Egitto e Palestina cominciano a conoscere la carestia di Guido Tonella

Egitto e Palestina cominciano a conoscere la carestia SOTTO IL TALLONE INGLESE Egitto e Palestina cominciano a conoscere la carestia tct0f11nSpptsnddnssslpqBerlino, 14 giugno. La notizia che le operazioni di sgombero di Alessandria e Caifa si svolgono sotto il regime della legge marziale conferma quanto già si era qui immaginato a proposito della decisione britannica di allontanare la popolazione dai centri del Mediterraneo Orientale presi di mira dai bombardieri tetedeschi; trattarsi, cioè, di un estremo tentativo per frenare le ripercussioni che la crescente pressione aerea dell'Asse è destinata ad avere sulla pubblica opinione degli egiziani e degli arabi. E' tutta/via per lo meno dubbio che questi sforzi britannici possano arrivare praticamente ad una soluzione del problema, date le gravi difficoltà tecniche presentate dallo sgombero di enormi agglomerati urbani come Alessandria e Caifa che contano la prima oltre mezzo milione di abitanti e la seconda più di centomila. Se si considera inoltre la ! pparticolare caratteristica sociale ; Idi queste due città è assai proba- bbile che le misure decretate adlsAlessandria e a Caifa debbano ininfluire in senso opposto a quello rdesiderato dai britannici sull'opi-l nione pubblica locale acutizzando ml'irrefrenabile reazione anti-bri- l'tannica. taA giustificare una tale presun-, czione, vale un altro fatto di gran- Cdissima importanza, quale il pio-'dgressivo peggioramento delle con-Itadizioni annonarie dei paesi del vi-j ccino Oriente occupato dagli ingle-! si. Per motivi dipendenti dalla na-i ctura stessa, questi paesi non pos- nsono bastare a se stessi; per ai mpiù nel caso dell Egitto 1 animi-|cmstrazione britannica ha fatto.rsi che le coltivazioni fossero uni- Clateralmente dirette verso la pro-iinduzione del cotone in modo dai dtrascurare completamente ogni naltra cultura. I mIn tal modo già nelle annateiCiprima de.la guerra 1 Egitto dove-uiva importare considerevoli quan-[apnpsaacochptitativi di granaglie e copriva tale suo fabbisogno quasi esclusivamente con prodotti importati da Tunisi e dall'Algeria. Analogamente la Palestina non è in grado di sopperire alle sue esigenze alimentari particolarmente nel campo delle granaglie: prodotto, questo, che ha sempre importato in grandi quantità dalla leS^m^'J&LiSm mediterra-;luX^J^JaÌ? P,alestl,naslls;;|afne \ì SS'"ienlare "e' sipaese ha già raggiunto il punto ir,critico per mancanza assoluta di scorte: à ciò non potrà minimamente portare rimedio il tentativo britannico contro la Sìria, dato che le disponibilità di grano di quest'ultimo paese erano già esaurite prima che gli inglesi iniziassero il loro proditorio attacco ad un punto tale non solo da escludere ogni possibilità di esportazione ma da dare luogo ai primi sintomi di una vera e propria carestia. Comunque vadano le cose per i britannici, il prossimo raccolto della Siria soffrirà na- punto | ctrtaziespmdladofoplca turalmente delle operazioni belliche in corso. Per quanto riguarda le importazioni attraverso il Mediterraneo 0 attraverso il canale di Suez fanno ad esse ostacolo due fatti: 1») l'attività dei bombardieri del- 1 Asse; 2») la rarefazione del tonnellaggio mercantile necessario. Sono questi due ostacoli che impediscono all'Inghilterra di sopperire alle urgenti necessità delle terre che ancora essa occupa nel setlore mediterraneo con le disponibilità accumulate in altre parti dell'Imperò. A pregiudizio dei rifornimenti delle basi inglesi del Mediterraneo entrano pertanto in gioco gli stessi fattori che condannano risola britannica (naturalmente senza esclusione del peggio ) a una lenta morte per inedia. La propaganda londinese può esaltare quanto vuole le possibilità di aiuti lei Dominions e dell'America; le popolazioni dell'Egitto e della Pa Icstina, che il regime militare britannico incatena alla stessa sorte dell'Inghilterra, sanno che in nessun caso esse potranno fruire di queste disponibilità, un altro aspetto parttcolarmente grave per i britannici dell'offensiva brillantemente iniziata dall'arma azzurra dell'Asse contro le basi di Alessandria e di Caifa è costituito dalle crescenti difficoltà di provvedere adeguatamente alle esigenze motoristiche della guerra, sia ]a r.a.F. che le divisioni corazzate di Wavell hanno fatto nei mesi scors; un grande consumo di carburanti superiore in ogni caso ai normale movimento per la ricostituzione delle riserve. Oggi Che l'aviazione tedesca ha colpito in pjeno j due principali centri di deposito esistenti nel Mediterraneo, le possibilità di rifornimento, malgrado il fatto che i britanni- Ci abbiano la libera disponibilità iei pozzi di Mossul, sono divenute assai precarie. E' una situazione certamente paradossale quella in cui sono venuti a trovarsi i britannici, ma si può agevolmente capire come essa si sia prodotta tenendo conto anzitutto della facilità in cui incorre in errori di imprevidenza chi, come appunto i britannici, poteva illudersi di nuotare addiin secondo ettura nel netroliouogo dal fatto che il petrolio che affFuisce da Mossul af due depositi della costa mediterranea - r,oifo „ tvì^iì hi eiri» a ™. caifa e Tripoli di Siria — è petrolio grezzo che necessita pertanto di una preventiva lavorazione nelle raffinerie per poter essere trasformato in alimento per i motori. Ripetendo il colpo già fatto mesi or sono dai nostri bombardieri contro le raffinerie di Caifa, a Luftwaffe ha cosi leso nel modo più grave le possibilità di rifornimento petrolifero degli aeroplani e dei carri britannici dislocati nel settore mediterraneo. Guido Tonella