I tedesco-romeni superato il Nistro dilagano nell'Ucraina a sud di Kiew di Alfio Russo

I tedesco-romeni superato il Nistro dilagano nell'Ucraina a sud di Kiew I tedesco-romeni superato il Nistro dilagano nell'Ucraina a sud di Kiew (Dal nostro Inviato) Fronte della Moldavia, 14 luglio. Sull'intero fronte, anche nei settori dove pai-eva regnare una certa tranquillità, le colonne tedesche e romene attaccano infensamente i bolscevichi, che oppongono tut-\ tavia una feroce resistenza. Perni i prigionieri dichiarano che ini qualche reggimento la disciplina comincia a vacillare e che durante la ritirata numerosi soldati disertano appena la vigilanza dei commissari politici rallenta un tantino. Intorno a Kiew Qualche disertore è passato sulle linee -tedesche e romene, il che dimostra che la catastrofe delle armate rosse appare chiara anche ai soldati. La propaganda più suonante, la disciplina più spietata e l'eccitamento più bestiale hanno tenuto finora chiuse e ferme le linee sovietiche: ma è tuttavia possibile nascondere la verità. E' probabile che le grandi unità rotte dal combattimento e logorate dalle dispersioni diventino tante piccole unità che fanno la guerra pò proprio conto, una guerra di bau-, de di sotnie. Le sotnie. come sa- j pete, sono cosacche. E quaggiù, in i questa parte del fronte, i cosacchi', sono numerosi e hanno fedeli gre-, gari nei kirghisi e nei calmucchi Come sempre, le indicazioni delle direttrici di marcia sono scarse, perchè il segreto domina, severamente il corso delle operazioni; ma pare certo che l'ala sinistra dello schieramento alleato, superato da un giorno il Nistro, abbia allagato la piana dell'Ucraina, minacciando la direzione del Dnirper,- assai più a sud di Kjeiv, che sarà investita dullv colonne della Galizia. A guardare la carta, si capisce che lo schieramento sovietico, che va dal delta del D- "»bio a Tighina, lungo il corso medi? del Nistro è minacciato di aggiramento e sarà costretto a una ritirata precipitosa, che del resto pare aia cominciata. La guerra contro la Russia non sard. certamente risolta sul fronte della Moldavia, che è come un polo di attrazione di immense forze rosse, le quali sono state incatenate e martellate dagli asperrimi combattimenti nelta Bessarabia e dall'attacco al Nistro; la fossa cardiaca russa è appunto fra Smolensk e Mosca, fra Mosca e Kiew, dove le armate tedesche hanno fracassato le difese e le armate della Russia bolscevica. Caduta Kiew, conquistato il Dnieper, la ria del Mar Nero e del Caucaso scià aperta; la viri è lunga, lunghissima; ma chi fermerà la marea delle armate germaniche? Sull'intero fronte moldavo, che ora non è più moldavo se non in piccola parte e potremmo chiamarlo ucraino, le colonne tedesche e romene attaccano, dunque, intensamente i bolscevichi che oppongono una feroce resistenza. Reggimenti, Divisioni, Corpi di Armata (il 5.0 Corpo d'Armata romeno, la 21' Divisione e la Divisione della Gunrdh hanno tenuto il campo ininterrottamente per due giorni, stroncando infine il formidabile attacco nemico e conquistando un ingente bottino) hanno fatto prodezze, arricchite da singolari episodi di valore. Carri armati rossi sono sfati attaccati alla bomba. 1 romeni hanno, imparato dai finlandesi a fermare i carri gettando pietre in mezzo ai cingoli: e come le pietre sono scarse in questa molle terra, le hanno portile da lontano, togliendole da una casa distrutta, da un muro frantumato. Per passare il Nistro hanno usato botti da vino che hanno fatto scivola'e nell'acqua piene di soldati. Per abbattere una ridotta, impazienti di aspettare un cannone ti sono slanciati sotto le feritore. Alla baionetta poi sono stati imbatti bdsidvptplaclctslImmnsilsceupdrndcecrbili. C'è sulla rivi del Nistro una lafila di croci piantate nella terrai bagnata, una lunga fila di croci .ainghirlandate di erba, di spighe. \ di. fiori Prodigi dell'aviazione L'aviazione tedesca ha fatto da par suo un enorme lavoro. L'altro giorno quando eravamo a Cernauti, due cacciatori germanici hanno combattuto contro un intero gruppo di bombardieri rossi, gettandone a terra lo metà. Erano una ven diUna'JlV}tatA 'mK?vvìsal'l™!l.!!!!