L'Europa contro il bolscevismo

L'Europa contro il bolscevismo L'Europa contro il bolscevismo La bandiera della crociata miissoliniana chiama a raccolta i popoli - L'Ungheria è entrata in guerra - Yolontari dalla Spagna e dalla Svezia - Lo schieramento offensivo incontrato e spezzato dai tedeschi conferma i piani di attacco della Rnssia LA SITUAZIONE • Il comunicato germanico, pur non contenendo alcun par- j ticolare, lascia comprendere quanto è accaduto in questi primi giorni di battaglia sull'immenso fronte orientale. I due grandi salienti di Bialystok e di Leopoli costituivano per i rossi una ragione di forza o di debolezza; di forza se di lì avessero avuto la capacità di sviluppare un'offensiva a carattere risolutivo, di debolezza se la iniziativa fosse stata conquistata dai germanici. Sul terreno si è verificala la seconda ipotesi; in tal caso il rimedio meno catastrofico per il comando rosso avrebbe dovuto consistere in una rapida e ordinata ritirata verso i vecchi t confini dove si dice che esista una linea Stalin di fortificazioni permanenti. Invece è avvenuto quanto di peggiore per i russi si potesse attendere. Essi avevano accumulato nei due salienti ingentissime forze col mi scvmsnm1 ravdasevddvjc|lib[c[dmfcsraggio di prevenire Hitler con dlo scatenamento dell'offensiva I dcontro l'Occidente; preceduti ! tdalla fulminea decisione hitle- 'sriana in pieno schieramento of-1 ': L'mmando germanico che poteva ggettare nella mischia truppe t! vfensivo hanno dovuto accettar battaglia negli stessi salienti! inadatti per la difensiva e nelle condizioni ideali per il Co- i fresche e vicine alle basi di', partenza mentre intanto colla abituale audacia lanciava le colonne avvolgenti sui fianchi dei salienti le une attraverso la Lituania verso Minsk e Baranovic, le altre varcato il corso inferiore del Bug verso Luck e Brody. La situazione dei rossi è apparsa subito disperata ed invano Timoscenko ha reagito con violenti contrattacchi nella regione galiziana; nel breve giro di pochissimi giorni la di-1 _sfatta si e delineata completa . ded a ragione il bollettino tede- tsco parla di successi decisivi sperche non c stata raggiunta iactvdipnaspvtdpsoltanto la liberazione di vastissimi territori ma sono state distrutte delle enormi forze avversarie l'unico risultato che I Spermetta di definire le batta- |Rglie come decisive. Ra• Sono gli stessi comunicati |csovietici che confessano la pre-jSsenza nel giorno 26 di unità ;dcorazzate germaniche nella re- gione di Minsk; basta guarda re una carta geografica per rendersi conto dell'importanza fondamentale di questo centro ferroviario. A nord si guarda verso gli Stati Baltici con estremo obiettivo Leningrado su cui incombe la minaccia de-'gli eserciti di Mannerheim e di1 Falkenhorst; ad oriente ai .guarda sulla via di Mosca; a sud-est è il sistema fluviale che convoglia, verso Kiew aggirando le impraticabili paludi del Pripet. Un'agenzia ufficiosa britannica parla apertamente di questo triplice obiettivo; naturalmente noi non ci stancheremo mai di ripetere l'avvertimento di stare in guardia dai nomi troppo risonanti e di calcolare semrjie le distanze; j t non perchè quelli non debbano costituire gli obiettivi finali, ma perchè è uno dei metodi della propaganda nemica prospettare delle ipotesi ottimisti- cdCche in modo che se esse noni nvengono realizzate in brevissi-Ismo tempo sì possa dar l'impres- hsione di rallentamenti sui pia- fni previsti. Il Comando germa-1 pmeo si proponeva di infliggere | painnsv1 più gravi colpi all'Armata rossa e ciò è stato raggiunto, al di là delle più favorevoli previsioni, nei primi cinque giorni di guerra. Già siamo di fronte allo sfruttamento dei grandiosi successi da parte dei vincitori j ne alle possibilità da parte dei lvinti di preparare nuove linee adi resistenza dopo aver per- mduto le loro migliori divisioni. ■ dvittime di un piano di attaccoidjche pur nel suo catastrofico fai- i|limento