II viaggio del Po

II viaggio del Po Lance, gemme, corti II viaggio del Po Una carta topografica francoe disegnata dal padre Placirio Agostino Dècliauffé e dedicata el 1703 a Luigi XIV, una carta unga e stretta come un papiro, oi' monti e le colline in forma eli ono e le città fortificate recinte allo stelle dei bastioni, ci motra il corso del Po coi suoi ceno affluenti dalla piramide del Viso alla Sacca di Goro ed alle Valli dì Comacohio, là dove il agliardo fiume già sonoro di iacce correnti diventa un'acqua orpida, pigra, una specie di vechio mostro sonnacchioso che ha erso la memoria dei begli anni giovanili. Legittimo re d'un vasto rdine acqueo, fluida trama su ui infiniti destini si tesserono, e d'uomini e di popoli e di stati, uesto settecentesco Po che il vecchio monarca contemplava re anni prima della battaglia di Torino, sei anni prima della battaglia di llalplaquet (e di enrambe le sconfitte francesi era artefice un Savoia, il grande Kugenio) durante l'interminabile guerra per la successione di Spagna, lambisce terre dai nomi curiosi, una miriade di principati, ducati, marchesati, contee il cui nsieme è ben l'immagine della unga divisione d'Italia, ma anhe della sua mirabile varietà di toria, di cultura, d'arte, di cotume. Passiamo con l'occhio e col ito da un Piemonte dove figura ncora un <: Montferrat > noi nale s'incuneano le < Terres e Génes », da un * Duché de. ilana che confina con ]> Etat e Parme » a un « Duché de antoue » che s'appoggia a uello di Modena, via via fio alle ^Terrea du St. Siège », ed al Ducato di Ferrara e agli « Etats de Ventse », mentre gli staterelh minori di Guastalla o di Sabbioneta, di Correggio o di—Mirandola o di Novellara sopi'avvivono se non altro araiaicamente. Que^a carta che il1 P°.c9 Pre" zede i trattato di Tjtrccht, !ontana alba politica del nostro ^im™116"?6 Insorgimento » Isi pensi ?' ,'lf *?el dommto gallispano "1 vai Padana, ai ciuchi di bavoia fattl *!e- ,al Piemonte finalmente consolidalo in unita, statale coi naturali confini sullo spartiacque ^P1"0 ed 11 possesso di un isola mediterranea) e inserita nel terzo volume della complessa, ìnteressante. ardita opei a cne oesarlr TJraclnl. 3ta ,d?,cUca°c?? da £"nl a . ^ uiggio del Po i Milano, woeP''- ™Jj 1 '■ r ,2? °,S?T % " citologica >. UJUU, VOI. il. J-.e campagne . pa.t^J,rJ"ll' L' vo1- * p °„ 5 5a„„ s,ec0"'ta; • *.„ ts? d? ,eqscl,\^ 6,iÌS^ ^^fv^ ^ ^^n^^S^L IS?!evcSde» ambiz osa impresa: rievocar.e., a .millenaria vicenda padana da» f la^.delle:Jlue Gallie fino al secolo che prelude per lo syilupP° dclle l0I^n%^p'ina" lnevlT tabile Paggio.del Ticino Esistono luogh che la fatalità sembra avere additato agli uomi- , . . misurino ~„ stegfi, •» Pelc»e ,1'^w'™ ^. ,seT ^ \i°0r°ld e^ i?.,^^ cokiTscanò dei mfti r'perir^^itfomindnÒ v0,ta istoria del mondo: & p , , , p ■ . g^f^£ jp^lf^qudì i,p Jel in A^ia dei 'Fufraté- ,le ue' «HO, in Asia Uell ILUtrate, l^le^^ ì^tvi^ùÀ^ifos^ docu1 menti del passato significa im^possessarsi del segreto dei desti £, umanj E, ,ft 5 avvinccnte Felle indagini storiche, anche svolge non fra libri e gf&S§ fÌ£ ti rispondono soltanto i fantasmi del passato, ma a contatto con realtà tangibili, luoghi e cose, città e monumenti, sopravvissuti costumi, visibili orme di moltitudini, concrete impronte — se l'arte un giorno fiori — del genio. .LaPiù av^in.cent^' ma la Più fal lace: perche, oltre pr sternlinate conoscenze imparzialità che la verità storiea esige: e le stesse reazioni che gli stimoli estetici suscituno, l'onda romantica che talune presen- ze sollevano, menomano l'esat- oltre presupporre tioscenze difficilmente acquisibili da una sola intelligenza, quasi inevitabile è il predominio del senso pittoresco sulla cauta analisi, sulla fredda tezza propria della ricerca rigoresamente scientifica. A questi rischi è andato incon- tro con un coraggio quasi temerario Cesare Jacini nel suo Viaggio del Po. Propenso a un'interpretazione scenografica della storia, egli ha preteso di « vedere :» il passato, dal condottiero di eserciti al fondatore di cenobi, dagli ordinamenti sociali alle progressive formazioni politiche, su quanto di quel passato il presente ci conserva: di scoprire nelle mura d'una fortezza l'indole morale d'un feudatario nel ritratto di un tiranno la sua realtà psicologica, nella vastità d'una pianura il perchè d'una vittoria O d'una disfatta. Il corso del gran I™ «on commozione fiume, l'immensa conca appoggiata alle Alpi e all'Appennino, ha mirabile avventura del "oènln i?„i™„ i" iKSi'l»* drammatica, un libro le cui pagine si susseguono con unita romanzesca. I suoi tre volumi, magnificamente stampati, sono infatti gremiti di stupende immagini, riproduzioni d'opere d'arte, chiese e palazzi, castelli ed opere fortificatorie, stampe, paesaggi, piante di città, disegni, stemmi. Più che il viaggio storico del Po, è questa italiano in Val Padana per quasi venti secoli. Come unificare — sul filo tortuoso d'una impassibile corrente — tanto sconfinata materia? Come, da una realtà naturale, approdare ad una realtà storica? Ad ogni momento il .lacini sembra costretto (e non potrebbe non esserlo) a rincorrere i suoi personaggi pcr ricondmli in detcrminati <; scacchieri », a riannodar le fila di vicende che sconfinano dalla scena di cui si è fatto imprudentemente regista, a conciliare forme d'arte con forme di governo anche quando le cause delle prime poco o nulla hanno in comune con quelle delle seconde. Lance, gemme, corti, cioè la gara tra i condottieri, la gara tra i mecenati, la gara tra gli stati, ecco la trama di questo terzo volume, che vuol riassumere « il dramma politico ^> padano. « la parabola della Signoria »: ma dove cominciano, dove s'arrestano, come non si confondono queste tre gare? Più che come opera storica prendiamo dunque la grande fatica del Jacini come un pittoresco compendio della bimillenaria civiltà padana: pei nomi, pei luoghi, per zìi eventi, per le immagini cui egli con tante ardore ci riconduce dobbiamo essergli grati. mar. ber.

Persone citate: Cesare Jacini, Gallie, Jacini, Luigi Xiv, Savoia