L'IRAN E' IN PERICOLO INGLESI E SOVIETI GUARDANO AL CAUCASO

L'IRAN E' IN PERICOLO INGLESI E SOVIETI GUARDANO AL CAUCASO L'IRAN E' IN PERICOLO INGLESI E SOVIETI GUARDANO AL CAUCASO E' là, pensano gl'inglesi, che bisogna resistere ad ogni costo: di là si difende il golfo Persico e quella è la porta occidentale dell'India ■ Peggio per i rossi che si faranno uccidere per i plutocrati sia di qua che di là dall'oceano^ Se c'è uno Stato al mondo chclpiù d'ogni altro desideri oggi re star neutrale, questo Stato è l'Iran. Lo Scia e i suoi uomini di governo l'hanno affermato e dimostrato colle parole e coi fatti, ripetutamente. Ebbene l'Iran, il pacifico Iran, Stato sovrano indipendente libero e neutrale, viene minacciato oggi di brutale aggressione dall'Inghilterra a sud, dai C3„,,.„ t- ' " iw£r Si no,r?'J^05"3™ 1 LondraWhanno già chiesto a Teheran li bero passaggio alle loro truppe. Lo Scià, a quanto s'informa, ha opposto un fermo rifiuto che corrisponde ai diritti di piena sovranità e di leale neutralità del suo Regno. Non sappiamo se alle richieste anglo-sovietiche farà seguito l'ingresso, più o meno prossimo, delle truppe. Non bisogna dimenticare che Inghilterra e Russia, quantunque alla ricerca di complicazioni e di estensioni del conflitto, devono pur sempre tenere nella dovuta considerazione 1 atteggiamento della Turchia che, come ha detto il Presidente del Consiglio Refik Saydam nel suo recente discorso all'Assemblea nazionale, vigila attentamente sugli avvenimenti che potranno prodursi alle proprie frontiere in conseguenza alla guerra dell'Europa contro la Russia. A prescindere anche dal Patto di Saadabad, che pure impegna i quattro Stati fir matari a ' sorreggersi a vicenda !contro un'aggressione, è pensabi-1le che la Repubblica turca non|potrebbe assistere inerte all'ingresso di truppe anglo-indiane e sovietiche nell'Iran lungo la linea di transito dal Golfo Persico al Caspio e al Caucaso, precisamente a ridosso della propria frontiera orientale. Un tale avvenimento verrebbe a mutare lo status quo di questo confine asiatico della Turchia che è di estrema sensibilità e attorno al quale trova giuoco una delicatissima situazione di razze, di popoli e di territori. Ci sono gli Armeni che contano e non poco, ci sono i Curdi ci sono gii Assiri e i Caldei, ci sono i Turchi di Persia e i Turchi del Caspio, ci sono i Persiani. Ci sono, o almeno c'erano, soprattutto le pressioni espansionistiche russe e inglesi. Tale è il confine orientale della Turchia, dall'Ararat, gigantesco cono, al Lago di van. Avevamo scritto giorni or sono che, con la guerra alla Russia e la disfatta militare sovietica, Persia e Turchia dovevano sentirsi alleggerite dall'incubo del ricatto e dell'aggressione alla frontiera del Caucaso, a meno che non fossero sorte nuove complicazioni ad opera dell'Inghilterra. Queste complicazioni ad opera dell'Inghilterra sembrano non mancare. Assumono anzi la forma di una minaccia d'aggressione. E' di ieri la notizia delle richieste anglosovietiche al Governo di Teheran. Truppe imperiali britanniche e truppe russe intendono avere libertà di transito attraverso l'Iran occidentale, intendono creare un polmone di retrovia al fronte russo che i Generali inglesi, Wavell in testa, stanno organizzando al Caucaso contro le forze dell'Europa che scenderanno dall'Ucraina, giù dal Don. Anglosassoni e bolscevichi, divisi dalla Persia, vogliono stabilire i contatti di alleati attraverso appunto la Persia, dal Medio Oriente al Caucaso, dall'Oceano Indiano al Caspio. L'Iran, che nel secolo scorso e agli inizi di questo fu disputato, sfruttato, dilaniato, asservito, spartito infine tra Russi e Inglesi, gli uni naturali rivali e nemici degfi altri per motivi di preda, l'Iran oggi si vede minacciato nella sua indipendenza e sovranità dagli stessi Inglesi e Russi, non più nemici ma alleati in un mostruoso connubio plutocratico-bolscevico contro la giovane Europa. L'idea fissa di Wavell La richiesta anglo-russa al Governo dello Scià era da prevedersi quale