Divieto alle navi giapponesi di attraversare il canale di Panama

Divieto alle navi giapponesi di attraversare il canale di Panama ROOSEVELT IL PROVOCATORE Divieto alle navi giapponesi di attraversare il canale di Panama // messaggio del Presidente per il prolungamento della ferma incontra la dichiarata e aperta ostilità delle truppe a i a a a a l New York, 21 luglio. La politica dei colpi di spillo contro le Potenze del Patto tripartito continua senza sosta. Cosi stamane si è appreso che diversi piroscafi giapponesi, attualmente nel porto di New York, i quali attendevano il permesso di far ritorno al Giappone attraversando il canale di Panama, hanno invece ricevuto l'ordine, dalle loro sedi di armamento, di far ritorno in patria passando per il capo di Buona Speranza. In questa occasione si è anche saputo che l'Ambasciatore del Giappone ha protestato con le autorità degli Stati Uniti per il divieto imposto alle navi giapponesi di attraversare il canale di Panama, divieto che costringe le navi stesse a seguire rotte più lunghe e anche pericolose. Le autorità americane hanno giustificato il provvedimento con la necessità di effettuare delle riparazioni nelle chiuse del canale: il che ha tutta l'aria di una scusa, perchè ai vapori americani il permesso di passaggio dal canale è stato concesso, ciò che fa supporre o che i lavori in corso sono di natura tale che le autorità non intendono esporli ad occhi giapponesi, oppure che si è voluto ancora una volta creare delle molestie al grande paese d'Estremo Oriente. Il Presidente Roosevelt ha trasmesso oggi l'annunciato messaggio al Congresso, nel quale chiede il prolungamento oltre l'anno prescritto della ferma per i militari in servizio attivo, per la Guardia Nazionale e per i riservisti richiamati in servizio. Il messaggio, inciso su dischi, è stato ritrasmesso dalle stazioni radiofoniche. Nel messaggio stesso, Roosevelt spiega la sua richiesta con la necessità di evitare alla Nazione il grave rischio derivante dal fatto che, fra due mesi, ì quadri attuali dell' esercito dovrebbero essere sciolti. Il Presidente dichiara di lasciare al Congresso la responsabilità di mantenere in piena efficienza l'esercito. Egli fa notare che sono mutate le condizioni dal giorno in cui era stata fissata in a | dodici mesi la ferma per i mihfndlTsrpgdnlpldlmNwlnnUomgdcsrnekVnn i e a al tno a a a. a ti ra o o o », hi a a to no trere a ne ner e- tari in servizio attivo. La situa zione internazionale non è affatto meno seria di un anno fa, anzi essa è divenuta più seria d'allora. La situazione, sempre secondo Roosevelt, esige che l'esercito debba avere il massimo degli effettivi, nella massima efficienza. Il Presidente conclude manifestando la speranza che il Congresso riconoscerà l'esistenza di uno stato di « crisi nazionale » per un determinato periodo di tempo, op pure fino al giorno della revoca della misura da parte del Congresso stesso o del Presidente. Frattanto da numerosi centri degli Stati Uniti viene segnalato un vivo fermento fra le truppe, che protestano contro il progetto Molti soldati, infatti, dovrebbero essere congedati alla fine di luglio, e sono questi specialmente che elevano proteste e continuano a inviare telegrammi ai vari mem bri del Congresso per indurli a votare contro il progetto di legge Dalla Virginia si ha notizia che i soldati appartenenti alla 44.a Divisione della Guardia Nazionale, hanno organizzato una vera e propria campagna ostile alla nuova legge rooseveltiana. I militari han no distribuito alla popolazione civile foglietti volanti nei quali viene condannata la politica del Governo. La stampa americana segnala |pure la recrudescenza del movimento comunista negli Stati Uniti in seguito al patto anglo-sovietico ed alle relazioni amichevoli tra Washington e Mosca. Il movi| mento degli scioperi si è intensi- iiMiiiiiiiiimmmniiniiimni'rmmiiiiimmniininnn ficato à Detroit. Il partito comunista ha inoltre ottenuto il 70 <ìi dei'voti nei sindacati degli stabilimenti industriali. Il New York Times scrive che, a causa degli scioperi, gli stabilimenti che lavorano per gli armamenti hanno perduto dal 1° gennaio al 10 luglio 1941 due milioni 368 mila ore di lavoro. UUnited Press comunica che, nel porto di San Francisco, la polizia ha confiscato, su delle navi provenienti dalla Siberia, un milione di manifestini di propaganda comunista e tremila chili di letteratura comunista. V.

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