IL PROCLAMA DI HITLER AL POPOLO TEDESCO

IL PROCLAMA DI HITLER AL POPOLO TEDESCO IL PROCLAMA DI HITLER AL POPOLO TEDESCO "Mosca ha non solo infranto le convenzioni del patto d'amicizia, ma le ha tradite in modo spregevole,, - Il compito del nuovo fronte di guerra è la sicurezza d'Europa e la difesa comune] ^ Berlino, 23 giugno. Ecco il testo del proclama del Fiihrer al popolo tedesco, letto ieri mattina alla radio dal Ministro della Propaganda del Reich: « Oppresso da gravi preoccupazioni, costretto per lunghi anni al silenzio, ogni è venuta, finalmente l'ora in cui posso parlare liberaniente. «Il 3 settembre 1939, Inviando a Berlino la dichiprasione dì guerra-, la Gran Bretagna rinnovavo ancora una volta il tentativo britannico di impedire l'inizio di un consolidamento e, con ciò, di ima rinascita dell'Europa: di impedirlo, impegnando la lotta colla Polenza più forte che il Continente abbia mai veduto. Analogamente, l'Inghilterra era riuscita a suo tempo a provocare lo sfacelo della Spagna. Analogamente, essa aveva condotto poi le sue guerre contro l'Olanda. Analogamente, aveva più tardi combattuto la Francia, con l'aiuto dell'Europa intera. E così, all'inizio del nostro secolo, ha avuto inizio l'accerchiamento del Reich e, nel 1940, il conflitto mondiale. Congiura internazionale «Nel 1918 la Germania dovette soccombere per colpa delle sue lotte intcsline. E le conseguenze furono terribili. Dopo che si era dichiarato farisaicamente di avere preso le armi unicamente contro il Kaiser e il suo regime, non appena l'esercito tedesco depose le armi incominciò la sistematica distruzione del Reich. Quando sembrava dolessero avverarsi letteralmente le profezie di,un uomo di Flato francese {il quale aveva detto che in Germania vi sono venti milioni di anime di troppo), profezie che prevedevano l'imperiosa necessità di una emigrazione tedesca dovuta alla fame ed alle epidemie, il movimento nazionalsocialisi ■ iniziò la sua opera di unificf-.ione del popolo tedesco e con 1 dò la ricostruzione del Reich. e Questo grandioso sforzo del] vostro popolo di risollevarsi dalla miseria in cui era precipitato si\compiva nel segno di una interna j rinascita. L'Inahilterra, in parti-\colare modo, non ne veniva toccata o quanto meno minacciata. Ciò nondimeno, la nuova politica d'accerchiamento contro la Germania, politica assetata di odio, ebbe immediatamente inizio, e venne ordinato, tra ebrei e democratici, bolscevichi e reazionari, il complotto a noi ben noto che mirava a impedire la formazione di un nuovo Stato popolare tedesco e a precipitare ancora una volta il Reich nella impotenza e nella miseria. « L'odio di questa congiura internazionale non si riversò soltanto su di noi. Esso prese di mira anche quei popoli non favoriti dalla fortuna che erano costretti a guadagnarsi il pane tra gravissime difficoltà. In particolar modo all'Italia e al Giappone venne contestato, anzi formalmente negato il diritto di partecipare ai beni della terra, esattamente co¬ ine al Reich. E' oviHo che queste, Nazioni si avvicinassero e si unis-\ sero, formando un blocco di di-fesa contro la minacciosa egoati-\aca coalizione mondiale della più iocrazia. Premeditazione britannica «Già nel 19S6, secondo dichiarazioni fatte dal generale americino Wood dinanzi ad ima commissione parlamentare, Churchill aveva detto che la Germania, essendo diventata troppo forte, avrebbe dovuto essere distrutta. Nell'estate del 19S9, l'Inghilterra ritenne fosse giunto il momento opportuno per iniziare la premeditata distruzione della Germania-, e precisamente mediante una vasta politica di accerchiamento. Il sistema- all'uopo escogitalo dalla propaganda menzognera consisteva nel dichiarare minacciati altri popoli, nelì'irretirli con promesse di garanzie e di appoggio, ed infine nel farli marciare contro la Germania, esattamente come prima della guerra mondiale. In tal modo l'Inghilterra, tra il maggio e l'agosto 1939, riuscì a lanciare nel mondo l'affermazione che la Lituania, l'Estonia, la Lettonia, la Finlandia, la Bessàrabia