La benzina autarchica

La benzina autarchica La benzina autarchica Il metano, come succedaneo della benzina, ha in Italia, da un punto di vista pratico, una storia breve. Solo da quattro o cinque anni è incominciato l'intervento dello Stato che ha permesso lo sviluppo delle prime iniziative private e la soluzione dei maggiori problemi. La produzione si è molto sviluppata. Molti territori, mai prima sospettati, si sono rilevati metaniferi; il metano, sia pure in piccole quantità, è presente un po' ovunque. L'attrezzatura per raccoglierlo è molto semplice, poco costosa, è possibile quindi sfruttare anche le piccole erogazioni. Oltre al metano naturale del sottosuolo vi è anche il metano tecnico sottoprodotto di alcune industrie: le cokerie, le raffinerie di petrolio, gli stabilimenti per la produzione di ammoniaca sintetica. Lo sfruttamento di questa fonte di combustibile potrà essere sviluppata in forma più razionale. Prendendo come base il consumo di benzina in tempo di pace, l'Alimenti calcola, in un suo studio, che il metano potrebbe coprire il nostro fabbisogno annuale nella misura di almeno il 10 %.. Quanto al problema tecnico della sostituzione della benzina con il metano nei comuni motori, esso è stato risolto. Il motore marcia benissimo ed accusa solo una lieve perdita di velocità. Anche la- sicurezza è ormai garantita, solo la distribuzione — anche prima delle attuali limitazioni — presenta ancora delle lacune. L'importanza che dà il Governo a questo combustibile autarchico è dimostrata dalla presenza al Convegno di Bologna del Sottosegretario Amicucci, che nel discorso inaugurale ha detto: l'industria metanifera è entrata in pieno nel novero delle grandi industrie nazionali. Già oggi essa ci permette il risparmio, ogni anno, di parecchie migliaia di tonn, di benzina,

Persone citate: Amicucci

Luoghi citati: Bologna, Italia