L'edera è ancora verde sulle tombe tragiche di Tersatto di Antonio Antonucci

L'edera è ancora verde sulle tombe tragiche di Tersatto VOLTO DELLE NUOVE TERRE L'edera è ancora verde sulle tombe tragiche di Tersatto Guizzi di storia e di leggenda tra mura antiche quasi duemila anni - Dal soggiorno della Santa Casa della Beata Vergine di Nazaret, alla sanguinosa vendetta del conte Nicola Frangipane di Veglia lontano, <1 castello di Tersatto ha un aspetto gio' vuoile che sa di moderno !piii che di restauro, specialmente per il biancore dei merli nella 1 torre romana», ma quando lo si avvicina o se ne varcano le vendono incontro^uasi' tutti'in-sieme. Forse la colpa è dello sluto di abbandono in cui si trova, da P0'™"™ temno' Pfr?hè ,a 3A\ goslavia non aveva interesse ut custodire e tutelare un monumcn[t0 storico, la cui storia le apparte-1 nova cosi poco. Se non erro, gli Slavi contribuirono soltanto a di-st,ugKc,e quella Tarsatica l'o'dterna *1ume) da cui Tersattoprese il nome e. 'lei resto, la mia^J^t"1^^'""»11 £ff^t^an"i zi*a dichiarare che o-Vì riferlmen-j to alia storia (compresa l'età del castello i va sotto la responsabilità |„" CenoiT'ni"„""""T'.'-'- " ""Iv^feS ^TSS^SSSSi del signor Carlo Kreni dì Graz. ! del castello o. come dice lui, «""'"'" »• es» Parla, come può, ì'1 tedesco, il francese, il croato e\Q veneto, al quale attualmente de-!Mano puro, LI che ben si addice aluna terra dominata per tanto'tempo da Venezia. Il «guido» Ca'"<> Kreni è a Tersatto da 15 a™| "lane dimostra molti di più: voglio dire eie a sua prolungata „-,:_,«,„„.,.,„ , , r ,6__ permanenza tra le rovine del ca¬ stello lo ha mimetizzato con esse e oggi le due parti si completano la meraviglia. ! Itl verits „ T-Brqnrrn I *n ^erl"a' ncl •,allre a Tersatto,pm che ,1 castello m'interessava ilsantuarioche ricorda la sostadel- va tanto che mi sono lasciato di-mnnrtatain volo dagli angeli, sostò a Ter- jS-rarre da una meta profana !noto ,cne1 'a Santa Casa por Iin volo dagli angeli, sostò a 1_ satto a calm ^ cattlvo tcmp0 e1 ci sarebbe rimasta per l'incante-Simo del luogo, se la turbolenzadei banditi e degli ». huomeni d'ar-me» non lo avesse equiparato — poco più poco meno — alla zona abbandonata, per fuggire agli infe-deli. Questa delicata leggenda cri-stiana è però ricordata, anche|fuori del santuario e in caratteri • u ... maiuscoli, sotto un umile tettuc-ciò a metà circa della scorciatoiasa (iella beala Vergine Maria dache sale da Sussak: Venne la Co-Naxaielle. a Tersatto l'anno 1291atti 10 di maifiio e ni ripartì oHi10 di dirrmbrr Accanto, alapis, un piccolo punto interroga- tivo non vuol essere espressione di poca fede, se non per quanto si1 riferisce alla seconda data. E' in- ! fatti c-rte8!i5a <M P'"- compresa la Ì {^^'"'J"'''-'! '* • T > r : ' , , ' "r8l° :!|. Devoto ed l15 di llK"sto i Rimandand° if?"? s}™>" tempo il popolo * ft^ESto a"esatto ^ f [ ,|r , • ug^f^to Jwtl°nna Himfl* •„ „,, „, , : sita del santuario, entriamo al,ora n<* cns'p»0- A onor del ve" ™'J}"?