MASCHERE di Concetto Pettinato

MASCHERE Che cosa sono questi inglesi ? MASCHERE Vergini intristite nell'innocenza d'una seconda e d'una terza infanzia, inquiete formiche del formicaio londinese, sciami squallidi sui marciapiedi di Cliarih» Cross e di Waterloo Station, clienti delle boarditig-houses di Hampstead e di Hoìloway, abbonate del tu/ir e dei biises, assidue di Li/nn's e di ristoranti vegetariani, vergini dignitose e senza petto, orfane di maggiori dell'esercito o di ministri anglicani, divoratrici di romanzi sentimentali, ieri suffragette, oggi elettrici, domani innamorale del vostro pastore o del policeman che vi saluta la mattina quando vi affacciate a prendere la bottiglia del latte; vergini inconsolabili, sempre in cerca di affetti che non si lasciano trovare, sempre proti-! te ad adottare un cane, a. nutrire un gatto randagio, a correre al posto di polizia per denunziare un carrettiere di birraio che ha frustato il cavallo, grandi consumatrici di scarpe e di impermeabili fino al giorno in cui qualche economia o una piccola eredità non vi permetta di diventare inquiline a. vita delle pensioni di Eastbourne, di Nizza o di Siena, siete l'alibi, la maschera dell'Inghilterra! E voi, vergini meno caste, forse, ma più ideali, blesse.d damozels rimaste nel cielo inglese dal tempo di Dante Gabriele, di Burne Jones <; di Holrnan Hunt con le chto-,i . ., . . me d oro sugli omeri d avorio, lei, , ' ipalpebre basso, la sinuosa bocca lagli angoli cadenti, la lunga gola rigonfia nel mezzo quasi per la spinta di un canto incapace di sgorgare, le mani levale, a cogliere una rosa o carezzare una colomba, vergini vestile di veli o di broccati cadenti come le Beatrici d'una Vita Knova emigrata da Firenze sotto i lucernari di Chelsea, voi pure siete la maschera dell'Inghilterra! E voi esteti della stirpe dei Ruskin, dei Morris, dei Pater, dei Sitwell, in estasi davanti alla Gioconda che, «morta come il vampiro molte volte, conosce i segreti della tomba, si è tuffala nei mari profondi e serba intorno a se la pallida luce degli abissi, e come Leda fu madre di Elena troiana e come Sant'Anna fu madre di Maria, e tutto questonon è stato per lei.se non unsuono di lire e di flauti»; voi esteti, dei quali quel personaggio di Somcrset Maugham diceva: «Ne ho incontrati a Parigi al Quartiere. Latino e nelle pensioni di Berlinoo di Monaco; abi-tano nei piccoli alberghi di Pe-ragia e di Assisi; si fermano a dozzine davanti ai quadri del Botticelli a Firenze, e a Roma seggono su tutti i banchi della Sistina; in Italia bevono un po' troppo vino e in Germania troppa birra; ammirano sempre quel che bisogna ammirare e si prò pungoliceli scrivere un giorno ol'altro qualcosa di importante », voi pure, esteti, siete la masche ra dell'Inghilterra! E voi, rosei efebi, fulvi Apolli dinoccolati e un po' timidi, che arrossite ancora in presenza delle donne e parlate loro delle regate di Heniby mentre attendono una dichiarazione d'amore e le guardate disperatameli!e negli occhi per non aver l'aria di accorgervi delle loro gambe che si dondolano a un palmo dalla vostra mano; e voi, filantropi postumi, che, dopo un'esistenza ringhiosa in palazzi chiusi e inaccessibili custoditi da maggiordomi glaciali, lasciate per testamento cinquantamila sterline a un ospedale di cani e mille al vostro giornalaio: e voi 'policemen sensibili che fermate il traffico a Oxford Circtts •per lasciar passare l'inevitabile marmocchio in carrozzella a mano o la bimba che torna a casa da scuola e accordate loro il sorriso di