Vani tentativi inglesi di sfuggire all'accerchiamento

Vani tentativi inglesi di sfuggire all'accerchiamento Vani tentativi inglesi di sfuggire all'accerchiamento Roma, 18 giugno. Le notizie che giungono dal l'Africa Settentrionale mettono sempre più in rilievo l'importanza della battaglia di Sollum, conclusasi con il completo successo delle truppe dell'Asse: una delle maggiori battaglie fra masse meccanizzate combattute in questa guerra, certamente la maggiore in scacchieri coloniali. La settima divisione corazzata nemica con le due brigate quarta e settima, che nell'Inverno scorso era stata principale protagonista dei successi in Cirenaica, è stata annientata. Sono stati distrutti e catturati non meno di duecento carri armati. L'Aviazione dell'Asse, padrona del cielo, ha bombardato e mitragliato le forze avversarie; in combattimenti aerei ha abbattuto 31 apparecchi. Gli ambiziosi disegni dell'avversario, che si ripromettevano di rompere la nostra fronte di Sollum e di sbloccare gli assediati di Tobruk, sono pienamente falliti. Come annuncia il comunicato 378 del Quartier Generale, la con troffensiva delle truppe dell'Asse, che si era iniziata sul fronte di Sollum il 15 giugno subito dopo che l'avversario aveva cominciato un suo attacco ed era proseguita vigorosamente il giorno successi vo, si è conclusa nella giornata del 17 con l'accerchiamento di importanti aliquote delle formazioni britanniche. Le forze impiegate dal nemico erano divise in due masse: una che agiva fra Sidi Omar e Ghirba; mentre l'altra era dislocata tra la Ridotta Capuzzo c Sollum Alta. Contro entrambi questi concentramenti ha agito la contromanovra italo-tedesca, riuscendo ad isolarli dalle restanti formazioni avversarie situate in posizioni più arretrate. Due nostre colonne di fanteria e di carri hanno partecipato alla azione: la prima, proveniente dal sul cirenaico, ha oltrepassato Sidi Omar puntando per Sidi Suleiman verso la zona a levante di Hnlfaya, mentre l'altra, muovendo più a nord, dal settore di Bardia, ha manovrato ad est d'ila K.dulia I ' l a a I Capuzzo, congiungendosi con la 'primo a Sidi Suleiman. La perfetta sincronizzazione dei movimenti, la decisione e la rapidità con la quale è stata attuata la manovra, complessa ed ardita, ha consentito di chiudere in una morsa una parte considerevole delle forze attaccanti nemiche. Tutti i tentativi dell'avversario di rompere l'accerchiamento sono stati stroncati dalle nostre forma zioni di carri armati che, con abile manovra, hanno respinto quelli nemici verso le nostre unità anticarro, dandoci cosi la possibilità di distruggerne un rilevante numero. Serrato sempre più dappresso, il nemico ha gradualmente dovuto desistere dalla resistenza, e la sera del 17 si sviluppavano gli ultimi combattimenti per il rastrellamento delle ultime aliquote nemiche nella sacca. Altri sporadici combattimenti continuano a verificarsi ad oriente del fronte della battaglia tra le nostre forze incalzanti e quanto dei reparti inglesi ha potuto sottrarsi all'accerchiamento e cerca di raggiungere le basi di partenza. Le perdite dell'avversario non possono ancora essere precisate ma sono certo molto rilevanti sia in uomini che in armi e carri corazziti; anche le nostre sono naturalmente sensibili, data la asprezza della lotta sostenuta, ma sono largamente compensate dai risultati conseguiti. L'importante base di Marsa Matruh è stata oggetto di un particolare, violento attacco di nostre formazioni aeree che han no centrato gli obiettivi.

Persone citate: Capuzzo, Sidi Omar, Sidi Suleiman

Luoghi citati: Africa Settentrionale, Cirenaica, Roma