prima conseguenza del proposito dello Stato Maggiore britannico di organizzare una linea di resistenza russa sulla impervia e alta catena delle montagne del Caucaso, nella stretta tra il Mar Caspio e il Mar Nero, millenario corridoio di transito tra l'Europa e l'Asia per dove son flassati popoli invasori e migraori. Gli Inglesi, da quando han cominciato a metter piede in Asia, e specialmente nel Medio Oriente, hanno sempre guardato al Caucaso con occhi d'interessati. Il Caucaso è una porta lontana dell'India, ma è la porta immediata del Golfo Persico e delle posizioni imperiali britanniche in Mesopotamia. Costante direttiva inglese è stata quella di arrestare i Russia al Caucaso o di tentare di ricacciarli indietro, quando possibile. Di conseguenza, gli Inglesi si son sempre mostrati fautori, sostenitori e protettori dell'indipendenza dei vari staterelli caucasici, come l'Armenia, l'Aserbaigian e la Georgia, attribuendo loro una funzione antirussa, e quindi imperiale inglese, di Stati cuscinetto, di Stati argine contro la pressione slava. Così pure è stato nel Turchestan, contro i Russi sia zaristi che bolscevichiOltre a ciò, l'interesse pei petroli in questi ultimi lustri ha seivito ad accendere negli Inglesi anche brame di conquista del Caucasocui s'erano volti gli avidi occhi dei magnati più o meno ebrei della City, in concorrenza con quelli americani. Alla fine della scorsa grande guerra, forze inglesi provenientdalla Mesopotamia erano arrivate al Caucaso, insediandosi a Bakù dopo che vi eran passati turchi e tedeschi per pochi mesi. Davantalia ripresa sovietica, mentre le truppe rosse scendevano ad impa dronirsi delle Repubbliche dellrAserbaigian, della Georgia e della Armenia del nord, il gen. Thompson ritenne prudente far evacuare ' le proprie truppe da Bakù e anche da Batum, dopo aver ridicolmente offerto agli italiani di sostituirle. Da allora, i piani militardella marcia dal Golfo Persico aCaucaso hanno sempre costituito una speciale ambizione c particolare cura dello Stato Maggiore inglese. Quando Wavell, due anni facirca, ha assunto al Cairo il comando delle forze di terra del Medio Oriente, dal quale dipendeva fino a venti giorni fa anche il settore Irak-Golfo Persico, s'affrettò ad elaborare un progetto di marcia al Caucaso, compiendo frequenti visite ai previsti luoghi dpartenza nell'Irak e valendosi d accurati studi e ricerche dell'uftl- ciò storico e geografico dello Sta to Maggiore britannico. Si sa che la marcia del Corpo di spedizione, cui avrebbe partecipato una parte delle forze di Weygand in Siria, si sarebbe svolta o attraverso il territorio della Turchia o attraverso quello dell'Iran, e sarebbe stata preceduta da bombardamenti per aria e per mare del pozzi li ut7i alia ^ IJU uja.Lt; ucu \,v>/./. Wi petrolio e delle raffinerie di Ba kù, Grosnij, Maicop, Armavir, e degli sbocchi di oleodotto a Batum Tuapse. Il collega di Wavell pcssaszCmdsfplMaresciallo dell'Aria Longmore, Isnon esitò ad ordinare a qualche l tapparecchio di compiere voli di,tprova, partendo dai campi della |mzona di Mossili e sorvolando il ter-irritorio iranico o turco, come è sta-isto rivelato dai documenti segreti scoperti dai tedeschi l'anno scorso sul treno militare francese. Durante l'inverno 1939 l'Idea fìssa di Weygand era quella di colpire la Germania attraverso i Balcani. Invece l'idea fissa di Wavell, idea di aggressione piratesca tipicamente inglese, era di colpire la Germania attraverso il Caucaso, impedendole quei rifornimenti ed infestando il Mar Nero. Sono pure note le pressanti richieste di Wavell affinchè i Governi di Francia e Inghilterra gli ottenessero, libertà di passaggio attraverso il Cui "j?1?" turco° Persiano. Poi, sotto ^1 'ne*12*11*' avvenimenti crocci0ente 0 con la resa della Francia o è i o e a e i e e i e a e i l o , a ò i i Wavell ha dovuto chiudere negli archivi i tanto accarezzati progetti eurasiatici. eInbCtraPolmone di retrovia apngKEtacntlcgslMa ora c'è la guerra dell'Euro- era contro il colosso bolscevico. Ora la