mezza ganascia mentre ilreporter del Daily Graphic fa scattare la molla della sua Kodak; e voi, militi turchini dell'Esercito della Salute, che scrivete col gesso sul marciapiedi : o Dio vi vede » o « Bussate e vi sarà aperto » e spendete le domeniche accompagnando con la cornetta gli inni della sorella immobile sull'attenti sotto la pioggia lucida che lava gli asfalti di Margate o di Brighton, voi tutti pure siete l'alibi, la maschera dell'Inghilterra ! Maschere dell'Inghilterra siete altresì voi, dog's bars, abbeveratoi premurosi riservati all'amico dell'uomo nelia pietraia londinese, e voi trampolini aerei che offrite un tetto tinto nel color « della siepe del ligustro » agli uccelli stanchi dei lunghi voli, e voi Società di Protezione degli Animali, e voi cliniche veterinarie, e voi spacci antialcoolici promessi alle pure gioie della limonata e della camomilla, e voi refettori morigeranti dell'Y.M.C.A., e voi canestri di violetto che ondiìggiate sulla folla di Haymarket e di Leicester Square all'ora dell'uscita dai teatri, e voi rossi cinabro e lacche scarlatte e verdi smeraldini che smaltate le casse degli omnibus, le distese dei prati, i fumaioli dei battelli come ee l'umido sipario della britannica nebbia potesse, grazie a voi, emulare in gaiezza il cielo mediterraneo I Maschere dell'Inghilterra siete: soprattutto voi, podi: profughi e banditi come Shelley, Byron, Keats, o laureati come A\7ords-( worth, e magari assunti alla paria come Tennyson ; araldi del sublime, cittadini di un'isola incantata, simile all'isola di Boecklin dove tra i neri cipressi cresconoi gigli c asfodeli e gli angeli me-1 ditano col pallido gomito appoggiato ad urne di marmo ascoi-j andò l'usignuolo pazzo d'amore, e la Morte passeggia in sembianze di ninfa velata sulla, spondaj di fiumi su cui scivolano cigni in agonia, Ofelie irrigidite e grandi ombre mobili come l'orma dei ! passi di Dio; e voi, poeti di spc-i eie più corrente, che barattaste! i riccioli biondi del giovine Arol-i do con la corta lana negra deli piantatore di canna da zucchero' e le arpe, le lire, i salterii della tradizione col mugolante sasso-! fono e il lamentoso ukulele, voi: che da un buon quarto di sècolo date il diabete al mondo con la vostra ambrosia di canti d'amo-re, di sospiri e di gemiti d'amore, arte fra l'arcadico e il petrarchista ma soprattutto fra il pronubo e l'afrodisiaco, figlia delladolcezza dei tropici costretta aparlare inglese dalla politica diDisraeli e di Chamberlain ! Maschere, maschere. Giacchenulla di quanto voi rappresentale è vero; o, se è vero, nulla diquanto voi rappresentate auto- '■ 11 ,, , , rizza a cavarne quella che do li > i vrebb essere la logica : la boni; denza a lini? sola conclusione inglese, la pietà l'idealismo inglesi. Albione non buona uè pietosa, nò idealista. Non senza ragione ho parlalo, in proposito, di Paradiso perduto. [1 ['ili/rim'a Progress, questa seconda Bibbia de! popolo inglese, è, come dice il. Btitler di lireliihpn, una lunga bestemmia contro la nozione istintiva del bene, e del male. La fede di Btitivan è un mero calcolo commerciale: «Datemi la probabilità di ottenere una corona d'oro ed un'arpa e d'essere esente in eterno di seccature, fornitemi d'angeli per adularmi e fare le mie, commissioni, e troverò che mei te conto correre il rischio di credere. Ma niente corone, niente croce! Pagatemi bene, e attenderò la scase però debbo attendere , non stupite che esigadi riscuotere gli interessi... (Tlh Kotc-btinhs ni S. fi.)». Le ititeli se frequentazioni