Giornate del nostro cinema

Giornate del nostro cinema DIETRO LO SCHERMO Giornate del nostro cinema Dal "gran rapporto,, di Pavoiini a quattro chiacchiere con Jannings - La 56" Lucia ROMA, giugno, iRoma e Venezia, Venezia e Ro-ìtua. Questi due nomi, ogni anno.]riassumono i più importanti con-ìvegnì del nostro cinema; e da via Veneto a piazza Colonna, o dalla Riva degli Schiav.oni a Rialto, gli incontri si fanno in quei giorni immancabili, ogni atrio di grande albergo li rinnova: e il mondo del nostro cinema che in poche ore tut- to si raduna, e di anno in anno siìta più vasto e polìcromo. Gli Hi- timi sopravvenuti sono senz'a!tro\di casa; e a fare un diario di q«e-|ste intense qiornate occorrerebbe^poi una prifllriH intera. Limitiamo-\lo, per ora. a qualche rapido aste-\Cinecittà. Pavoiini tiene il suo\ra pporto; eia sua voce, diffusa da-1gli altoparlanti, netta si scandisce* * \di cifra in cifra, di /rosetn /rase,\sulla folla che gremisce linltro re-ìparto della carpenteria. Qui, dote si costruiscono gli elementi per lprahcubih e fendali, appena si av-.verte un lieve sentore dì competi-,salo: i /eslom tricolori e (epiante ornamentali nascondono % ™':»! é^^XTJ^^^Ìossatura delle capriate, degli asciutti pilastri che le sorreggono;li no»; intn e oltre i finestrom, pei ogni luto,, si scorgono i capannoni degli stu-, ,rwÌ!Tir.f^S/tTS ° '-"f^'porto è il rendiconto del iaroro\ Yconmiuto il vroarumma di quello' roiipmii'. « f'Offrammii ni qiiuiu ;da bomptersi; e avviene nel cuore e avviene nel cuore ijdeHa grande officina. È' il miglior,ek concerto di fabbrica* che si ^ ! tesse adunare: la partitura orche-,vastissimo coro vartilura orche- stra decine e decina di oziativi ìZ, addita I^SdoilSMne addita , crescendo, domina un Chi ha seguito il progredire del nostro mnema negli ultimi anni.ora, al rivedere queste attrezza- ture imponenti e. allo scorrere i ; volti di questa folla adunala, /a- diluente si ricorda, e già pare un, [tempo assai lontana, di quando'|,,JMJSJ0 deìla ìa0OmzUme di HH no.] gtro film era una notjzm tanto at- Uesa quanto rara, di quando i no-\ atri studi erano quel/i che eranoA e frequenti le amare confidenze di\ |cAi dispermia di poter trovare unitiiiiiiiiiitiiiiiiiittiii)iiiiiiiiiiiiaiiitiiiiiiiitiiitiiiiiiiiiiiii ipo' di lavoro, e bastavi ino le difanerure luttiìrì> «ola mano a numerare ]* nostri registi ai quali concedereìwalche fiducia. In soli sei anni, «cammino percorso è almeno sor-prendente; e di per sè cancellaqualsiasi errore, più o meno par-ialr. e più o meno inevitabile. Se la vera vitalità del nostro cinema la misuriamo al buio, quando un "ostro film di un valore eccezioì^ale ci fa trasalire di compian »»enfp, questi convegni ce ne dàn\n° tra l'altro una panoramica; e|0™. Ver '<" rapporto che si rivolge^ tutte le nostre forze cinemato-\arafiche, già si può adunare que-\sta folla che corrisponde a un ruo-litio di marcia di oltre tremila persone, e potrebbe soddisfare molle curiosità del nostro più acceso « ti\f°SOÌ>- Produttori capi di produ1-10" e /c",'s"'e divelle, divi 6 dìewi> '»«*'«•'*« e scrittori, sce-\ncggiatori e fonici, operatori e ar-\chitettii fil/HljniJili e truccatori, eìchì ^ m ft(( ^ metta: tutti nQmj fJ^ palpitano ,„ ,(„ brevelraggio ai ìur(. àlinnitP ìe didasca-.lje 'jm,ifl(j dej ìwslrj ;Umi e tutti-,I)U uomM cìte senìa apmlrin coj. jaj,orano (lìle opere f. aìla vjllt di! j ■ { adunati adÌ^^ te ******* <*. sJ "o date m qucxto momento cccelinaio. Perche, oggi, il nostromi- nenia e a una svolta decisiva. Tilt-, , nronressiiamente, * c" ^ ■' ! ,; ,'«n»YVo^iA,,i^< om, oV/',(" >io !sf, iT-\ann*'ml'''"'>l"n'' "''''''\a"M'' "u'"° v"filn e molteplice sul qua- «e contate. Oggi non sono più con- ile coniare. Oggi non sono più con,eessi J)^^l^^.