Il VENEZIA IN GRAN FORMA batte la Lazio ed è finalista: 3-1

Il VENEZIA IN GRAN FORMA batte la Lazio ed è finalista: 3-1 Il VENEZIA IN GRAN FORMA batte la Lazio ed è finalista: 3-1 RETI 1 Alberti (V.) al 14 e Vettraino (L.) al 21' dol 1.0 tempo; Mazzola (V.) al 4' e Alberioo (V.) al T del 2,o tempo, VENEZIA: Zambelll; Piazza, Di Gen. naro; Tortora, Puppo, Stefanini; Alberti, Loich, Perni/go, Mazzola, Alberico. LAZIO: Grnrtella: Ferrarese, Monza; Baldo. Kamella. Ferri; Gualtieri, Pisa, Romagnoli, Flamini, Vettraino. ARBITRO : (.'aleatl di Bologna. Venezia, 2 giugno. Per la prima volta cho giunge ai posti di onore di Coppa Italia, il Venezia va diritto in finale. E ci va bene, senza complicità del sorteggio o di altro. Dopo di avere eliminato il Bologna, a Bologna, ba ora battuto quella Lazio clic accampava aperti diritti al titolo. L'ha battuta francamente, regolarmente, che, se qualcuno può invocare quella sfortuna che viene cosi spesso tirata in ballo, è proprio la squadra vincitrice. La quale avrebbe potuto benissimo segnare un palo di punti in più e nessuno avrebbe trovato niente a ridire. Il Venezia è partito a tutta velocità e per qualche minuto non ci sono siali che i pali della porta a fermarlo. Quattro pali in un nonnulla, a portiere già battuto. Gran lavoro per Gradella, che la difesa laziale, eccezion fatta per Monza, appariva spesso travolta e sconvolta da! rilmo veloce delle azioni veneziane. Al 14' Gradella si gettava in tuffo su un bel tiro di punizione di Marzola e deviava la palla sulla sua sinistra. Alberti spediva nella rete sguarnita malgrado un bel tentativo di salvataggio di Baldo. Pochi minuti più tardi la Lazio acciuffava il pareggio. Su un traversone dalla destra. Tortorà impediva al portiere, che era uscito, di Impadronirsi della palla. Vettraino entrava in possesso e segnava con un bel tiro obliquo. Per qualche po' la Lazio, ringalluzzita da questo successo, teneva testa all'avversario e manteneva l'iniziativa, ma sul finire del tempo era il Venezia che tornava a farsi avanti con pericolose folate offensive. Tutto si decideva all'inizio della ripresa. Gli avanti della squadra locale tornavano a gettarsi nella lotta a velocità travolgente e costringevano i laziali nella propria metà campo. Al 4' Mazzola, servito da Loich con un passaggio raso a terra, sparava con decisione e precisione. Gradella, forse coperto dai terzini si gettava in ritardo e la palla entrava in rete sulla sua destra,- a una spanna da terra. Tre minuti più tardi Gradella era ancora chiamato ad uscire su un allungo diagonale dalla destra verso la sinistra e lo faceva leggermente in ritardo, tanto che Alberico poteva scavalcarlo con la palla e spedire nella rete incustodita. Come punteggio e come risul tato la partita doveva considerarsi finita a questo punto. La lunga reazione laziale era tanto sterile che il solo Vettraino ebbe occasione di disturbare 11 portiere del Venezia. Nell'ultimo quarto d'ora dell'incontro la squadra locale tornava a prevalere e per poco Mazzola non segnava ancora con un bel tentativo individuala. Nulla da eccepire. Ha vinto la squadra che nella giornata si è dimostrata migliore. Il giuoco della compagine verde nel suo assieme è stato più veloce e pratico che tecnicamente fine. Terzini decisi e potenti; mediani, eccezion fatta per Tortora, mobili e precisi. Giuoco largo, impostato da Puppo con frequenti improvvisi ricorsi alle ali. Dove la tecnica fa capolino è nel giuoco del terzetto centrale. Qui Loich e Mazzola vanno d'accordo fra loro e il secondo sta sviluppandosi su linee promettenti. Notevoli gli spunti delle ali, particolarmente di Alberico. Contro questa squadra, che giuocava nel vero stile di Coppa, profondo e redditizio, la Lazio ha sfoderato una delle sue cosidette giornate di campionato, una brutta giornata. Un'attività incerta, imprecisa e annebbiata. Monza e Vettraino soli apparivano a posto. Gradella ha fatto grandi cose in Earate basse nel primo tempo e a commesso un paio di errori alla ripresa: è un portiere che dovrebbe far strada. E Flamini, padrone della palla come pochi, è stato il miglior tecnico in campo — a metà campo — fino a quando ha avuto fiato. L'intera squadra è apparsa, a un dato punto, come oppressa dal caldo della giornata. La differenza fra i due contendenti è stata ap punto che, mentre l'uno respirava a pieni polmoni, l'altro ansimava, oppresso e convulso. Giornata piena di sole e pubblico numeroso. Giuoco corretto, Nessun incidente. Vittorio Pozzo