Una vertenza giudiziaria per contrabbando di caffè

Una vertenza giudiziaria per contrabbando di caffè Una vertenza giudiziaria per contrabbando di caffè Sotto l'accusa di contrabbando di Kg. 1.730 ili caffé, consumato nella primavera del 1936. Nerva. Pietro da Cavaglià, Mina Paolo da Como. Mosca Aerton da Tollegno, Poggio Antonio da Torino e Gallamini Giovanni da Bussi erano stati rinviati al giudizio del Tribunale di Alessandria. Il Nerva Pietro, nel corso del procedimento, aveva fatto istanza di oblazione ed aveva pagato all' Erario oltre lire 100 mila per diritti di confine, multa, tassa scambio, sopratassa ed ammenda col risultato di sentir dichiarata estinta l'azione penale nei suoi confronti. Con sentenza 27 dicembre 1940 il Tribunale di Alessandria, mentre riteneva il Callamini imputabile di incauto acquisto e dichiarava estinto il reato per amnistia, dichiarava il Mina., il Mosci! ed il Pope-io responsabili di ricettazione da contrabbando, e li condannava alla pena della milita di lire 64.500 ciascuno, oltre le sanzioni dell'ammenda e della sopratassa a carico del Mosca e del Poggio per contravvenzione alla tassa di scambio. Ieri la nostra Corte d'Appello (Pre.s. llalladore; P. G. Quinto; Cane, prof Xilosi), a seguito di appello dei tre imputa'!, ha riformato parzialmente la sentenza del Tribunale ritenendo inesistente la contravvenzione di tassa scambio nei confronti del Mosca ed assolvendolo dalla relativa imputazioni» e concedendo ai Mosca ed al 5lina il beneficio della sospensione condizionale della condanna. Difendevano il Mina l'avv. Ferroni di Como, il Mosca l'avv. Fretto di 'l'orino, il Pogulo l'avv. Jachino di Alessandri».

Persone citate: Alessandri, Bussi, Cane, Ferroni, Gallamini Giovanni, Jachino, Mina Paolo