^ IM^'^jXfT " ,fruì jnre u suo con,,muro. Le possi- ìbUita di lavoro si tonno talmente»»* e impellenti da esigere la g 'co|i..j}„(( cMa%omsìo. ne. Il nostro cinema, in questi u/-timi due anni, ha raddoppialo la sua produzione; nei due prossimi ; che verranno dovrà raddoppiarla ancora. E' questa la consegna di, Pavoiini. Si tratta di giungere ut 'centoventi, centoquaranta film al-]l'anno. Se si pensa come, le esi- qenze del nostro esercizio possano\e:isere contenute in un fabbisognoAdi duecentosessanta, duecentottan-\ta film ogni anno, la cifra stabi-ilitu dal Ministro costituirà la so-iitiiiiiiiiii»iiiiiiiiiitiiiiiiiitiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiitriii*iiiii |/i(nione di quel problema che si è , dello essere In nostra « autarchia » i cinematografica; e. raggiunta la quota centoquaranta, gli ultrettan- \ti film occorrenti potranno essere lscelti fra i più degni delle altrui ' produzioni, con un vaglio assai ri¬ goroso che si risolverà in un eridente vantaggio per il no.?fro ;/»bbltco. La via da seguire è stala precisata dal Ministro rome un armonico confluire di diverse fasi e di diversi mezzi: la censura pìcven Uva su soggetti e Bceneggiature, che già ha dato molti risultali, do'.vrà non solo diventare ovvia ma \essere sempre più desiderata dagt stessi produttori, che vi troveranno una preventiva garanzia per il loro lavoro; l'accentramento dei maggiori esponenti produttivi in pochi organismi sempre più solidi consentirà alle non molte «dille , \eos\ tonificate un'effettiva co»lfi-| natta di «:ioMfi, in'modo da cli-\ minore ami fluttuazione stagia-\\nale nei ritmi ìavoartivi e da can-' [celiare ogni residua traccia di-frettolosiià o d'improvvisasione;\\atimentati i crediti bancarii occor-\ renti, stabiliti nuovi premi nasio- 'nuli; concentrare in un solo orga-\J«tt*>.» <**te «ttivUà 1^'^^ i.ìtazione; curare ni massimo i quadri, con l'immissione di nuove me-<.ritevoli energie; indurre la proda- . --- - «- ì^onea magqiormente rispecchiare , la nostra vita contemporanea, il :.presuppone anche un'esaUa\\raiut^in^S%i,'i ....^«v/Jo''/!»»,'"»!»' ■ ™ tuta-ione del cosiddetto film «in 'costiiìiie »; m,/r/iKin,(re mìi. olire ro„f,„„,,/.■„ ;„,Tr,,f„/n „„. \merÌeo, sempremaggiori preme*- "~ " ■—*-' se Per l'esistenza di un nostro 1'****» cinematografico. 1 '. Sono caposald, di una grande ■ importanza, ciascuno dei qua!, ri- assume un suo fondamentale prò- ;w' . t„,..trert,mn roj ,,„. ÌK^*'*}f^S^iiS* cZ L^^g ' * \ $ * , Anche per le vie di Roma onor-, mi cartelloni presentano l'ibsema »a maschera di Ohm Kruger. c/c l'altro sera, al Barberini, ha ni'»-' to trionfali accoglienze da un pub-, IWfco d'eccF;io/ie, prodigo di calP*6 ovazioni anche all'interprete- e ' a, legista che ai e-, uno pie-S, n . •zuito allo spettacolo. Ed ec-< I cori con Olfm Kriiger in... bar-] ■ghese. La direzione de! grande al; bergo che ospita Jannings e con-\ |sorte Au profuso nel loro appai-' \ lamento enormi mazzi di rose: ed è in un acuto sentore di serra che Jannings