è la prova inoppugna-. nbile del tradimento di Stalin!s[contro l'Asse e a favore delleim[democrazie plutocratiche. I co-! jmunicati russi cercano di con-i lfortarsi delle batoste subite colla resistenza che l'esercito sovietico offrirebbe sulle rive g del Pruth; ma dinanzi allo sfon-i u I damenlo del fronte centratel ! tutt> altri settori diventano; r 'secondari, sono destinati a croi-j p1 'are m virtù della manovra. [gI c• Le "propagande appaiate diid: Londra e di Washington affer- 'mavano che la dichiarazione di guerra da parte dell'Italia, con- d tr0 la Rusgja non aveva al ! valore pratico e domandavano.! i ', 1 _è_tti delladlttàturà bolscevica . deii'ebreo Bela Kun. Ma è tut ta i'Europai sono tuUe ie co scien7e civili cne vanno rUro. ironicamente come gli italiani ! avrebbero potuto combattere contro i russi. Comunisti e plutocrati sono serviti. L'Italia invia in Russia un Corpo di spe- j dizione motorizzato; gli inglesi inviano dei messaggi. Le ripetute provocazioni aeree hanno indotto anche l'Ungheria a dichiarar la guerra a Mosca. E' una guerra popolare per i magiari, che ricordano i .. r> ' persino nella Svizzera, |vando l'unità nella crociata antisovietica. La Svezia è uscita dalla sua torre di avorio della perfetta, neutralità; la Dani I S^l_'^Tl^p^*SÌ_,] |Rl]ssia. nepainn B«iff a_-__ I Russia a parte i giornali più autorevoli] |che seguitano a sentenziare su- jS" avvenimenti mondiali come| ;da un Olimpo di liberale orto dossia, numerose voci mostrano una revisione di menti e di animi. In Turchia si nota un'evoluzione improntata ad unj freddo senso realistico che ri-I pone ad esame i rapporti colla Russia specie dopo il proclama del FUhrer che ha smasche- r o a n o i-'rato le ambizioni del Cremlino i1 sugli Stretti. In Ispagna il mo-| i .vimento popolare assume l'irte-1 a e i ; a i ; sistibilità spontanea della Na-izione che ha maggiormente sofferto dal bolscevismo. Il go-' verno inglese, dopo le proteste diplomatiche, ha tagliato i rifornimenti di benzina, esercitando ancora una volta il metodo preferito dalla sua politica, il ricatto. Ma ogni nuova ingiustizia non servirà che ad affret i: [tare le decisioni del Caudillo endella Falange sulla strada trac-j ciata dal destino, dal sangue. dall'onore • Al di là del discorso d Churchill, al di là dei ricevi i nienti a Maiski nei circoli ariIstocratici la Gran Bretagna non ha verso la Russia che un solo fine egoistico: sfruttarne le 1 possibilità di resistenza per | prender fiato. Non la considera alleata, ma associata; vuole inviar missioni militari ed economiche, ma non vuole riceverne. Gli inglesi sperano una cosa sola, di aver trovato una riscr- sva inesauribile di carne da can- j none. Ma intanto non si inizia l'auspicata fase di respiro: gli affondamenti negli ultimi gior m sj sono andati intensifican ■ do da parte dei sottomarini e idegii aerei_ eseguano pure gli inglesi le loro illusioni e faccia. no , ioro caicoli sui mesi di re!sistenza sovietica (non vanno imai 0itre i tre); per l'Asse ! jj nemico n. 1 è e sarà sempre i l'Inghilterra, ■ o Negli Stati Uniti il disa gi0 è sempre più manifesto; è i una solidarietà che pesa quella di Stalin, anche per un amo; rale come Roosevelt che ha j preferito prendersi qualche [giorno di vacanza e che ha lan- I ciato questa volta Ickes a son-1 idare„con un di?c,orso i^cndia no 1 «W»* deI P°P°'° a™e; ™3110- ,Per avere un..,de8Ld?! d»sorientamento negli Stati Uniti basta leggere quanto scri- .ve uno «ta giornalisti padre er-1 Id1 bI !nisslmrltlsttd ! "4. di 1uel P^ef.e' Vebreo Walter ,Lipmank. Egli nientemeno in- ]cita il suo governo a promuo-1vere una grande intesa fra laRussia, la Cina, l'Olanda e il..,.| j Giappone. C'è da aver le tra-veggole! Sì, il Giappone pensa alla Cina, alle Indie Olandesi e a Vladivostok ma in senso perfettamente contrario alla trovata di Lipmank. a. s.

Persone citate: Baranovic, Bela Kun, Churchill, Hitler, Ickes, Luck, Roosevelt, Stalin