*™P°™«na sconnessa e &»a"^ "<? P«° essere preI M'ha raccolto. Sulla porticina — notatelo — nessun avvertimento L,, t nedaffri da na~are uer , vi31 a ^ /« r!,70r,"™7 ™ v.lb:Sn\^~^;l^^ ntata come ingresso! benché' ci sia scritto su con vernice dccolo- rata. Infatti il castello aveva il suo ponte levatoio protetto da un abisso ma è crollato e nessuno sicito che. storicamente parlan ''<>• " castello ebbe sette padronile of,niduno „a fato un foco ». Eccoli nell'ordine citato: : ' ! , , Romani Veneziani Francopani Francesi Austriàehi Taliani e inirio Taliani. : n' Serbi, nessun cenno, forse ITÌPl"f*lli nftCCIin // / finn w li v i rvl \l Triti perone nessun «loco» li riguarda, ! Ho sospetto che il «guido»-sione- Allo stato attuale delle no- non « preoccupi molto di preci- stre cognizioni storiche, i Vene- ;58'31»' successero ai Franeopani e !no« viceversa. I quali Francopa-1Pni. sarebbero i Frangipani, altrimenti chiamati Freiapane. 'Fricapane o Fragapane. e Fran- Icopani mai. Ma tiriamo avanti. Magno, i Francesi -Con Carlo v?nncro f»ui ?rima dei *"«u»gipa- '' Pero R|usto non tenerne 1 conto perche furono distruttori, altrimenti si dovrebbero nomina-l" ' TtotW- Cominciarono dunaue I Romani con una fortezza di quattro torvi, e una sola resta loro intitolata .Romani non davano importanza a Jcrnatto. Tarsatica, estremo li- mite del vallo alpino, si trovava ^IV-to parte del Fiume Eneo e quando il .guido, fa risalire precisamente nei 48 a. C. al ri- una sola resta loro intitolata. Di un'altra restano però due feritoie, abbastanza lar;;hc per lanciare e ricevere freccici testano inoltre, disperse qua e là, alcune Pietre- in una delle quali si legge ,a Pa,",a «Ibis» e, nelle rima nenli- tremolano segni incerti clic soltanto l'entusiasmo degli ar eKeol°SÌ decifra e traduce. Ma 1 '10»™ da Vidobono .■>, non ci rac capevamo più con la data di na scita del castello stesso, già prè- cisata in 1!)18 anni. Lasciamo quindi da parte i Romani. Tutt'al più. giacché siamo sul posto, possiamo cogliere l'occasione per ricordare che essi fecero malissimo a svalutare la difesa delle Alpi con le scusa di avere conqui stato il Danubio, perchè, sulle Al- ,pi, restano pur sempre le portebmw n nn nn 4. i vere e proprie di casa nostra, ] i Frangipani, conti di ___o signorotti che possedevano «120 castelli .. Veglia, erano signorotti potentissimi, tal- io fortezze*, tra i quali Tersatto [doveva costituire una specie di \villeggiatura, nemici permetten-Ido. Arguisco ciò. osservando la , esiguità della cantina, veramente indegna di guerrieri mediterranei.Isoliti a bere molto e raramente da soli. E' locali perli da notare che tutti raho qui concepiti in eco- nomia: lo stesso tribunale, in for- mi di uovo di struzzo, lo supera costi-.-ini poco in volume.'For una ^ "» f«* accusati c'entra vane condanna già decisa, s per la visione orripilante Forse formalità cha vano con la semimorti la visione orripilante della pri- gione li accanto dove, di solito, si scendeva senza scale, «tiraverso un trabocchetto. Minimo il salto.lma orrendo l'abbraccio dei cada- veri ammucchiati nei secoli ». d' certo, il cuore, rinunciava subito al'a sua prerogativa di muscolof•ndipèndente per cessare di batte-! re insieme con l'anima raccapric-1 ciata, senza attendere l'agonia delia fame. Dicono che il rnare-lsciallo francese Marmont, fatta smurare questa prigione senza uscita, ci trovasse 656 scheletri di vittime anonime, più quelli di Bianca Frangipani e d«l" suo in- namorato. Pare che. in un tragico giorno del 1615. la giovane don- na, bella, capricciosa e annoiata. s'mtràtténe"ssVtropM à lungo con un giovane ufficiale, rispettoso del signor suo padrone, di i itti l suoi castelli, gioip e beni, esclusa la!giovane consorte che non des:de-irava venire esclusa. I due cniar- chieravano all'aria Ubera e ciò non per tanto il ccnte Nicola fu assalito da collera violentissima. • piombato su i due colombi al nar ,. .... „ .... .