La difesa degli imputati al processo della Motta Panettoni

La difesa degli imputati al processo della Motta Panettoni La difesa degli imputati al processo della Motta Panettoni Milano, 17 giugno. E' proseguito oggi al nostro Tribunale penale il processo contro i dodici imputati della SocieLa Anonima Motta Panettoni e de. burrificio Fratelli Locatelli, sui quali pesano varie accuse riguardanti le disposizioni annonarie. Circa l'imputazione di accaparramento, Angelo Motta e i suoi dipendenti sostengono che essi avevano per la Motta Panettoni una assegnazione di 392 quintali di burro al mese, burro che potevano prelevare o in base a cartoline S.A.D.A.C. oppure liberamente, fuori provincia. Hanno dichiarato in proposito che la deposizione di acquistare il burro in regime contingentato valeva soltanto per la provincia di Milano, sotto istruzioni verbali del Consiglio provinciale delle corporazioni. Nei riguardi dell'imputazione di sopraprezzo si sono giustificati adducendo le forti spese generali dell'azienda e lo anormale stato del mercato in provincia e fuori. Per quanto poi riflette l'imputazione di frode processuale, la sola di cui devono rispondere i fra> telli Luigi e Angelo Locatelli, della Società Anonima Fratelli Locatelli, proprietari del burrificio di via Tibaldi 32, e la loro segretaria Giuseppina Rigoni, in conorso con Angelo Motta, col consigliere delegato della Società Motta Panettoni dott. Ferrante e col capo contabile Augusto Giussani, gli imputati si sono difesi sostenendo che le registrazioni dei Locatelli non risultarono esatte, dato l'interesse della loro ditta ad assumere il carico del burro con notevole ritardo; a tale scopo es-si hanno esibito tutti i registri ove sono documentati per giorno e per ora i successivi passaggi che si ri-feriscono alle bollette di assegni del burro Locatelli. Circa, infine, l'omessa denuncia della farina, il Motta e i suoi dipendenti si difendono sostenen- do che la denuncia è .V.ata rcalmente effettuata dal dott. Ferran- te il 20 marzo ultimo. Nell'udienza odierna sono sfila- ti testi di accusa e di difesa, dopodiché il P. M. ha chiesto al Tri-minale che fossero contestati: 1) il sopraprezzo di lire 43 mila, percepito dalla ditta Motta in una vendita di 74 quintali di burro effettuata alla ditta Nuova Italia di Melzo, accertamento questo che s'è iniziato nel corso dell'attuale dibattito; 2) il reato di falso al dott. Ferrante per aver istigato i dirigenti della S.A.D.A.C. a rilasciare, verso i primi dell'aprile scorso, buoni di assegnazioneburro non veritieri in quanto apparentemente dovevano documentare l'assegnazione del burro alla Società Metta per i mesi di gennaio e febbraio. Il P. M. ha inoltre chiesto la citazione del dott. Mastromarino, capo-servizio presso il Ministero agricoltura e foreste, perchè ven ga a deporre sulla disciplina del-la distribuzione del burro alle in- dustrie. Ha chiesto infine la so- spensione del processo nei riguar-di dell'imputato Alessandro Dos-sena, che trovasi attualmente ri- chiamato alle armi. Cosi il Tribunale ha rinviato il processo all'udienza di venerdì ed ha ordinato la citazione del dott. Mastromarino.

Luoghi citati: Italia, Melzo, Milano