Il piano di Wavell

Il piano di Wavell Il piano di Wavell Cosa dicono le carte dello Stato Maggiore britannico trovate a Sollum : conquistare gli aeroporti della Cirenaica Berlino, 20 giugno. Non è certo nelle abitudini dei commentatori militari tedeschi di forzare l'esegesi dei bollettini dì guerra all'indomani di una grande vittoria per valutarne appieno le conseguenze strategiche: in questo campo, in modo speciale si ritiene buona norma lasciare ai folti il compito di far luce sul futuro. Cosi è oggi per la, vittoria di Sollum, a proposito della quale, pur sottolineando, come è logico, l'imponenza delle perdite inflitte ai britannici soprattutto con l'annientamento di duecento carri armati, questi circoli militari si astengono da ogni induzione circa gli effetti che ne possono risultare per la consistenza del dispositivo di difesa approntato dai britannici alle porte occidentali dell'Egitto. Per compensare Creta... Ma. senza alcuna, inopportuna anticipazione, vi è una conseguenza strategica della sconfitta subita dagli inglesi a Sollum che balza agli occhi dal semplice esame degli scopi che Wavell si proponeva di realizzare con la sua famosa offensiva e che ha invece cosi clamorosamente mancato. Al di fuori delle flagranti contraddizioni in cui è incorsa la stampa britannica illustrando a distanza di quarantott'ore, e cioè rispettivamente nella fase iniziale e nella fase conclusiva dell'offensiva, quelli che sarebbero stati gli scopi veri di Wavell, un fatto resta comunque assodato per concorde ammissione degli stessi inglesi, che cioè l'azione impegnata dal fu « Napoleone del deserto » tendeva a ristabilire l'equilibrio strategico rotto a pregiudizio dell'Inghilterra con la conquista di Creta, e trovare una degna contropartita a questa formidabile vittoria del l'Asse. Più che di una mci-a questione di prestigio, si doveva, trattare negli intendimenti di Wavell, comò oggi sappiamo in base a inoppugnabili testimonianze rilevate sulle carte dello Stato Maggiore britannico abbandonate di fronte a Sollum o raccolte dalla bocca dei prigionieri, si doveva, trattare di una contropartita strategica vera e propria. Partendo dallo constatazione che l'immediata conseguenza bel lica risultante dalla presenza delle forze dell'Asse a Creta è stata lo scatenamento dell'offensiva aerea contro Alessandria, il co mando inglese si è convinto che lo scopo più urgente fosse quello di neutralizzare l'importanza di Creta come piattaforma aerea: a tal fine più. che a. liberare il gruppo Marshead assediato a Tobruk, Wavell si proponeva di riconquistare tanto terreno in Cirenaica da poter disporre di un numero sufficiente di basi aeree a distanza utile da Creta per dare scacco alla nuova, base assicuratasi dall'Asse. I corrispondenti americani dall'Egitto hanno rivelato il vero piano di Wavell quando, all'indomani della prima visita dei bombardieri in provenienza da Creta, hanno affermato che « alla difesa di Alessandria si sarebbe potuto provvedere meglio dalla Cirenaica, da Derno in particolare, distante appena 320 chilometri da Creta ì. Alla luce di queste rivelazioni non è difficile valutare quali siano le immediate Conseguenze della vittoria di Sollum : il comando britannico è costretto ad accettare l'immutabile realtà del predominio aereo dell'Asse concretantesi in una progressiva minacciosa pressione contro Alessandria. Le posizioni britanniche in Egit- o e a e e e e e a e a e a a e o i , to sono dunque, d'ora in poi tanto più esposte in quanto il tentativo di Wavell di compensare la perdita di Creta con la riconquista dei terreni d'aviazione del litorale cirenaico è fallito in pieno. Confessioni sul controblocco Anche per valutare le conseguenze della battaglia dell'Atlantico è la pubblicistica inglese che ci offre oggi i migliori motivi. L'articolo apparso ieri l'altro sul Financial News a proposito della sempre maggiore gravità che ha, accanto agli affondamenti, la