e l'Ucraina erano minacciate direttamente dal Reich. Una parie di questi Stati si lasciò fuorviare, accettando le promesse di garanzia ed inserendosi in tal modo nel nuovo fronte di accerchiamento contro il Reich. « In tali circostanze credetti dover rispondere, sia dinanzi alla mia coscienza che alla storia del popolo tedesco, non solo denunciando ai governi interessati le menzognere asserzioni britanniche, ma anche tranquillizzando la Potenza più forte dell'Oriente con dichiarazioni solenni che prevedevano il rispetto della rispettiva sfera di interessi. « Nazionalsocialisti! Le conguenze di questo Trattato, da me desiderato e stipulato nell'interesse del popolo tedesco, furono gravi, specialmente per i tedeschi abitanti in quei Paesi. Ben oltre mezzo milione di allogeni tedeschi — tutti piccoli contadini, artigiani, operai — si videro costretti da un giorno all'altro ad abbondo nare la loro antica dimora per sfuggire a quel regime nuovo, che li minacciava per il momento con la più squallida miseria, e poi presto o tardi, con lo sterminio totale. Migliaia di tedescni sono scomparsi. E'stato impossibile ot-\ctenere informazioni sulla loro sor-ì pte o anche semplicemente sul lo-\pro luogo di residenza. Tra loro si vtrovano anche ltiO «omini di cit-;ltadinanza germanica. Citi nor,o-\tstante, ho taciuto c l'ho fatto per-'delle dovevo tacere, giacché era inrpdti1mcfdmnnrgscazrpsltrdtcdsblalrsdsrdpclaèppSNscsLntrsnupr l o : l e o o n a e , o a e , a o e e o e i i a n 1 l] a mio desiderio venire ad una distensione definitiva e possibilmente ad un accordo duraturo con questo Stato. « Però, già durante la nostra avanzata in Polonia, i capi sovietici, improvvisamente pretesero, contrariamente all'accordo, anche la Lituania. TI Reich gei-manico non ha mai avuto l'intenzione di occupare la Lituania e non soltanto non ha mai comunicato una tale intenzione al governa lituano, ma ansi respinse la richiesta del governo lituano d'allora di mandare truppe germaniche, come non corrispondente ai fini della politica tedesca. Ciò nonostante ho ceduto anche a questa nuo va richiesta russa. Ma non era altro che l'inisrio di rinnovate contìnue estorsioni, che sì sono in se guito ripetute. Il tentativo di coalizione « La vittoria in Polonia, riportata esclusivamente dalle truppe germaniche, mi indusse a fare una nuova offerta di pace alle Potenze occidentali. Questa offerta fu re spinta dai guerrafondai interna ionali e giudaici. La ragione di questo rifiuto va ricercata nel fatto che l'Inghilterra sperava ancora sempre di potere mobilifare contro la Germania una coalizione europea, compresi i Balcani e la Russia sovietica. Cosi, a Londra fu deciso di mandare Cripps quale ambasciatore a Mosca. Egli ricevette l'esplicito incarico di riallacciare i rapporti tra l'Inghilterra e la Russia dei Soviet i ' e di svilupparli secondo le intensioni inglesi. La stampa ir. glese diede via via notizia degli sviluppi di questa missione, finché ragioni tattiche non la indussero a tacere. « Già nell'autunno J9S9 e nella primavera 191f0 si manifestavano infatti le prime conseguenze. Men tre la Russia si accingeva a soggiogare militarmente non soltan to la Finlandia, ma anche gli Stati baltici, motivava improvvi samente questo atteggiamento in i\>"<>do tanto menzognero quanto a j ridicolo, affermando di dovere -\proteggere questi paesi da mi . a , e l i o a a a a e nacce esterne e di doverle prevenire. Con ciò, però, non poteva intendersi che la Germania. Nessun'altra potenza, infatti, avrebbe potuto penetrare nei paesi baltici o effettuarvi delle azioni di guerra. Ancora una volta dovetti tacere. Ma i governanti del Crem lino andarono subito oltre. Mentre la Germania, nella primavera del 191(0, conformemente allo spirito del cosidetto patto di amicizia ritirava le sue forze armate ben lontano dal confine orientale ed anzi sguarniva gran parte di questi territori, incominciava nel con tempo, dall'altra parte dei confini, l'ammassamento di forze russe in misura tale, che non poteva es sere interpretata