Russia sovietica è alleata dell'Inghilterra. Sia pure per opposto motivo di quello di due anni fa, l'attenzione dello Stato Maggiore imperiale britannico ritorna al Caucaso. Sir Archibald Wavell non ha esitato un minuto a ritogliere dagli archivi e a spolverare i vecchi piani, questa volta per una guerra di difesa ma pur sempre con intenzioni aggressive contro i neutri, con intenzioni almeno violanti la neutralità dei neutri. Non siamo in grado di conoscere i disegni dei generali britannici, ma indoviniamo che Wavell, silurato dal Cairo e spostato in India proprio nel momento in cui la guerra si è estesa all'Asia, si occuperà particolarmente dei settori militari del Golfo Persico e dell'Irak. Questi settori, con decisione di tre settimane fa, sono stati sottratti alla competenza del Comando del tCCairo detto impropriamente Co-mando del Medio Oriente, e posti | sotto il Comando delle forze del l'India. La decisione avvenne nel corso di un incontro a Basra tra Wavell e Auchinleck, il quale ora è venuto al Cairo. D'ora in poi il bravo « Archie », accusato di soverchia prudenza da Churchill, si occuperà soltanto delle faccende d'Asia A quanto viene annunciato, la Missione inviata dallo Stato Maggiore britannico s'è già messa a contatto con i generali sovietici. E' prevedibile che lo Stato Maggiore britannico, il quale ha sempre attribuito grande importanza al Caucaso agli effetti d'una guerra d'Asia, cercherà di organizzare un fronte russo di resistenza sul Caucaso, nell'interesse non tanto dei Russi quanto delle posizioni imperiali inglesi del Medio Oriente. Ma per organizzare un fronte del Caucaso, o giù di lì, i generali inglesi e russi avvertono senza dubbio la necessità di creare un polmone di retrovia fino al Golfo Persico e attraverso il quale far passare anche le forniture americane. Senza quel polmone di retrovia, senza quel retroterra di fronte di guerra, i soldati russi non potrebbero tentare una resistenza sulle montagne del Caucaso contro un nemico proveniente dal nord, ed avendo alle spalle la frontiera. Di qui indubbiamente la intenzione inglese e russa di creare questo polmone di retrovia attraverso il territorio iranico, dalle pendici caspiche del Mazanderan e del Ghilan ai palmeti dello Sciatt-el-Arab, dalle forre del Curdistan al Deserto di- sale. Ne uscirebbe un sistema d'arroccamento anglo-sovietico che violerebbe in pieno la neutralità e l'indipendenza del Regno dello Scià, e forse non soltanto di questo. Questa volta non si tratta pei lni..-al, incrinai ri, .ti...^i^q. ,r\r\a \ generali inglesi di inviare truppe anglo-indiane al Caucaso dove non manca il materiale umano. iSi tratta di organizzare il fronte russo del Caucaso in direzione nord, cioè un fronte all'indietro rispetto alle frontiere; si tratta, alla peggiore, di ricuperare il ricuperabile del materiale umano russo per utilizzarlo sui fronti inglesi. Analogamente a quanto di recente è stato tentato per i soldati serbi e greci. Si tratta, in una parola, di poter stabilire un corridoio di contatto fra i sovieti e gli inglesi. Il ponte per le Indie _i, in questa guerra a morte degli anglo-sassoni in combutta coi bolscevichi contro l'Europa dell'Asse, il Caucaso e la Persia assumono agli occhi degli inglesi un'importanza eccezionale. Al Caucaso, pensano gli inglesi, bisogna resistere a tutti i costi, perchè al Caucaso si difende il Golfo Persico, porta occidentale dell'India; si difende l'Irak, porta orientale della Palestina, dell'Egitto e del Canale di Suez; si difende il sangue dell'impero, che è nafta per la flotta, benzina per la R.A.F., carburante per gli eserciti del deserto tutti motorizzati. Il settore più sensibile e più importante dell'impero britannico, agli effetti d'una guerra d'Asia, è appunto quello del Golfo Persico con la testa di ponte mesopotamica. Secondo certe notizie, le bocche dello Sciatt-el-Arab sono già ingombre di piroscafi <he scaricano truppe, armi e mezzi per la « guerra d'Asia Se Londra è il cervello dell'impero e il Cairo ne è il