-.,iun banco di nubi. I cacciatori scattarono dal campo rome frecce, raggiunsero in qualche minuto i riamici che cominciarono a disperdersi cercando quota; ma le raffiche delle mitragliatrici li abbatterono, li dispersero. I ricognitori e i bombardieri poi non hanno avuto mai un attimo di riposo. Eanno volato notte e giorno per scoprire i movimenti del nemico, per bombardare gli apprestamenti difensivi, le truppe in movimento, per andare all'attacco insieme alle fanterie che hanno preceduto proprio di qualche centinaio di metri. L'aviazione romena non è stata da meno. Ha tenuto testa brillantemente all'aviazione rossa ed ha avuto la sua parte di bottino e di gloria. Un aviatore romeno ha raccontato un viaggio assai drammatico: quattro squadriglie di bombardieri scortate da cacciatori erano partite una mattina all'alba da. un campo sotto i Carpazi. Era ancora buio, ci si vedeva appena e si navigava con gli strumenti; ma era difficile trovare il valico dei Carpazi. Pareva che le squadriglie dovessero sbattere il muso contro le cime dei monti, sfasciarsi contro le coste dei Carpazi. Finalmente trovarono la -"'rada e infilarono -in una stretta valle; ma la nebbia e Ir pioggia fecero impenetrabile il terreno. Non r'rra visibilità, nessuna indicazione che potesse guidarne la rotta; ma il capogruppo andava diritto e gli altri distro, guardandosi attornoper non urtare le ali dei compagni. Poi venne una schiarita, videro la terra giù e pareva un mare. Sapevano che c'erano grandi trasporti segnalati la sera prima che bisognava bombardare e disperdere. C'era anche una ferrovia che era come un'arteria dell'orinata rossa: ma pareva che il cielo fosse nemico: la nebbia e la pioggia investirono nuovamente le squadriglie, che furono acciecatc c dovettero diradare la formazione per non rompersi l'ima contro l'ai-^tra. Passò del tempo prima che il\piovasco e la nebbia finissero; al-)loro la terra riapparve, e intorno]agli aeroplani cominciarono a fior care i proiettili. Un fuoco intenso li circondava e insidiava; ma il carico mortale venne lanciato sui trasporti bolscevichi che, parte distrutti, parte dispersi, riempirono la campagna di morte e di terrore. Il valore della fanteria romena Un reggimento ili fanteria ro-\ mena, il 25", ha combattuto insieme ai cacciatori, che sono come i nostri bersaglieri, anzi come i hc.r-\ saglieri e gii alpini e che operano] in pianura e in montagna, contro le artiglierie rosse ed è andato a sbucare nelle posizioni, marciando carponi sulla costa di una collina e arrivando infine in cima sotto una pioggia di proiettili. E' stato presso Chiscinau. Un battaglione di cacciatori che doveva assicurare il collegamento con la sua sinistra era stato preso d'infilata dalle artiglierie bolsceviche di piccolo calibro postate in posizione eccellente e protette da ripari di cemento armato. Era impossibile restare sotto quel fuoco, ma era lanche impossibile mollare la linea; i cosi un sergente andò a chieda e .aiuti al Comando dell 25° fanteria \ per tentare l'assalto alla collina C'era fra i cacciatori un tenente che si chiama Serba, un bessarabiano, iZ quale guidava un plotone con una furia indiavolata. Aveva fretta di tornare al paese, un piccolo paese vicino al Nistro dove aveva lasciato tanti affetti e tante memorie. Fanti e cacciatori seguirono il plotone di punta; strisciavano coini e serpi nella terra bagnata, men,tre vi pioveva sopra una grandine idi colpi; qualcuno, arditissimo, spiccava una corsa, ma un proiet- tile l'abbatteva straziandolo. E tuttavia altri seguivano l'esempio, finché la costa della collina non venne scalata fino alla cima. Allora i cannoni che avevano sparato a zero non servirono più. Gli artiglieri rossi imbracciarono moschetti e pistole, ma i romeni vennero sotto le baionette come dannati. TI corpo a corpo durò poco: e la sera il tenente Serbu dormì nel suo villaggio. Alfio Russo \ '[■ ; li |

Persone citate: Galizia