se non come una premeditata minaccia contro la Germania. Il concentramento russo «Secondo una dichiarazione fat, ta jn quei teinpo personalmente \ fa Molotof. già nel febbraio del 1940, soitanto negli Stati-baltici \ai trovavano ventidue divisioni \che subire le conseguenze delle ì proprie colpe, consigliai di cedere, \pe,r amore di pace, al ricatto so vietico e di trasferire alla Russia ;la Bessàrabia. Il governo credet\te però di non potere rispondere 'di ciò davanti al proprio popolo se ino» alla condizione che la Cernia russe. La presenza di queste truppe non poteva quindi essere altro die una dimostrazione ostile contro la Germania. Intanto, mentre i nostri soldati, dal 10 maggio 1940 avevano sfondato lo schieramento franco-britannico, il concentramento russo alla nostra frontiera orientale procedeva gradatamenie in misura sempre più minacciosa. « A cominciare dall'agosto 1940 non credetti fosse più possibile, nell'interesse del Reich, di lasciare indifese, di fronte a questo gigantesco concentramento di divisioni sovietiche, le nostre province orientali, che già così spesso avevano dovuto subire le devastazioni della guerra. In tal modo, si realizzava per altro lo scopo propostosi dalla collaborazione anglosovietica: cioè quello di immobilizzare un forte contingente di truppe tedesche nell'Est, ai da rendere impossibile al comando tedesco, specialmente per l'aeronautica, di giungere ad una radicale conclusione detta guerra a Occidente. « Ciò corrispondeva però non soltanto agli scopi della politica britannica, ma anche a quelli della Russia sovietica, poiché tanto l'Inghilterra quanto la Russia mirano a far prolungare il più possibile questa guerra al fine di indebolire l'Europa e di renderla sempre più impotente. L'attacco russo contro la Romania era pure diretto ad impadronirsi di una importante base della vita economica non solo tedesca, ma di tutta l'Europa o, in date circostanze, almeno a distruggerla. Il Reich si è appunto sforzato con infinita pazienza di intensificare le proprie relazioni commerciali cogli Stati dell'Europa sud-orientale. Noi avevamo perciò anche il massimo interesse a che questi Paesi consolidassero la loro struttura statale ed il loro ordine interno. L'irruzione della Russia in Romania, l'alleanza greca con l'Inghilterra minacciavano di trasformare in breve tempo anche questo settore in un teatro di guerra. « Contro i nostri principi! e le nostre abitudini, rispondendo ad una urgente richiesta d'aiuto da parte del governo romeno di allora, il quale, per altro, non faceva sdfdaSchddioGsrs—esundcltaqGsvgSlgsqgsMcanlssf1strP nia e l'Italia, come compenso, des- sero alla Romania la garanzia chelno» si sarebbe più attentato alla iconsistenza del rimanente territo-\rio romeno. Lo feci a malincuore. Ma lo feci soprarutto perchè quando il Reich dà una.garanzia, ciò significa che esso ne risponde. Noi non siamo nè inglesi nè giudei. Le richieste sovietiche € Credetti cosi fino all'ultimo istante di avere seguito la via della pace, anche se avevo assunto un gravissimo impegno personale. Se non che, per addivenire definitivamente alla soluzione di questi problemi, e per ottenere anche chiarezza sull'atteggiamento nisso di fronte al Reich, cosi come sotto la pressione del continuo aumento di contingenti al nostro confine orientale, invitai il signor Molotof a venire a Berlino. «/I Ministro degli affari esteri sovietico chiese allora il chiarimento e l'adesione della Germania alle quattro domande seguenti : <Prima domanda: La garanzia tedesca per la Romania, nel caso di una aggressione della Russia sovietica contro la Romania si rivolgerebbe anclie contro la Russia sovietica? ■ « Mia risposta: La garanzia tedesca è una garanzia generale che ci impegna in modo assoluto. La Russia però non ci ha mai dichiarato di avere in Romania, oltre alla Bessàrabia, altri interessi. L'occupazione della Bucovina settentrionale fu già un venir meno a quella assicurazione. Non credevo quindi che la Russia potesse ora, improvvisamente, avere verso la Romania