Lo spirito di La Marmora

Lo spirito di La Marmora Lo spirito di La Marmora Padre di quattro figli chiede di prendere al fronte il posto del fratello caduto Nel mesa di febbraio giungeva da Torino alla segreteria del Capo del Governo un telegramma ardente dello Squadrista sergente in congedo dei bersaglieri Gastone Indoni, abitante in via Roero di Cortanze 2, il quale chiedeva di poter prendere il posto del fratello Federico, minore di lui, caduto sul fronte albanese. Padre di quattro figli, l'IndonL affidava le sue creature al Partito. Il Duce dispose senz'altro che l'Indoni fosse ammesso alla visita medica. Qui sorse qualche difficoltà, poiché, all'esame del sanitario, il bravo bersagliere risultò non idoneo. Fu un colpo per l'Indoni, il quale invano supplicò che lo ammettessero ad una visita superiore. I superiori cercano di dissuaderlo, ma egli non si dà per vinto. Scende in cortile, getta la giacca, si carica sulle spalle uno zaino affardellato, imbraccia un fucile e sotto la pioggia compie mezz'ora di corsa nel cortile della caserma fra la sorpresa e ammirata attenzione degli ufficiali e del bersaglieri pre senti, sordo a tutte le imposizioni a desistere, e dopo aver terminato l'esperimento, si presenta di nuovo al colonnello dicendogli che a nessun costo vorrà essere da meno di suo padre, tenente colonnello dei Bersaglieri, e dei suoi tre fratelli superstiti, tutti bersaglieri. E' riuscito nel suo intento. Viene vestito, equipaggiato ed avviato al proprio Battaglione che nel frattempo ha presa la via pel fronte, non senza avere prima scritto alla moglie una lettera traboccante di entusiasmo e di amor patrio. Gli altri tre fratelli, due sergenti e un caporal maggiore, seguono l'esempio del primo. Fanno anch'essi domanda di essere avviati in zona di operazione ed esauditi. Esempio luminoso questo di una intera famiglia di Bersaglieri dove lo spirito di La Marmora aleggia sovrano.

Persone citate: Duce, Gastone Indoni, La Marmora

Luoghi citati: Torino