appare, poderoso, mas'sìccio, imponente. Un gigante, dal , gesto breve e fermo, dallo sguar- do acuto e infossato, dall'epider- mide che il sole ha brunito in toni di pergamena, da fare invidia al più sapiente cerone. La mano io- busta che ha dato risalto a in/iM- i merendi piimi piioii. il labbro tu- mido e amaro che ha sottolineato : altri innumerevoli primissimi pia- ni, si uniscono guardinghi e go- tosi attorno all'esile sigaretta. Par- la a scatti, con una voce che \r-\roinpe quasi violenta, e poi sùbito s'adagia in effetti smorzati, come filtrata da un altoparlante.. — Kein« ismus » ! — t il discor—do è scivolalo sul suo preteso na- ' titrulisma). — h'on ci sono isnii. \Ogni film è un problema a sé stati- [te, rtn-e essere risol'o di per sé,\ senza formule, senta tendenze, Fissarsi in una di queste significa fossi!i:uirsi; o. almeno, 'porsi rfi-i-|MaBsi altrettanti ostacoli, e so-\\^»te gratuiti, per un'autentica \ -\espressione d'arte. L'interprete, in 'Oijni suo nuovo film, ha tutto unì »'ondo. al centro del quale sta unìs;\uomo, il «suo» personaggio. Se \ -\talvolta mi pesa la regìa, o se seni-' - pre mi ainlaf Ma sono sovente un -\po' anch'io, il regista dei miei film; ^ to.^'^r^J^^SS2^ .ìgto. Cacone quindi raggiungerei-<."n tono di sentila e necessaria col- | - laborazione fra regista e interpre-',.. e te; e forse una delle intese pm ra- l P'de e complete l'ho avuta con a\ste\nhoff, sia per il Dott. Koch|»'c/i»- ner il Krihrer. n ■ P noiosamente un'altro e Aspira golosamente un altra, . boccata di fumo- ■ - distende l'ampio doppio-petto az-;-'«""«"■•-' *JiV!,J,Ì°-.t"racl o 1**™ cupo 1 -- Si, avete ragione, fl cinema e parla ancora troppo E ancoraI- troppe volte un ersatz, un surro-\- gato del te-m, L ultimo cinema Z muto aveva raggiunto un suo equi- ìihrio espressivo in una sua for-\ ma, che era veramente cinemato- grafica. E il nuovo equilibri* lo si ragiiiungerà, di certo; ma quando troppe cose che oggi si trova un-'coni axsai comodo, e magari elfi- cuce, di far dire, di far raccontare. saranno fatte vedere. Il cinema è, visione, è ritmo di visione; la pa-\rola può essergli un dono prczio- so: ma è conte certe amicizie, guai-ad abusarne. E ammicca con una strizzatimi d'occhi, di tre quarti, quasi seA guisse un interlocutore in «coni- po lungo». Poi torni, grave, pen- toso: [ — Ho interpretato il Kruger con animo d'artista « cuore di loldato: là. dinanzi all'obiettivo, era. il mio posto di combattente- sentivo, con questo film dui va,stosignificato politico, di servire, con tutte le mie forze, il mìo Paese. Guardo questa maschera. mas-siccia e potente, che è il rollo del più grande attore tedesco, uno dei massimi del mondo intero: e laluce del suo sguardo è la vera pa- reni eia che accomuna quelle deirlS* • SSWL.S^JS* Liugi 2Cv di Madame Cubarry al- l'Enrico Vili di Anna Bolena, dal professor Unrath de L'angelo az- zuno allindasi rial* de II domina tore, da l'acrobata di Varieté allo scieu«ato de La vita del dottor Koch . — E adesso — qli dico — se lntervista;'due domande maliosa Permettete, fingiamo di lare, una intervista. < era mentali. S'abbandona fra . bracciuoli con una lunga risata; e poi, npren- dendosi: _ Nm ?0 a„,.orn qmìe wrà „ mio prossimo film. Sono pronti al- auniprogetti; ma è soltanto al i,!