La morte di Jacopo Gasparini Alto Commissario in Etiopia

La morte di Jacopo Gasparini Alto Commissario in Etiopia La morte di Jacopo Gasparini Alto Commissario in Etiopia Roma, 20 giugno. La morte dell'Eccellenza Gasparini, avvenuta nei giorni acorsi in Eritrea in seguito ai gravi disagi subiti in quest'ultimo periodo di lotta nell'Impero ove egli era Alto Commissario per l'economia e gli approvvigionamenti presso il Governo Generale dell'A. O., ha posto nuovamente in lutto gli ambienti coloniali italiani, nei quali lo Scomparso lascia profonda traccia di opere, di fede, di studio, di unanime rimpianto. Sofferente di un'affezione cardiaca, che si era particolarmente' accentuata nella permanenza in Addis Abeba, data la notevole altitudine, egli rifiuto di lasciare il suo posto, che a ragione riteneva quello di un combattente, fino all'estremo delle sue forze, e per ultimo abbandonò la capitale dell'Impero trasferendosi in aereo ad Asmara. Nato a Treviso il 23 maggio 1879, aveva iniziato la sua carriera nello Stato quale funzionario del Ministero dell'Interno. Nel 1910 fu distaccato a sua domanda in Somalia, Era allora Governatore il sen. Demartino che gli affidò l'incarico di direttore degli affari civili e Reggente il Commissariato di Mogadiscio. Dopo la costituzione dell' allora Ministero delle Colonie nel 1913, fu incaricato di reggere l'ufficio di Segretario generale della Colonia e ne tenne a varie riprese e lungamente anche il Governo nell'assenza del Governatore. Nel 1918 fu incaricato degli studi inerenti alla spedizione ohe doveva effettuarsi nell'alto Uebi Scebeli. Dodo oltre dieci anni di intenso ed illuminato lavoro, Jacopo Gasparini veniva nominato Governatore dell'Eritrea nel 1923, ed in questa importante carica rimase fino al 1928 svolgendo in cinque anni tale opera politica ed amministrativa da lasciare duraturi segni in quel nostro possedimento primogenito, che dalla sua competenza e dalla sua esperienza trasse grande e non dimenticahile beneficio. Nel 1929, collocalo a riposo nel- psstelfiasrmaDcsZdsddarsgdt i ' l'amministrazione coloniale, tornò al suo lavoro di colonizzazione in Eritrea e riprese, quale presidente dell'Ente per il cotone dell'Africa Italiana, ad ampliare l'organizzazione agraria di Tessenei. Alla vigilia della guerra italoetiopica cinese ed ottenne dal Duce di coadiuvare il Comando superiore nell'azione di carattere politico-informativa che doveva affiancare il movimento delle nostre Forze Armate. Quando il Vicere lo chiamò al suo fianco, allo scoppio della guerra attuale, ancora una volta egli accorse con giovanile fede nelle terre dell'Impero a porre la sua esperienza, il suo temperamento rl'nrP-aniKzatorP. la ai.a ™n«™n. d'organizzatore, la sua conoscer! za dell'Africa a servizio dell'Italia e della causa africana. Ma la fibra fisica più non corrispondeva a quella magnifica dello spirito. L'Italia perde con Jacopo Gasparini un colonialista di pura razza: di quelli che prepararono e maturarono con la loro azione africana l'avvento dell'Impero.

Persone citate: Demartino, Duce, Gasparini, Jacopo Gasparini