* . di nibbio e afferratili per ì capelli,, li trascinò nella prigione dove ronò murati vivi, uno di fronte' [il tragico giustiziere fece pianta-' all'altro, ma separati. Dopodiché';anta_| re un>dera le cui potenti ramifi- 'eszioni sono tuttora vegete, forse.la donna. per rammentare che 1« donna come l'edera, dove si attacca muo- ■ re. onde, tutto sommato, è prefe-i l ribile resti attaccata al niarilo.| I Veneziani eh», pur succedendo ai Frangipani, lasciarono a qi;est; l'usufrutto e la. disponibilità di parecchi domini:, sono inconfondibilmente visibili tra le rovine, anche minime. eh" occhieggiano dalla vegetazione :ivadente; ma il terribile leone cha digrigna i denti per assicuralo, che porta la pace, e che, la.«tra divelta, giace in un angolo d'umidità, umiliante per qualsiasi leone, anche rii quelli ordinari, fu rubato a Caporlistria. Gli •> Austriàehi » vennero a Tersatto con i conti Nugent. che comperarono 11 castello per 300 orla fiorini. Il loro stemma, tuttora all'ingresso ed in bronzo, è una composizione rM drago ala!» con testa di gallo e coda di ser pente: le ali indicano sveltezza, la coda furberia e il gallo consiglia. di alzarsi presto per lavorare. I Xugcnt costruirono qui le tombe .-di famiglia, attualmente vuote. In hina lapide leggo r Johan Grat Nugént K.K. Kammerer und Ge nera! Major gestorben su Brecaia 1" aprila 1S49 v. Le colonn». che formano una sneci» di peristilio dorico sono di Po'.esia. Nella cbiplsètta costruita sopra l'orrida pri glpne. nessun segno di culto: c'è soltanto un Cristo sulla croce e un Sant'Antonio col bambino, ftutt'e lire abbandonati: sul'e mu! ™> niigliaia di nomi a lapis ac1 oentuano la sensazione di re» nnl- finca, cosa di nessuno, e si confon¬ ldono con i nomi invisibili, quelli delia storia che par vaghino nel l'aria, facendola pm densa al re sPtro- Ma no' e Mn'iHiFtone: si tratta di sambuchi in fiore, dal profumo violento. Usciamo... Pcr uscire, si passa da un'altra Porta che. fa noto, dall'interno, il Prezzo delia visita. .'/:ii*> esclusa. tanti secoii E' insomma un trabocchetto che £\l costimi ingenti iti. ha. cani mato P°st0 p. t«»f- Non sporta.. !un* Passe^iata tra i. 10 dinari' dLspiace soltanto per quella povera Bianca: un nome cosi dolce, cosi tenue, che suona com~ garanzia d'ingenua tenere* za non merltava "n trattamenco f\ii hjl rVl^ H frtT^IA 1 fi niAGÓM , , Darn°-rl- r., iorse, ia piccola. dama, giovane, capricciosa e an' nolata" era arune Innocente. I-.- ' Pcrla- 'faUi- la 3ua salma-. una volt* sco" |perla, fu seppellita accanto a Isella de! marito: il destino ave.va °.mnm riveduto il suo processo. riconri'ianoo vittima e carnefice nell? o1-30"» del Signore, i Antonio Antonucci | FIUME, giugno.

Luoghi citati: Fes, Fiume Eneo, Venezia