I PRIMI FORTI DELLA LINEA STALIN sono stati conquistati dai tedeschi

I PRIMI FORTI DELLA LINEA STALIN sono stati conquistati dai tedeschi I PRIMI FORTI DELLA LINEA STALIN sono stati conquistati dai tedeschi LA SITUAZIONE . • I nomi delle posizioni-chiave su cui bisogna porre la maggiore attenzione negli sviluppi immediati delle operazioni sono, partendo da nord, Pskow, Vitebsk, Smolensk, Scitomir. Pskow scopre la strada di Leningrado permettendo di aggirare la linea Stalin lungo il Peipus e il corso del Nawa; Vitebsk ha un'importanza duplice verso Leningrado e verso Mosca; Scitomir sbarra frontalmente la via su Kiew in un punto particolarmente delicato. Sembra che i tedeschi compiano il più vasto sforzo a settentrione; i russi parlano di pressione considerevole e nominano le località di Ostrow, Podolsk e Lepel che sono certamente superate; quivi le colonne germaniche vogliono rinnovare mutatis mutandis la manovra-capolavoro che decise .della battaglia delle frontiere colla marcia su Minsk e Dunaburg; ora gli obiettivi sono Pskow e Vitebsk. I russi, consci del pericolo, hanno cercato contrattaccare ma già il tentativo può considerarsi fallito. A sud delle paludi del Pripet che per la loro impraticabilità rassomigliano ad una terra di nessuno, tutta la Volinia polacca è sotto il controllo germanico ; Scitomir non è molto lontana ma i russi hanno accettato battaglia presso Novograd-Volinsk. Una situazione interessante è quella creatasi nell'estrema Galizia; la difesa della strada Tarnopol-Proskurov è comnromessa dal superamento del Sereth tanto che anche qui sarebbe stato varcato l'antico confine russo-polacco. • Come e quando sarà decisa la nuova battaglia che avrà il nome dalla linea Stalin? Sul suo esito non può esistere il minimo dubbio; per il tempo bisogna sempre tener conto "della lunghezza e della profondità del fronte. Ma l'attenzione tesa al domani non deve far mai dimenticare il valore decisivo della totale vittoria germanica nella battaglia delle frontiere veramente di importanza storico-mondiale; lo stato maggiore bolscevico si preparava per l'offensiva; le prove si affollano di giorno in giorno; ma la più schiacciante è quella del computo delle forze ammassate fra Memel e Chelm: 73 divisioni comprese 1^15 che costituivano la riserva concentrata a Baranovic. Tutto questo enorme complesso ha partecipato alla lotta ed è stato o annientato o battuto. • La parola d'ordine di qua e di là dell'Atlantico risuona con ansia sempre maggiore: approfittiamo del momento in cui la Germania è impegnata ad oriente! Gli inglesi vorrebbero che gli Stati Uniti entrassero senza mezzi termini in guerra; Roosevelt non vuol decidersi tanto più che è certo che colla partecipazione della Russia nel conflitto non c'è più alcun pe ricolo di una diserzione della Gran Bretagna dalla lotta; ma egli compie un altro passo ver so il precipizio sostituendo le truppe inglesi nell'occupazione dell'Islanda. E' un atto inquali' ficabile di arbitrio contrario a ogni diritto; ma praticamente l'influenza nello sviluppo della battaglia dell'Atlantico non sarà notevole. Gli inglesi ap plaudiranno ma intanto avranno un nuovo peso al i jllo nella sudditanza verso gli Stati Uniti i quali realizzano tappa per tappa il loro programma impe rialistico. É la Casa Bianca avrà ancora una volta preso fiato per osservare, vagliare e rimandare la decisione estrema. • Quanto gli interventisti americani pretendono dagli inglesi nelle attuali circostanze ha del miracolistico e dimostra l'assoluta ignoranza di quei circoli della vera situazione europea: essi vorrebbero che non solo gli aerei britannici seminassero la morte e la distruzione sulle città tedesche, ma che un corpo di spedizione sbarcasse sulle coste francesi. E' mai possibile che a Washington si concepisca soltanto l'eventualità di una simile impresa? Ci si provino gli inglesi e andrebbero incontro alla più clamorosa disfatta : la Germania per la campagna russa non ha avuto affatto bisogno di alleggerire il s suo schieramento lungo la Manica. • Gli inglesi pensano a qualche iniziativa sui fronti mediterranei e africani ? Non lo crediamo, dopo la batosta di Sollum, anche se al successore di Wavell si attribuiscono doti di temerarietà. Comunque l'Italia vigila ed assolve ancora una volta una funzione preziosissima nell'economia generale della guerra. E' una battaglia continua, silenziosa, spesso ingrata la nostra, ma essa è necessaria e fondamentale: gli inglesi sono molestati senza posa e non possono spostare le loro forze che debbono essere continuamente alimentate. Ieri Cipro oggi Alessandria e il Canale di Suez sono stati bombardati con tremendi effetti. v • I governanti inglesi non hanno mai voluto indicare gli scopi della loro guerra tanto sono consapevoli della loro ini quità. Oggi un giornale inglese fra i più diffusi scrive : « La nazione sarebbe ben felice di poter andare avanti se le si indicasse la strada ». E' la strada dell'alleanza e della complicità cogli assassini del Cremlino, coi massacratori di Leopoli e di Dubno. a. s.

Persone citate: Baranovic, Roosevelt, Stalin, Volinia