Ìoritorno da Roma che il prescelto sarà deciso dal dott. Goebbels. Quule film preferirei d'interpreta- rei Non ho in serbo una predile- sione precisa: ma vorrei una vi- cenda semplice, magari sempheis- sima, magari in toni smorzati, dii q.inli potesse trasparire la comma- none più intensa. Ora siamo nel vano di una fi- nestra: e ponendomi una mano sic di una spalla, mi dice quanto abbia ammiralo L'assedio dell'Ai- oazar. * * Più tardi, di nuovo n Cinecittà, per I promessi sposi Camerini ha uppena finito di girare, nel teatro .V. 7. il ■< Cameade, chi era co- stilif » con il suo Don Abbondio che ha la noce di Armando Falco- ni. Eccolo qui. il nostro sempre già- vunile Armando, dalle storiche so- praccigliu ancora quasi bionde, dal ceruleo sguardo che ha semprcìlari, stupori; eccolo qui. in una saletta di proiezione, a vedersi sulpiccolo schermo n'ite prime *piz-se»; l'incontro con i bravi e, su-bdo dopo, «i pareri» di Perpe-tua. La celeberrima battuta , « Per umor del ciclo! non fole pettego- ieszi, non fate schiamazzi: ne vaj,,.ne va la vita! .< ritorna di segui-to, '« due. tre. quattro intonazio- ni diverse. Alta fini di ognuna la voce di Carnei ini che ««terromye l'azione si fa udire dalla colonna, sonora con un «va bene-», che ogni volta naturalmente significa, rifacculinola ancora: e queste, va riastòni sul breve tema di una fra* se, talvolta di una parola, sono qnasi sempre progressive, denun etano il costante avvicinarsi alla intonazione definitiva. Accenti ed, episodi retti da un gusto vigile, da una mano sicura. pM Cmmrinì to,.nu in tratrn '"' 0 ^ormaT pronto ,tn ajtìo provino di un'altra Lu- (Come ricorderete, è stato cul fatto un concorso per trovare una Lucia... inedita; e finora, con risultati cani, su centinaia e centinaia di aspiranti, sono stati fatti cinquantacinque provini, questo è il cinquantaseiesimo. E' la cinqitantuseiesima Lucia che per un paio d'ore si lascia vestire e truccare, ripassandosi con un tremen- do batticuore le poche battute as- segnate, e che d'impegno studia da parecchi ,,iorni, e che al primo decisolo istante non riuscirà quasi P:it a ricordare). I proiettori s'accrndr'n"' ,a Luc"1 N- '56 guarda, dubbiosa t se</nt di gesso che sul ''''"piantilo le sono tracciati at ,orr]0 ttila Donna. Camerini l'av ier'e; —Dovete stare lì dentro, e avan sarvi poi di due passi quando fi faccio un cenno, cosi, B' una signorinetta dolce, con due ocr!li 8granati Aì bambina fra- le chiazze diffuse di cerone. Ogni tanto si guarda le mani, arrossate pure di cerone come da subitanei tremendi geloni. Al polso, sotto il finto pizzo della manica, brilla un ! timido orniopino. — No, così non va: guardare me, io sono Renzo, che minaccio di fare uno sproposito... i,P ,,j avvicina, si mette a par- lottare fitto fitto, e quella a dire, di sì e di sì. scolaretta convinta; e si girerà, e poi si tornerà a oi rare, e poi un'altra volta ancora: e sempre Camerini avrà lo stesso fervore, la stessa attenzione, pro digando suggerimenti e spiegazio-ni. consigli e piccoli espedienti. : Caro Camerini. Sta facendo il suo ìcinquantaseiesimo pi-ovino con. \una sconosciuta, il cinquantaiseiesimo per questa Lucia che an\corti non si trova; e per il co srienziosn impenno che vi pone, pare, che stia «girando» l'inqua\drati>ra risolutivo della più diffiìcile sequenza con Mssà quale grandissima diva. 1 Mario C-romo Da « La corona di ferro » di Alessandro Blasetti l' Emil Jannings

Luoghi citati: Rialto, Ro-ìtua, Roma, Venezia