bibliche hannogiovato poco al cristianesimo dell'Inghilterra ; e forse non sono state cos'i intense se. non appunto perchè l'essenza del suo spiritonon era cristiana ma pre-cristiana, pre-evangelica, volata a un monoteismo spietato e poco meli che pagano, ignaro di quell'olio umanissimo che la mano di Cristoversò, misericordiosa, negli ingranaggi del mondo. F.a macchina inglese, blocco di congegni aceratati insieme senza disegno preordinato, non conobbe mai molle litro olio fuorché quello, tardivo c stento, dell'abitudine. Sfogliamo lo storie, avviciniamoci alla letteratura di questo popolo sempre pronto a chiamar Dio te-sti'momo delle proprie virtù nonmeno che custode dei propri diritti, e vedremo dominarvi fòrze scatenate, sataniche. Il famosoliberalismo inglese non è se nonla morale d'una calcolata anar-chia, decisa a nulla cedere de 1 leproprie brame orgogliose e deipropri ingordi interessi. La caratteristica più profonda e segre-la degli Inglesi, constata un in-glese che li conosce bene, è «l'incapacità di arrendersi, l'inettitudine ad accorgersi del carattere fantastico e desolato • della pro-pria tenacia (Galsworthy, Incliaiieerij) n. Un basso castello di rosso e acceso mattone, con molle torri merlate e mangiate, dall'edera, scale a chiocciola, molte terrazze, molti cortili, pittoresco guazzabuglio di fabbriche di varia epoca aggiunte le une alle altre secondo il capriccio del movmonto, i" una confusione di stiliche accoppia il gotico verticaleJ;dei romanzi di Walter Scott alla larghezza pancini a della Restali- razione, il camino di pietra bian-alidario ro-ca largo come un mano al gracile termosifone, glidove vagano «li spettri al-spai la rimessa dove trepidano le auto mobili, il salone, a specchi doveuna volta l'anno si fanno derno-miticamente ballare le mogli ele figlie degli elettori M'offici dove si salvano le tradizioni del la genti'!! e la cappella dove sicommenta la Bibbia alla biblio-teca dove si tengono sotto chia "ve le Memorie, del marchese di' 1 - la collezione, di stampeSade e oscene: non tutta l'Inghilterra e così, ma tutta l'Inghilterra vorrebbe esserlo. In piccolo, il cottage riprodu-ce il castello. Le cento sale vi siriducono a cinque o sei stanze,i cortili scoilipaiono,* i camini siabbassano alla misura di due paiadi pantofole, la galleria da ballodiventa una semplice liviiig-rooni e la rimessa un garage per la motocicletta : ma l'atmosfera è sempre quella, e sempre quelli lo stile, il cerimoniale, le idee, le pretese. Cottage, appartamento urbano o tugurio, l'Inghilterra rimane ovunque castello, perchè in ogni angolo c'è un castellano: l'inglese Malgrado le sue molte sita di casta, di educazione, d setta e di partito, una cosa reti dell Inghilterra% er:■•ii ?1 lilstKll0: carattere inglese.1" altri tempi il fatto era torse de questa nazione uniforme RÌ«oal fastidio: il carattere inglese, , lcse- nc ]1 meno evidente. Il lord di Addison non somigliava al John Bull di Gillrav nè lo scozzese al gal- puritano al papista. 1 Imro-bpsp al mi ,taro n~e li"e " »°rgnese al militale, ne la duchessa alla fioraia. G. B. Shawnon avrebbe potuto scrivere /Vre zal.e lidentità del principale. D, tutti gli Inglesi, o quasi, è lecito niahone. Oggi le condizioni del vivere hanno smussate le diffe- dell'accessorio per raffor- .j maligno irlandese: « Non sono istruiti ma hanno semplicemente un diploma. Non sono re- ligiosi ma hanno uh posto in chiesa. Non sono morali, ma appéna appena convenzionali. Non sono virtuosi ma soltanto timorati. Non sono coraggiosi ma