L'ardimento a Sollum delle truppe italo-tedesche

L'ardimento a Sollum delle truppe italo-tedesche L'ardimento a Sollum delle truppe italo-tedesche Zona di operazioni, 23 giugno. Lo svolgimento della battaglia di Sollum, nella quale le forze dell'Asse hanno conquistato una nuova smagliante vittoria, ha avuto, come è noto, dun fasi principali: una di difesa e l'altra di contrattacco. In ogni momento di queste due fasi, cioè nella condotta difensiva e nell'atteggiamento offensivo, le truppe italo-tedesche hanno luminosamente confermato il loro ardimento, il loro valore, la loro sicurezza e la loro padronanza della situazione. Prima che si scatenasse l'offensiva avversaria, le truppe italo-tedesche avevano preso le misure necessarie, eseguito gli opportuni movimenti, organizzato i capisaldi idonei a costituire un solidissimo schieramento di difesa. Quando l'attacco nemico è stato sferrato con un formidabile urto di carri armati, i nostri combattenti non hanno avuto un attimo di incertezza, ma hanno sin dal primo istante opposto una resistenza di acciaio, mantenendo saldamente tutte le posizioni più importanti, contendendo il terreno palmo a palmo, cedendolo in qualche punto soltanto di fronte ad una schiacciante superiorità di mezzi corazzati. L'epica resistenza sull'Haltaja Le nostre truppe hanno lottato sino all'estremo limite delle loro possibilità, difendendosi anche con le bombe a mano contro i mezzi corazzati nemici che avanzavano in massa. In tutti gli altri settori, i reparti italo-tedeschi hanno immobilizzato numerossimi carri armati avversari bersagliandoli e colpendoli con tiri precisi, sicuri inesorabili dei mezzi anticarro e dell'artiglieria di piccolo e medio calibro. Il vero pilastro della nostra difesa è stato il costone dell'Halfaja, contro il quale si sono infranti i reiterati e sempre più violenti attacchi degl» avversari. Le nostre truppe che occupavano l'Halfaja, non soltanto hanno respinto tutti gli assalti portati dal nemico direttamente sul ciglione, ma hanno anche sorvegliato il settore costiero. Questa epica resistenza dei nostri soldati sull'Halfaja ha evitato lo straripamento delle truppe inglesi verso Bardia, e verso Tobruk. ha spezzato la baldanza nemica, ha costretto i nemici a ritardare enormemente l'azione ed a disperdere in modo enorme le forze cri ha provocato la crisi nelle file degli avversari. Nello stesso tempo ha determinato le condizioni favorevoli per la controffensiva delle forze italotedesche ed ha fortemente contribuito alla felice conclusione delle operazioni di contrattacco, rendendo possibile, dopo lo sfondamento delle linee avversarie, il loro accerchiamento tra la nostra I massa aggirante e i presidi delI l'Halfaja. Il costone dell'Halfaja ha ascolto una duplice funzione, costituendo il perno della difesa ed il limite fisso della manovra di agI giramento. La nostra difesa non I è stata infatti una difesa passiva, i l'erma, inerte, ma una difesa elajstica, una difesa manovrata, una I difesa atta a preparare la situaI zione propizia per l'azione controf| fensiva. Mentre le nostre posizioni i avanzate resistevano al violento j urto avversario, le nostre riserve ! dotate di estrema mobilità si teInevano pronte ad intervenire secondo le direttrici più redditizie ed è stato per questo che nono; stante l'enorme distanza nel deserto e gli aeciecanti sollevamenti di sabbia, la nostra contromanovra iha potuto essere effettuata con ful1 minea decisione e rapidità. j La travolgente contromanovra E' stato per questo che i nostri I mezzi corazzati hanno potuto irl rompere nella mischia nei momenti più critici per gli avversari. Il I nemico ha subito gravissime peri elite di carri armati nel deserto, I nella zona cioè compresa tra Sidi Omar e Capuzzo, ove le fanterie dovevano operare soltanto in un j secondo tempo dopo l'azione dei [mezzi corazzati. Sull'Halfaja, in| vece, gli avversari hanno avuto I anche durissime perdite di uomini. I Oltre alle note perdite di carri ari ' mati, i britannici hanno dovuto | abbandonare anche parecchie decijne di autoblinde. Le nostre perdite, per la genialità della manovra che è stata ; ispirata al principio di realizzare ' il massimo risultato con un mini' mo sforzo, sono state poco rile' vanti. Com'è stato sottolineato nelle I precedenti corrispondenze, i soldati italiani e tedeschi si sono battuti da prodi dando nuove fulgide J dimostrazioni di elevatissime quallità guerriere. Il coraggio, la teìnacia, l'ardimento ed il valore dei I combattenti d'Italia sono stati j apertamente riconosciuti ed ammirati dai camerati germanici, e particolarmente dal comandante Idei Corpo tedesco in Africa, generale Rommel. il quale ha espresso parole di calorosissimo elogio per tutti i reparti italiani, specialmente agli artiglieri ed ai fanti dell'Halfaja. I [Stefani).

Persone citate: Capuzzo, Rommel, Sidi Omar

Luoghi citati: Africa, Italia, Tobruk