richieste ancora più spìnte. «Seconda domanda: La Russia si sente di nuovo minacciata dalla Finlandia. La Russia è decisa a non tollerare' ciò. Sarebbe pronta Sif wTw-° "°" prV".7e al^\alla Finlandia e sopratutto a riti-trare immediatamente le truppe te-\ ttt^?2BZ5."ntt'\ «Mia risposta: La Germania] in Finlandia non ha, come in pas- i sato, nessun interesse politico, Una nuova guerra della Russia ! contro il piccolo popolo finlande-ise non potrebbe essere però più'tollcrabile dal Governo del Reich,\tanto più che esso non potrà mai credere ad una minaccia deiteIFinlandia alla Russia. Noi non j vogliamo assolutamente che il [Mar Baltico diventi un'altra voi-1 ta zona di guerra. I« Terza domanda: Acconsenti-'irebbe la Germania che la Russia\sovietica conceda a sua volta unalgaranzia alla Bulgaria, inviando- ìvi a tale uopo truppe, mentre io dichiaro che esse non vogliono\ e] \approfittarne, per esempio, per detronizzare il Ref | « Mia risposta: La Bulgaria è [uno Stato sovrano e non mi con: sta che essa abbia pregato la 'Russia sovietica di una garanzia, ! ronir fece a suo tempo la Romania con la Germania. Del resto dorrei parlarne prima coi miei alleati. Quarta domanda: La Russia sovietica ha bisogno assolutami nte di un libero passaggio attrurerso i Dardanelli ed esige, anche per la sua sicurezza, l'oc^cupazionc di alcune basì impor■,inti nei Dardanelli e nel BosfoLa Germania sarebbe disposta o meno ad accettare questa sua richiesta? t Mia risposta: La Germania è pronta a dare in ogni momento il consenso per una revisione dello statuto in favore degli Stati del Mar Nero. La Germania non è disposta a dare la sua adesione ad una- presa di possesso, da parte della Russia, di punti d'appoggio negli Stretti. «Nazionalsocialisti! Di fronte a tutto ciò io ho assunto quell'atteggiamento che, quale Capo responsabile del Reich germanico e come rappresentante cosciente \deUa civiltà europea^dov'èvo a temere \ \ La sobillazione della Serbia ] «Lo conseguenza fu una inten i sificazione dell'attività sovietica diretta contro il Reich: ed ecco ! l'opera diretta a scalzare il nuoivo regime romeno ed ecco il ten'tativo di eliminare con te propa\ganda il governo bulgaro. Con Po '.'ito di elementi irresponsabili Ideila Legione romena si riuscì ad j inscenare in Romania un colpo di [Stato, nell'intento di rovesciare il 1 Capo dello Stato generale Anto Itiescif, creare nel Paese il caos al- 'ilo scopo di distruggere, eliminan\do il potere legale, la premessa lper l'entrata in viaore della ga ìranzia tedesca. Tuttavia credetti ancora di dover continuare a man\tenere il silenzio. « Subito dopo il fallimento di questa impresa, venne ulteriormente intensificata la concentrazione di truppe russe al confine orientale tedesco. Reparti corazzati e truppe paracadutiste furono dislocate, in numero sempre crescente e in minacciosa vicinanza delle frontiere tedesche. L'esercito e il popolo tedeschi sanno che, fino a poche 'settimane fa, non si trovava alle nostre frontiere una sola divisione motorizzata. « Se però fosse mancata ancora un'ultima prom della coalizione intervenuta nel frattempo, non ostante tutti i diversi mascheramenti, fra l'Inghilterra e la Russia dei Sox-ieti, questa prora è stata fornita dal conflitto jugoslavo. Mentre io stavo compiendo un ultimo tentativo di pacificazione dei Balcani, e con la saggia collaborazione del Duce, avevo invitato la Jugoslavia ad aderire al Patto Tripartito, l'Inghilterra e la Russia Sovietica organizzavano in comune quel colpo di Stato che eliminò in una notte il governo di allora pronto all'intesa: Oggi lo si può dire al popolo tedesco: il colpo di Stato serbo contro Io Germania non fu esclusivamente organizzato dagli inglesi, ma essenzialmente dai sovietici. «Poiché anche qui ci imponemmo ancora una volta- il silenzio, ì dirigenti sovietici fecero ancora un altro passo ovanti, fissi non solo oraaniatarono il colpo di Stato, ma pochi giorni dopo cenclusei-o con gli uomini a loro devoti il noto patto di amicizia destinato a rafforzare i serbi nella