un mese di guerra in Russia: 600 chilometri di avanzata di Giorgio Sansa

Un mese di guerra in Russia: 600 chilometri di avanzata Un mese di guerra in Russia: 600 chilometri di avanzata L'esercito tedesco ha ottenuto risultati superiori alle più ottimistiche previsioni - Chiari sintomi del disgregamento delle difese nemiche Berlino, 21 luglio. Stanotte si compirà il primo mese dall'inizio delle ostilità contro la Russia Sovietica. Infatti l'ordine di varcare il confine è stato dato dal Fùhrer nella notte tra il 21 e il 22 giugno. E in questo mese, in questi trenta giorni l'Esercito tedesco si è spinto a più di 600 chilometri dal punto di partenza, sembra anzi che certe colonne d'avanguardia si trovino già a 700 chilometri- di distanza — occupando un territorio che supera in estensione quello del l'intero Reich. La propaganda nemica sta facendo molte tendenziose specula zioni attualmente sul riserbo dei Bollettini germanici e cerca di persuadere i suoi pubblici che alle truppe tedesche in marcia stia mancando il fiato e sì siano perciò fermate al dì là della linea Stalin. A parte il fatto che si tratta di una illusione la quale sarà ben presto distrutta, bisogna dire, però, che il successo finora raggiunto dalle Wehrmacht nelle quattro settimane passate supera uuvbplsfdogni più rosea previsione delloi Stato Maggiore germanico. I piani sono stati eseguiti puntino, ogni cosa è andata come l'olio, secondo le intenzioni, ma nessuno, nemmeno nell'Alto Comando, avrebbe osato sperare che il trionfo sarebbe stato cosi rapido e che l'avanzata- in un.solo mese sarebbe stata così profonda. Benché non si ammettesse la possibilità di una resistenza invincibile dei Sovieti, sì calcolava che l'immenso apparato bellico russo avrebbe costituito un ostacolo più duro, che le difficoltà sarebbero state maggiori. Questa in poche parole è l'opinione dei cìrcoli competenti di Berlino. Senza soste Orbene se i Bollettini tedeschi non recano da qualche giorno nuovi nomi e contribuiscono cosi ad alimentare negli inglesi, spettatori ansiosi della lotta, delle fallaci speranze, non è perchè la guerra orientale sia entrata in una sosta, ma è perchè essa continua, se così è ìeciro esprimersi, in direzione inversa a quella ini ziale, cioè da est a ovest invece che da ovest a est. La- spiegazione di questo apparente paradosso è facile a darsi: la marcia in avanti avvenuta dopo la rottura della linea Stalin tra Vitebsk e Moghilef e diretta verso Smolensk ha subito due diversioni, una verso nord e una verso sud e quindi una doppia diversione verso occidente in quanto lo scopo era di aggirare le fortifìcationi non ancora conquistate della linea, di tagliare loro i rifornimenti e di costrìngerle alla resa. Quando si parla di battaglia di annientamento in corso — e una battaglia di annientaménto di proporzioni gigantesche ci sembra d'indovinare si sta svolgendo in questi giorni — ci si riferisce appunto alla manovra sopradetta. Ma basta concentrare un momento l'attenzione sui dati del problema che il Comando tedesco deve risolvere per capire che la battaglia presente è diversa da quella del settore di Bialystok, perchè allora non si opponevano alle truppe di Hitler delle posizioni fortificate, ma due Armate lasciatesi prendere nella morsa e costrette ad improvvisare in un terreno scoperto le loro difese, onde la loro distruzione riusciva più facile, mentre ora sono accerchiate delle vere fortezze, ciascuna munita senza dubbio di depositi di munizioni, di scorte di viveri e acqua, e fortezze, si noti bene, fatte di acciaio e cemento armato. Martellamento delle fortezze La battaglia di annientamento necessariamente è più dura e più lunga. Prima di lanciare contro i bunker sovietici i reparti tedeschi, bisogna rendere i bunker stessi maturi per l'assalto, coprir li cioè di ferro e dì fuoco. Per renderli maturi