sompliceiueutè attaccabrighe. Non sonn risoluti ma unicamente ostinati. Non sono giusti ma soltan|o vendicativi ». Lo stesso crescere della libertà, permettendo agli individui di vivere tutti su per giù alPistcsso modo, ha contribuito a porre sul loro volto la maschera dei medesimi eufemismi. Dietro la maschera, l'inglese che si aggira nel castello c sempre quello, tirato a milioni di empiate: triste, sanguigno, col- i01.j,.0i cocciuto, maniaco, egoi- »**• 1"')imf> PiP*. si «sprime a monosillabi, si sprofonda in luti-,ghi silenzi bovini: ma di quando!n quando le volle del veechioii. pi t|,jra e gij soffia intorno un'a- - c<|ifiVi0 echeggiano dei suoi sòotì-.l „; P o-lì uf,ffia ini™-™ Iria di terrore. Nessun paese e piti r ir » • i. . 5 fecondo di questo m tiranni do- mestici, in padri che non perdo- nano in l'irli che non si lascianopiegare, in sii che diseredano, hi • . , \, COngriunti che covano vendette, -L'odio, un o.iio concentrato e noti di rado mellifluo, senza parole un ouio concentrato e non.. rado mellifluo. 00me [e romanze, ha presoli po sto dei vecchi spettri e circola in ' fatica bile fra i salotti e le camere da letto lenendo in moto avvocati, procuratori, giudici, notai. L'avarizia troneggia sulle poltrone di cuoio consunto della City, domina dagli scaffali tarlati, sale e scende per le scale semibuie annerite dal gas, corre nei tassì antidiluviani. «Quello che esiste di più doloroso nella vita, irride ancora il sullbdato Butler, sono le perdile di dona- la per H.'la della salute, viene ro solo, in secondo luogo e quella della riputazione per ultima » lTratto fratto le stanze rlcl ca-lcollo ristornano d'uno scroscio dilslitto ustionano a uno m inscio ni nsa: ma la stessa allegria vi as- suine uh che di anormale e di in- quietante, sa di i/in e di w'ukv '■„,„:, „_.,,'.: <■• ■ _ .' iiiitidccia. sciupi e tu unii male, Una volta cera, per alimentareun'ilarità più discreta, l'umori- alilo. Col tempo, anche questo si è rivelato una maschera, ha ba- ne, ha preferito ... ,.,,...,„ „, Ineldiug e di Dickens ti morso corrosivo di Shaw. Artisti e ro-manzieri si dilettano ormai, as- rattato la bonomia con l'acredi-ha preferito al sorriso' di getti sempre più tetri secondati dal pubblico, di 90g-netti somnro niù tetri. Libri fo- Reamente romantici quali II ti- //,„,.;„„ v„;„i.i. a; ir„,;i„ R,.„,, tli'eriitg He.rghts di hmily B.ron-té o Tre straiigc case of Dr. le- /.'// and 31r. Ih/rie. d«llo Steven- son hanno potuto rinascere sulloi . i r-u schermo, toccare lo fibre prolon- de degli abitanti del castello csuscitare emuli e imitatori. Ed- gardo Poe fa scuola. Alle inveì,- zioni ingenuamente paurose dcl-la Radcliffe sottentra la malva-ingegnosa di un .linmiiaS ?. , ... di de degli abitanti del gita e di dieci altri drammi sini- stri, cui un alture siiigolarmen- le rappresentativo, il Laughton, presta il proprio stile diabolico. .1 1 1,1 a propria passione gelata. I.a stessa letteratura gialla, che a vre- -ti imputata al solo spirito cai- colatore d 'una generazione disocietà dai /■ ■ (-«AìMu, . giocaton u jiai.ri, uaaisce a po-co a poco, nella propria tuo noto-aia l'inconscio sadismo di una Ia..|i ocelli iniettati d'ai . .' , curiosità maisa-cool, inferma di ue, a distrarre la cui noia è ne- cessario l'eccitante quotidianorln! riilrttaiitùmo ■•■'•in inalo- la del dilettantismo eliminale. lapugnalala nelle tenebre, la mac- chia di sangue sull'origliere. cu , = , , ° . M tappate le maschere, questok j| vo)lo Bell'Inghilterra. Sa- • " • • • -j , !j ' °= 1 Concetto Pettinato