Cosa raccontano i prigionieri sovietici

Cosa raccontano i prigionieri sovietici Cosa raccontano i prigionieri sovietici ^azze che compongono ilmosauodella Unione Sovietico. MoltissimpgBerlino, 3 luglio. Nelle retrovie tedesche affluiscono a decine di migliaia (presto saranno centinaia di migliaia) prigionieri russi. Genti di tutte leUrà essi gli asiatici: mongoli ditutte le specie e sottospecie a cuii sovietici avevano dato il compita A Bialystok. accani* ai Chir-di difendere la civiltà rossa nePaesi baltici 11111 > ? i : 11111111 < m i ^ i 111.1111111 l i : i 11111 > 11 r 11 ! 11411c/Ztisi e ai calmucchi crono rappre-sentali in gran numero le popolazioni dell'Azcbardgian e delle regioni del Basso Volga; sul settore di Leopoli e verso i Carpazi, era- no concentrate le truppe di monto gna del Caucaso e della Georgià. In complesso, truppe formate fcoti elementi eterogenei, ma fisiconiente ottimi, accaniti nella refaténM cotti e ha dimostrato la battaglia di Bialystok dove anche weWe stillazioni più disperate inte- " sparti fn,cinre massa amiche capitolare... j «Cos'è la Manica?» | Genti di „,„e pingue, con una enorme percentuale di analfabeti |6 di elementi che di russo, a parte\rel'interrogatorio dei prigionieri, sarebbe già di per sé improbo dato raffittire di masse sempre più fitte. Eppure, cose interessanti balzano fuori da questi interrogatori. E' un mondo completamente diverso, quello in cui sono vìssuti questi soldati sovietici, un mondo C.coaula il seseChChrin■ifilti l'a/ozipocesnnei comandi, non sanno una parola.] caAnche senza questa difficoltà lin-\clguistica, il lai:tra dei Servizi te deschi incaricati della visita e del Mdebisunonine\tro cui andavano a combattere, ìttfoTr^Z^ <""'ehbf'°d0" I Un corrispondente della Propa- j^^^ettvr::^.,,,. sot. t'occhio, un ragazzone alto quasi due metri, dagli occhi chiari e dallo sguardo aperto ma nello stesso tempo pieno di paura, è restila nooiiiìehiuso, senza alcun orizzonte c/te|pajohota permesso loro di avere unaìciUdea sia pur lontana, del paese conAveLsprgionìero? Non sa neanche lai esattamente. Improvvisamente si sentì sparare l'artiglieria, e poco \«°P<> \ tedeschi erano già arridati... ^Racconta di.innumerevoli traspor- \t'ferroytan di truppe che eoi, una ^velocita di venti chilometri allora. ,"" ,',e*' e mesi viaggiavano in di con una divisa di pessimo cotone ridotta a brandelli. E' stato trasferito alla frontiera il 10 giugno. Prima di essere mobilitato lavora-, va come contadino in „n koikosz|d(fattoria statale). Come è caduto' Lvnmctnmso, ma nessuno, nei Soviet, vi avt-\eva creduto. s aa mesi e mesi viaggiavano in di- lA™zi°*e della frontiera tedesca. ! nW™ * scordo oermano-riù- mlo, ma nessuno, nei Soviet, ci avt-\fo, i! du < Nelle conferenze di prò paga,, I ^ci spiegavano che bisognavi, j)ao i e tenersi pronti per gettarsi sul ne- (s»,tco e annienfar/o; il nome dei ptedeschi non veniva nini pronai,- sciato, ma quale altro avrebbe *^\*Svuto essere il nemico all'infuorii ^lUtta Germania nazional-sociali-'cstar*. cLa superiorità miniare tedesco,'ala lormidabile attrezzatura dcHtlcforze armate del Reich ? Il priqio- pniero russo è d'accordo che l'eser- cmerò russo e a accorao tue i ese ,aero conosciuto da,a; 'ncome particola!-:gmenre forte; ma nello stesso tem- Fpo sapevano che la Germanio ero sci(o tutti tedesco nei Soviet un piccolo paese in confronto alla isRussia e che poteva imporsi * sol- stanto con piccoli Stati come la cFrancia, la Norvegia, la Jugoslav... . ',_ „ .... „J ' ■',,: Itvia; ma in ogni caso non con l'In- ta malgrado il fatto elici i]mente gltiltcrr anch'essa sarebbe stata cosi faci le da attaccare». C'è la Manica di mezzo larga quaranta e più chilometri.' Il prigioniero non lo sa.ì « Se Jo dtfe uoi. sarà giunge però subito pcgli] ai -} forse meglio senza il comunismo! i Incredibili scoperte (7/ie coso si pensa in Russia i»-(ilaìtI soil popolo? Che le cose andrebbero 1 - e - Si, nelle famiglie, i vecchi in genere raccontano che una volto era meglio, molto meglio quando i contadini erano liberi, quando vivevano sul loro proprio terreno, quando avevano grano e lardo abbastanza, quando potevano tranquillamente lavorare. Suo padre, benché fosse semplice contadino, è stato perà fucilato dai rossi e questo è l'insegnamento più profondo che gli è rimasto in mente; a ciò è dovuta la sua I,asforinazione in lavoratore di un kolkosz; a questo le sue convinzioni sulla fudccLtMmnaiforza e l'immutabilità del jeoimejCsovietico L'uomo piange: <-. Una preghiera; non mettete il mio nome sui giornali, ho moglie e figli a casa e finirebbero anch'essi come mio padre. Altro non mi è rimasto al mondo che sia raramente mio.\ Non ito denaro, non un pezzo di ferra, neppure la zappa con citi! laiioruvo era mia... ». Un maggiore entra nella stanza: gli altri ufficiali si alzano in piedi. Il russo rimane seduto. Non capisce, non sa spiegarsi nulla, guarda l'uniforme più brillante di quella degli altri ed una domanda, quasi senza che egli se ne renda conto, gli mene sulle labbra: « E' int Principe? ». Nell'interrogatorio dei prigionieri appartenenti al personale tecnico-ausiliario della aviazione rossa, si tanno le scoperte più in¬ credibili: per esempio, quella di! radiotelegrafisti che non sanno': a o: nè leggere nè scrivere. Essi raccontano — e la cosa è stata con- •nfermata da quanto si è trovato inimolti aerodromi occupati in Vo-'jlinia e in Polesia — che la pre-t parasione al delicato lavoro aiibordo è stata completata sul fron- te alla vigilia della guerra con(esercizi mediante il pallottoliere. come i bambini dell'asilo: dieci righe di. dieci pallottole, cinque ros¬ se e cinque blu.. '!

Luoghi citati: Bialystok, Germania, Norvegia, Russia