cuore, il Golfo Persico, come abbiamo detto, ne. è il sangue. Lì sta, inoltre, il pilone stra tegico del ponte terrestre ed ae-reo della via imperiale britanni- ca per le Indie e l'Australia. Dal ilfo Persico non solo si difende l'India e l'Egitto, ma dal GolfoPersico partono le strade e le pi- ste che vanno al Caspio, alCau- caso, al Mar Nero, le strade e le niste dell'aggressione, della vio- lazione e della conquista brutale praticate dall'imperialismo me antilista britannico. Per comprendere l'importanza trategica che gli inglesi attribuì-1 cono al Caucaso ih questa fase I siatica della guerra, occorre coniderare la brevità delle distan-1 c. Le distanze nella zona tra 11 Caucaso e il Golfo Persico sono minori di quanto la eccentricità i quei luoghi faccia a prima vita pensare. Per scendere dalla rontiera russa del Caucaso alla piana del deserto mesopotamico a distanza è breve. Si scende o si ale abbastanza rapidamente at raverso le montagne verdeggiani del Curdistan o attraverso le montagne senza piante ma di tera secca e a colori del Kerman cià ' I del Kamse e dell'Asprhai !eian Da Rowandu? nell'alto rak' alla frontiera russa ci so i no seicento chilometri. Da GiulfaIirT'lìoi"° bris ho impiegato un sol giorno. Certo non si possono fare raffron- ; i tra quello che è il viaggio turistico su una grossa vettura americana e il viaggiare di una| Rowanduz, via Tabris, pi^df^c^giorffi^ chelnon è sempre strada Pure In due giorni ho fatto il tratto Bagdad -1 Kermanscià. - Hamadan - Kazvin - EnZeli, sul Mar Caspio su strada lalvolta buona Da Kazvin a Ta-1 autocolonna militare,' ma ciò chejconta è che, non ostante lestradeìnon buone, non ostante i frequen- | i dislivelli di montagna, anche je colonne militari possono per- correre quelle distanze in oóchi giorni. Vale a dire le posizioni |trategiche e petroliere imp i britanniche della Mesopotamia e del Golfo Persico distano anto pochi giorni di marcia Caucaso. Gli inglesi conoscono bene le strade e i Russi altrettanto. GliIuni e gli altri hanno girato in lar-igo e in lungo per queste terre alla ricerca di ricchezza, mentre il po- vcro indigeno moriva _dt fame. Russi e Inglesi si son messi d'ar.-' cordo ncl 1907 Pcr spartirsi addi- simiiuai auUj-jStluj* ìa Persia. i,primi j'adron'ìal nord, i secondi al sud. Poi ven-l ne la guerra. Le. regioni del Cau- i^soe "d'ella Persia "videro" edm-j battere tra di loro Russi Turchi! Persiani Assiri Curdi Inglesi In cnani, volta a volta vincitori e vin- li- Le truppe del Granduca Nicola s'erano spinte nel '16 sino a Er-zurum e a Trebisonda dirette al cuore dell'Anatolia, dirette agli Stretti, eterna espirazione dei Rus-si. I cosacchi del gen. Bicerasof, scendendo attraverso il Curdistan,erano arrivati fin sopra Mossili, con grande preoccupazione degli Inglesi che pur erano loro alleati.l Turchi ncl maggio del '16 arri- varono a Kermanscià e ad Ha ma- dan sulla via di Teheran, ma poipiegarono. AndaronoJ. Bakù /a gli Inglesi dovettero andarsene, Arrivavano infatti i bolscevichi nel Caucaso, e poco dopo avevano ini zio le rivoluzioni nazionali di Mustafà Kemal e di Riza Kan in Turehia e in Persia. I bolscevichi che avevano invaso la Persia del nord, ».l.»..l. ,„■„.,., ,» i c.0,a ul, „uiu, eos^^do JLwlKgJ .SSXH&ca sovietica del Ghilan e lanciando il Generale rosso Raskolnikof con-nel ieh-bràio del'21 già firmavano il trat- tro i resti degli eserciti bianchi ri-fugiatisi nel Mazanderan tato con cui giuravano di rispetta re 1 indipendenza del nuovo Regno, L'indipendenza e la sovranità dell'Iran dello Scià Riza Pahlevi è ora in p- ricolo. Un nuovo delitto d'aggressione stanno per commet- tere' Inghilterra e Russia? Nonservirà certo alla loro causa. Ne.m- meno dal punto di vista militare.Le forze del più potente esercitoche abbia visto il mondo. insiemea quelle degli alleati, sapranno in- frangere ancora, qualunque arroe-camento anglo-russo sul Caucaso o altrove, dovunque si formerà.

Persone citate: Archibald Wavell, Churchill, Mustafà Kemal, Riza Pahlevi, Thompson, Turchi