L'AMERICA CONTRO LA FRANCIA di Leo Rea

L'AMERICA CONTRO LA FRANCIA L'AMERICA CONTRO LA FRANCIA Voci di possibile e l'ambasciatore rottura diplomatica - Un colloquio tra Hull di Vichy - La risposta di Batavia a Tokio (DAL NOSTRO INVIATO) Zona del Pacifico, 6 giugno. Tra gli avvenimenti del giorno, due sono ritenuti oggi di notevole importanza: anzitutto la Segreteria di Stato ha ripreso il suo atteggiamento di pressione su Vichy: nella mattinata di oggi si parlava di possibile rottura diplomatica fra Washington e Vichy, ad iniziativa della prima; insieme a questa voce hanno ripreso lena le previsioni di un'azione americana sulla Martinica e forse sulla Guiana francese; verso il meriggio, quando si è saputo che l'ambasciatore di Francia si sarebbe recato a vedere Hull, le previsioni sono andate diluendosi, poiché si è preferito attendere una qualche indicazione precisa sul tono e i risultati del colloquio. Da notare che un giornale di New York ha pubblicato oggi una informazione che, se è vera, è senza dubbio interessante: cioè che il governo degli Stati Uniti avrebbe rinunciato alla idea di occupare Dakar, ma avrebbe pensato a un surrogato di Dakar stabilendo un'altra base sulla punta, della gobba occidentale dell'africa: si tratta di Bathurst, una baia dove possono ancorare navi fino a venticinque piedi di pescaggio: essa è nella isola di Santa Maria, sulla foce del fiume Gambia, a 150 miglia da Dakar. Il Gambia è colonia britannica e la base sarebbe utilizzata congiuntamente dalle forze inglesi ed americane. Le altre notizie da Washington dicono: primo, che il governo ha autorizzato i capi della maggio ranza del Congresso a limitare la portata del progetto ministeriale circa le requisizioni su decisione presidenziale; secondo, che gli ambienti politici della capitale si preoccupano degli scioperi occorrenti in fabbriche nelle quali si produce materiale bellico e studiano misure per prevenirli. Quanto al Pacifico centro-occidentale una notizia giunta all'ultitno momento da Batavia dice che il governo delle Indie olandesi ha consegnato la risposta alle ultime urgenti richieste nipponiche: il contenuto della risposta non è stato reso noto, ma, secondo ogni attendibile informazione, il governo di Batavia non ha ceduto, pur evitando di dare, con una risposta troppo dura, il segnale della rottura: da parte nipponica il portavoce del gabinetto signor Ishii ha dichiarato oggi dinante la sua conferenza ai giornalisti die le richieste presentate dal Giappone non dovevano essere considerate come un ultimatum. La stesso- Tokio dice che poco prima che la risposta olandese fosse consegnata si è riunito un consiglio di guerra al quale hanno partecipato il Primo Ministro coi ministri degli esteri, della marina, della guerra ed i Capi di stato maggiore delle Forze Armate. Leo Rea

Persone citate: Batavia, Bathurst, Hull, Ishii