occorre dunque portare innanzi le artiglierie pesanti, i mortai da 210, che in questa campagna stanno facendo miracoli, e picchiare sui fortilizi nemici d'accordo con l'aviazione per giornate intere. Solo all'ultimo momento, quando la gragnuola infernale ha sconvolto ti terreno, squarciato le corazze, ammutolì to i cannoni nemici è giunto il turno degli arditi, che compiono il loro lavoro usando la benzina e le bombe a mano. II corrispondente di guerra tedesco Horst Von Kobilìnski narra oggi in qual modo procedono questi veri diavoli dei reparti di arditi contro i bunker della linea Stalin. Prima si approssimano, Sotto la parabola sibilante dei grossi proiettili d'artiglieria, alle posizioni di cemento armato; procedono strisciando, interrandosi di quando in quando a forza di vanga là dove le raffiche di mitragliatrici sono troppo radenti, e aspettano. Essi aspettano che tacciano le artiglierie. Sanno, perche ne sono stati informati esattamente, l'ora in cui ciò avverrà mentre invece non lo sa il nemico. All'ora fissata, prima che i russi, intontiti dal fuoco tambureggiante, riescano a capire che le batterie hanno sospeso il bombardamento, gli assaltatori sono già nulle mosse. Isolatamente, fantasmagoricamente, essi si lanciano contro le feritoie da cui sbucavo le canne micidiali dei russi. Gettano tra le feritoie all'interno, con una rapida mossa, un recipiente di benzina che s'infrange e sparge il liquido nel bunker. Indi, schiacciati contro le pareti esterne del fortilizio per non essere colpiti, aspettano qualche minuto, u tempo necessario a che la benzina svapori un po'. Calcolato esattamente l'intervallo, lanciano poi per la stessa feritoia una bomba a mano. Ne segue una esplosione, una fiammata livida sgorga dalla feritoia. Quel bunker certamente non sparerà più.. Si pensi a. questo metodico lavoro dì distruzione delle appostazioni nemiche di centinaia e forse migliaia di bunker e si vedrà che la guerra in oriente continua secondo i piani anche se i bollettini non annunziano nuovi nomi di città conquistate. Dopo la linea Stalin i sovieti non hanno altro appoggio che la catena degli Vrali. Le riserve russe nel crogiuolo / successi conseguiti fino ad oggi dai tedeschi permettono di fare un paragone tra la campagna dì Russia e la campagna di Francia dell'anno scorso. Se si prendono a base del confronto le distanze percorse è chiaro che la vittoria è stata in Russia maggiore sebbene non ancora cosi definitiva perchè non è sboccata in un armistizio. Se si prende a base del confronto la strategia adottata si osser- unbsSvccAfcsstipdgmi va che il fattore decisivo quest'an , r r r o a , l o a o i a , i e i i e e à e à o . , e i e e a no, come l'anno passato, è il princìpio tedesco dì. non concedere al nemico nessun respiro. Ottenuto un successo, si va avanti perchè questo sfruttare senza indugi le vittorie costringe il nemico a impegnare nella lotta le riserve anziché riorganizzare i resti, dell'esercito sconfitto. Ebbene i russi, secondo quanto si afferma a Berlino, sono stati costretti appunto a gettare nel crogiuolo Je riserve. Un altro aspetto promettente della situazione attuale è che i russi nella loro ritirata sono entrati ormai in un terreno che ha strade convergenti tutte su Mosca, ciò che favorisce gli avanzanti i quali puntano sulla capitale, e ostacola invece un ordinato regresso delle truppe sovietiche, le quali abbisognerebbero di strade parallele o addirittura divergenti per andare a occupare con rapidità una nuova linea coerente. Il terzo aspetto favorevole della situazione è la crisi che si delinea nei comandi russi, sia politici che militari. II morale del soldato sovietico, pur essendo scosso, è ancora buono nel complesso e lo si constata nell'accanimento-con cui contende ogni palmo di terreno. Ma la coordinazione manca fra le operazioni delle singole