loro volontà di resistenza contro la pacificazione dei Balcani e ad aizzarli contro la Germania. Questa non era affatto una intenzione platonica: Mosca pretese la mobilitazione dell' esercito serbo. Il piano criminoso fallito « Poiché anche allora ritenni opportuno di non parlare, i dirigenti del Cremlino fecero un al¬ tro passo avanti. Il governo delReich è oggi in jiossc.sso di docn-menti i quali comprovano come laRussia, per spingere la Serbia definitivamente nel conflitto, abbia dato la assicurazione di fornire attraverso Salonicco armi, aeroplani, munizioni o altro materiale bellico da impiegarsi contro la Germania. E ciò accadeva nello stesso momento in cui consigliavo al ministro degli esteri giapponese Matsnoka di determinare una distensione nelle reiasioni del Giappone con la Russia, sempre nella sperniua di servire così la pace. Soltanto la rapida penetrazione delle nostre incomparabili divisioni in direzione di Skoplje e la presa di Salonicco hanno impedito che si realizzassero gli intendimenti di questo complotto anglo-sovietico. Gli ufficiali dell'arma aerea serba fuggirono però in Russia, dove vennero.subito accolti quali alleati. La vittoria delle Potenze dell'Asse nei Balcani ha fatto fallire il piano di costringere la Germania a sostenere una lunga lotta nel sud-est europeo, il che awebbe permesso alla Russia di compiere lo schieramento delle sue armate, di rafforzare i suoi preparativi di guerra, e poi, insieme con l'Inghilterra, e con promessi aiuti americani, di attaccare e schiacciare il Reich germanico e l'Italia. Con ciò Mosca ha non solo infranto le convenzioni del nostro patto di amicizia, ma le ha tradite in modo spregievole. E ciò mentre i dirigenti del Cremlino professavano ipocritamente fino all'ultimo momento sentimenti di pace e di amicizia, come nel caso della Finlandia e della Romania, pubblicando delle smentite apparentemente innocenti. Lo schieramento alla frontiera « Se fino ad oggi però le circostanze mi hanno sempre costretto a tacere, ora è venuto il momento in cui un'ulteriore attesa significherebbe non solo una grave trascuratezza ma anche un delitto i verso il popolo tedesco, anzi ver* \so l'Europa intera, \ -Al nostro confine stanno oggi 1G0 Divisioni russe. Da settimane avvengono continuamente delle violazioni non solo delle nostro frontiere, ma anche all'estremo nord, come pure in Romania. GII aviatori russi non si curano affatto di tenere conto di questi confini, forse per dimostrarci che essi si sentono già padroni di questi territori. Nella notte dal 17 al 13 giugno pattuglie russe hanno nuovamente varcato il confine del Reich e potcìono venire respinte solo dopouna fu<Aleria prolungala. Perciò è ormai giunta l'ora in cui è necessario opporsi a questo complotto di guerrafondai giudeo-anglosassoni in combutta coi dirigenti altrettanto ebrei d'ella centrale bolscevica di Mosca. «Popolo tedesco! In questo momento si compie uno .schieramento il quale por estensione ed entità è il più grande che il mondo al>bia finora visto. Insieme ni camerati finlandesi, i soldati del vincitore di Narvik stanno schierati nella- zona del Mare Artico. Divisioni germaniche al comando del conquistatore della Noi-vegia difendono il suolo finlandese insieme con 4 comliattenti per la libertà della Finlandia al comando del loro Maresciallo. Dalla Prussia orientale fino ai Carpazi sono schierate le armate del fronte orientale germanico. Sulle sponde del Pruth lungo il corso inferiore del Danubio fino alle spiaggie del Mar Nero, al comando del Capo dello stato Antonescu sono concentrati soldati tedeschi e romeni. Il compito di questo fronte non ò quindi più la difesa di singoli paesi; ma la sicurezza dell'Europa e te salvezza comune. Oggi mi .sono quindi deciso di porre nuovamente la sorte e l'avvenire del Reich e del nostro popolo nelle mani dei nostri soldati. Voglia il Signore aiutarci più che mai in questa lotta. ADOLFO HITLER»,

Persone citate: Adolfo Hitler, Anto Itiescif, Antonescu, Churchill, Cripps, Duce, Hitler, Kaiser, Quarta, Wood