Schiavismo inglese e plutocrazia americana

Schiavismo inglese e plutocrazia americana Schiavismo inglese e plutocrazia americana Gli inglesi ripongono le loro speranze nella faccia feroce di Churchill Madrid, 9 giugno. Il Tajo scrive che gli inglesi sono degli ipocriti quando dicono che gli abissini, restituiti alla barbara oppressione del Negus, sono stati liberati. L'autore dell'articolo, Federico De Urrutia, che era in Etiopia durante la conquista dell'impero, scrive che quella è stata veramente una guerra di liberazione non quella condotta dagli inglesi. Dopo aver detto dell'opera di civilizzazione rapidamente compiuta dagli italiani, e degli sforzi, felicemente riusciti, da essi compiuti per migliorare il tenote di vita degli abissini, il De Urrutis conclude che gli inglesi non hanno saputo fare nulla di simile nelle loro colonie e che, ad ogni modo, gli abissini liberi erano quelli che vivevano all'ombra del tricolore e del Fascio littorio e non quelli che, per causa dei banchieri di Londra, si trovano ridotti nuovamente, ma per fortuna temporaneamente, in schiavitù. Il settimanale Domingo pubblica un articolo sulla situazione inglese e sul malgoverno di Churchill. I giornale si meraviglia che gli inglesi, dopò tante prove di incapacità, lo tollerino ancora al potere. Forse, prosegue il Domingo ironicamente, ciò dipende dal fatto che Churchill ha una faccia non soltanto brutta, ma anche feroce e che gli inglesi sperano, non avendo da sperare di meglio, che essa possa incutere terrore ai loro nemici. Fino a quando essi non troveranno un uomo dalla faccia più brutta e feroce, cosa molto difficile, da. sostituirli, Churchill rimarrà al governo, anzi, al malgoverno della pubblica cosa in Inghilterra. mulinili mimmi immuni

Persone citate: Churchill, Federico De Urrutia, Negus, Tajo

Luoghi citati: Etiopia, Inghilterra, Londra, Madrid