Altre arringhe di difensori

Altre arringhe di difensori Il processo Motta Panettoni Altre arringhe di difensori Rinvio a mercoledì Milano, 21 giugno La schiera numerosa dei difensori della Motta Panettoni e della Locatelli ha ripreso stamane il suo laborioso compito. Aria di ansiosa attesa fra gli imputati: Angelo Motta sembra aver perduto la maschera di impassibilità che ostentava dapprima; Alberto Ferrante appare nervoso e ogni tanto scatta facendo intervenire i rappresentanti della Benemerita che vigilano la gabbia dei detenuti e la panca ove si pigiano gli accusati a piede libero. Pubblico di avvocati e di curiosi più che mai numeroso e rumoroso. Inizia la nuova serie di arringhe l'avv. Serao per il Broggi. Egli nega la colpevolezza del suo raccomandato, il quale, del resto, non è che un esecutore passivo di ordini, quindi si intrattiene su fatti specifici, anche del Motta, associando le sue argomentazioni a quelle dei difensori che lo hanno preceduto. Conclude chiedendo la assoluzione del suo raccomandato, non avendo questi commesso reato.- . >.. ■ "i Segue l'avv. Avanzili! di Mantova il quale ha il compito, difendendo il Negri, di chiarire la situazione anche del Motta e degli altri imputati. Si intrattiene di preferenza sull'accusa di accaparramento e sostiene che essa manca completamente di base, perchè, ammesso che le norme, le disposizioni, i decreti contemplassero questo fatto e la legge lo punisse, fino al 24 marzo 1941 non esisteva divieto di nessuna sorta per far provviste secondo le necessità della propria azienda. D'altra parte, anche se si volesse applicare il decreto ministeriale 24 marzo 1941, bisogna rilevare che la Motta era autorizzata a prelevare mensilmente, in provincia di Mantova, 382 quintali di burro, vale a dire 4106 quintali all'anno, mentre la Motta non ha prelevato per i bisogni della sua industria che un complessivo di 262 quintali. In merito poi ai falsi processuali di cui si vuol far caso, l'avv. Avanzini nega che essi siano avvenuti ed afferma che, quand'anche nelle proprie registrazioni e nella propria corrispondenza l'amministrazione della Motta possa avere fatto confusione, non ha commesso reato perseguibile nè punibile dalla legge, perchè essa era autorizzata a prelevare quantità di burro che effettivamente non ha prelevato. Concludendo, l'avv. Avanzini ritiene doversi assolvere tanto il Negri che tutti gli altri imputati della Motta e della Locatelli. Parla ora l'avv. Maresca, dopo una breve sosta di riposo, fra la attenzione generale. Il nuovo difensore spezza una lancia in favore dell'imputato Berca, nonché del Mariani e del Giussani, rilevando che essi, date le funzioni che avevano, non possono avere responsabilità, dirette nel reato quindi ne chiede l'assoluzione per non aver commesso il fatto. Anche l'avvocato Omodei Zori ni, che difende l'impiegata del burrificio Locatelli, Giuseppina Rigoni, e della quale il P. M. ha chiesto l'assoluzione per mancanza di prove, domanda che la sua raccomandata sia invece assolta per non aver commesso il fatto ad essa addebitato. Esaurita questa arringa, il Tri bunale decide di rinviare la prosecuzione del dibattimento a mercoledì prossimo. Prima che l'udienza fosse tolta l'avvocato Ostorero, difensore dei Locatelli, presenta Istanza per ottenere a favore di Luigi Locatelli, che si trova in uno stato di salute precario, la libertà provvisoria. Il Tribunale accoglie l'istanza e il Luigi Locatelli è stato scarcerato stasera alle ore 20. Mercoledì mattina si avranno le arringhe defensionali degli avvocati Zorini, Ostorero e Gonzales. E' probabile una replica del P. M. dopo la quale si avrà, forse in giornata, la sentenza.

Luoghi citati: Mantova, Milano