questione dei danneggiamenti delle navi mercantili, assume il valore di una vera e propria rivelazione. Benché i bollettini tedeschi specifichino quasi sempre il tonnellaggio delle navi danneggiate, dei dati riassuntivi non sono mai stati forniti in materia da parte tedesca, dato che per l'attaccante, sia che si tratti di « U.boot » o di bombardieri aerei, è evidentemente molto più difficile procedere a una constatazione precisa dei danni infortì a una nave che non del 3uo totale affondamento. Gl'inglesi la smino naturalmente assai più lunga su questo argomento, avendo anche conoscenza dei danni riportati dal loro naviglio mercantile in conseguenza delle mine. Scrive dunque il Financial News che « in una sola settimana dello scorso marzo si sono dovute ricoverare nei cantieri per riparazioni delle navi mercantili per una stazza complessiva di un milione e 100 mila tonnellate ». Per comprendere in tutta la sua gravità il significato del grido d'allarme così lanciato dall'autorevole organo britannico, bisogna tener conto del fatto che le avarìe inridono in doppio modo sulle disponibilità del tonnellaggio mercantile diminuito anche dal fatto che le riparazioni delle navi d.an-neggiate, impediscono ai cantieri diutilizzare le loro capacità per nuove costruzioni. Agli effetti degli affondamenti si aggiungono dunque per una parie considerevole quelli dei danneggiamenti, Anche la RAF battuta Questo spiega il crescente sentimento di angoscia con cui i circoli dirigenti britannici, a dispetto delle solite millanterie sul dominio dei mari, seguono lo svolgimento della battaglia. dell'Atlantico; questo spiega come Churchill abbia dichiarato di non poter accettare alcuna discussione parlamentare a questo proposito se non in seduta segreta. Mentre cosi rilevano il caratte- re sintomatico di questo accen\tuato turbamento del nemico, gli \osservatori tedeschi concordano o | nel constatare come l'interesse sembri di nuovo concentrarsi sul teatro principale della lotta contro l'isola britannica, e contro i suoi vitali rifornimenti. Accanto al fatto che nonostante la progressiva rarefazione della selvaggina, la formidabile media mensile dì 750 mila tonnellate di affondamenti è costantemente mantenuta grazie alla magnifica attività degli « 17. boot » e dei bombardieri a lungo raggio di azione (degna di nota a questo ■ultimo proposito la precisazione dell'odierno bollettino circa, la riuscita azione dì un aereo del controblocco a 1100 chilometri di distanza da Codice, cioè a una distanza superiore a quella do Berlino a Roma), si constata in questi ambienti lo straordinario accentuarsi della lotta aerea nel settore della Manica. Sì traila anche qui- esattamente come per la disgraziata offensiva sferrata da Wavell a Sollum, di azioni belliche impegnate a seguito di iniziativa britannica. Tutti i tentativi della R.A.F. contro le basi tedesche del litorale e del retrotei-ra francese della Manica, lungi dal fruttare un qualsiasi risultato positivo, si sono conclusi per il nemico con perdite fortissime. Soltanto in questi ultimi cinque giorni la R.A.F. ha perduto nel settore della Manica 65 apparecchi. Queste perdite sono lauto più gravi per l'Inghilterra doto che in quasi tutti i casi si è trattato di apparecchi di tipo particolarmente pregiato, cioè di caccia che sono d'importanza fondamentale, per la difesa dell'isola. La Luftwaffe ha fatto naturalmente laporte del leone contro i tentativi d'incursione dei britannici: di fronte al gran numero di vittorie riportate nei combattimenti aerei dal 15 corrente a oggi, le sue perdite sono state mìnime. Interessante, tuttavia, il fatto che molti apparecchi nemici sono stati abbattuti doli' artiglieria antiaerea, dei < Vorpostenboote », le piccole navi pattuglia i cui equipaggi hanno cosi dato prova di una magnifica precisione di tiro. Nonostante le perdite sempre più forti, i britannici sembrano

Persone citate: Churchill