unità russe e questo è certo un segno di sfaldamento dell'apparato difensivo. Certo col procedere della marcia innanzi aumentano le difficoltà. I tedeschi hanno previsto e preordinato ogni cosa secondo il loro magnifico metodo organizzativo; ma ciò non toglie che più ci si allontana dal punto di partenza e più mezzi sono necessari per alimentare l'offensiva; più autocisterne di benzina e dì acqua (sembra invero che in Russia gli acquedotti siano sconosciuti e che dei pozzi non ci si possa fidare), più autocarri e più treni che trasportino munizioni e cannoni. Laddove il nemico lascia dietro a sé la distruzione o dove il raccolto è stato già fatto e asportato occorre poi mandare anche gli approvvigionamenti. Ma questi non sono ostacoli insuperabili per la semplice ragione che sono stati previsti e che i rimedi sono già stati preparati e sono entrati in fun zione. Il soldato tedesco poi nella lotta contro le immani difficoltà create dalla natura del terreno dalle distanze si è comportato, come i testimoni della campagna affermano concordemente, con una abnegazione e con un eroismo che dimostrano la sua perfetta educa zione guerriera. Tutto sommato, dunque, il quadro della situazione dopo un mese di ostilità è più che promettente per coloro che combattono contro il bolscevismo. i Mosca in preda al panico A Mosca, intanto, regna un pa nico indicibile. Non ci sono treni per mandare la popolazione al sicuro e i milioni, di abitanti della capitale sovietica sono atterriti dal pensiero degli attacchi aerei germanici futuri. Nella città non esistono infatti rifugi antiaerei di nessun genere. Nelle cantine non è possibile ricoverarsi perchè le can Une stesse, data la penuria di abi fazioni, sono abitate da famiglie. Un bombardamento avrebbe con- Nsdancctstrrmsdtdqseguenze terribili a- Mosca, si ere- de, essendo la capitale sovrapopolata. Tuttavia non si segnala ancora nessun attacco aereo contro la città. L'aviazione germanica è impegnata in operazioni ben più importanti. Essa continua a picchiare sulle retrovie nemiche e sta causando nelle stesse il disordine. Distruggere dei nodi ferroviari e delle strade in Russia ha conseguenze assai più gravi per il nemico che in qualsiasi altro paese perchè la Russia, nonostante 24 anni di progressi bolscevichi, ha vie di comunicazione molto rade. Ecco le ultime notizie dal fronte. L'arma aerea tedesca ha distrutto una colonna di 120 autocarri e 10 carri armati. Presso Salla, sul confine finnico, le truppe tedesco-finlandesi hanno realizzato l'occupazione di un bosco che era stato-incendiato dai sovietici in fuga. Le truppe hanno marciato attraverso il bosco quando ancora le ceneri erano calde e i mozziconi di alberi ancora fumavano. Esse dovettero portare tutto a spalle perchè gli autovei- coli non potevano passare attra-verso il terreno coperto dì brace.Nella giornata del 20 luglio sono stati distrutti 97 apparecchi, 65 in combattimento e 32 al suolo. L'arma aerea tedesca, inoltre, nel Mare Glaciale ha affondato a bombe un cacciatorpediniere sovietico, un cargo sovietico di 2 mila tonnellate e un altro di 3 mila tonnellate e nel Baltico ha incendiato un «mas» nemico. Presso Poliarnoìe poi è stata colata a picco con bombe aeree una nave da guerra sovietica di S o !, mila tonnellate. Si apprende da ultimo che i sovieti cercano di lanciare dei paracadutisti dietro il fronte tedesco, che indossano abiti borghesi. Alcuni di costoro sono ' stati fatti prigionieri. Essi hanno dichiarato che da Barispol dove ha sede la brigata aerea numero 20| sono partiti vari apparecchi sovietici carichi di paracadutisti vestiti in borghese. Secondo calcoli che provengono da fonte turca le perdite russe fino a oggi sarebbero ingenti; esse ammonterebbero a un milione e mezzo di.uomini, Giorgio Sansa

Persone citate: Hitler, Horst Von Kobilìnski, Salla, Stalin