Come è accaduta la sciagura L'Eccellenza Jannelli a Como

Come è accaduta la sciagura L'Eccellenza Jannelli a Como Come è accaduta la sciagura L'Eccellenza Jannelli a Como . Como, 21 luglio Sulla gravissima sciagura ferroviaria avvenuta sul viadotto della valle dei Mulini, alle porte di Como, si hanno questi particolari. Da Milano era partito alle 0,15 di domenica, cioè con oltre un'ora di ritardo sull'orario normale, un treno composto di otto vetture del le ferrovie federali svizzere sulle quali avevano preso posto 615 operai. All'una precisa partiva inve ce da Como un treno merci recan te anche un carro sul quale era una grossa grue. Subito dopo la partenza di questo convoglio il lun go braccio della grue si spostava verso la scarpata della linea fer roviaria urtando dapprima contro il cavalcavia della Napoleona e abbattendo poi un palo della linea aerea della trazione elettrica. Lo abbattimento di questo palo cau sava la caduta dei fili ad alta ten sione che al contatto delle rotaie provocarono abbaglianti fiamme Subito il personale fermava il treno e sapendo che il convoglio doveva incrociare il treno operaio si precipitava lungo la linea agitando dei fanali rossi. Purtroppo però il treno operaio sopravveniente, del peso complessivo di 450 tonnellate e lanciato a una velocità- che si presume di circa 80 chilometri orari, non riusciva a fermarsi. Il locomotore andava così a cozzare contro il contrappeso della grue, di ben dieci tonnellate che era caduto sul binario, e deviava. I due primi vagoni del treno rimanevano solo lievemente danneggiati, mentre il terzo veniva letteralmente schiacciato dal vagone successivo che ci si infilava a guisa di canocchiale, tanto che il solo pavimento è rimasto intatto. Gli altri carrozzoni rimanevano illesi, ma purtroppo, anche fra i passeggeri di questi si devono lamentare vittime, in quanto che taluni operai, in preda al terrore, si gettavano dai finestrini andando a finire nella vallata. Frattanto veniva dato l'allarme; sul posto si recavano immediatamente i vigili del fuoco, ai quali si aggiunsero in un secondo tempo anche quelli di Milano, di Saronno, di Lucca e di Arezzo, militi della Croce Rossa, fanti, bersaglieri e camicie nere. Accorrevano pure il Prefetto, il Federale e tutte le altre autorità civili e militari. Alla luce dì torce e di riflettori, si iniziavano subito i lavori di soccorso. Dai rottami venivano estratti numerosi morti; parecchi dei feriti subito trasportati al vicino ospedale, decedevano poco dopo. Complessivamente si devono registrare finora trentatre morti e una novantina di feriti, di cui cinquantaquattro medicati all'ospedale e gli altri meno gravi cu rati al posto di ristoro. Nella mattinata di ieri sono giunti da Milano i comandanti la zona militare e la difesa territo riale e la legione Carabinieri, e il capo compartimentale delle Fer rovie dello Stato, seguiti subito dal membro del Diretorio del P. N. F. Sandro Giuliani, dal Federale di Milano Ippolito e dal Segretario dell'Unione milanese dei lavoratori dell'industria consigliere nazionale Montagna, e dal consigliere nazionale Capoferri. L'autorità giudiziaria ha aperto una inchiesta, parallelamente a quella ordinata dalla Direzione Ideile Ferrovie dello Stato. Le vit- rnsqs«itime, di cui undici non ancori» identificate, appartengono alle Provincie di Como, Milano e Genova. Nella serata di ieri è giunto a Como l'eccellenza Jannelli Sottosegretario alle Comunicazioni, il quale si è immediatamente recato all'ospedale, e quindi sul luogo della sciagura.

Persone citate: Capoferri, Da Milano, Ippolito, Jannelli, Sandro Giuliani