Importante articolo del «Popolo delle Alpi»

Importante articolo del «Popolo delle Alpi» Importante articolo del «Popolo delle Alpi» Torino e la Moda Il «Popolo delle Alpi», settimanale della Federazione dei Pasci, nel numero di oggi pubblica un articolo di particolare importanza dal quale stralciamo i punti più saliente Abbiamo da tempo sentore di certi movimenti tper non dire manovre) tendenti a privare Torino di sue alte prerogative nel settore della moda. Poiché si tratta di un compito nazionale importantissimo inequivocabilmente as-segnato dal Duce alla nostra Cit-tà (che lo assolve mirabilmente), riteniamo nostro dovere di fascisti, prima che di cittadini, di affermare pubblicamente, senza ambagi e mezze parole, che non dovrebbe essere lecito a chicchessia — neppure se trincerato anonimamente dietro coalizioni d'interessi — tentar colpetti mancini in direzione diversa ». L'articolista ricorda che «il Duce scelse Torino, città che aveva nel campo della Moda meritata fama di eccellenza anele all'estero, e la additò a Centro della organizzazione e della propaganda, affidandole l'Ente Nazionale della Moda». Tale funzione nazionale di Torino il Duce ribadì in seguito, quando, compiacendosi col presidente dell'Ente conte Giriodi di Monastero, che Gli esponeva i piani d'azione dell'Ente della Moda, « dava disposizioni perchè l'Istituto, irradiando dal « Centro » e dalle manifestazioni di Torino la propria azione, raggiungesse nei termini più rapidi ì fini propostigli ». E' qui messo in particolare rilievo il lavoro paziente, poderoso, fecondo, nel campo dell'organizzazione e in quello della creazione svolto a Torino dad'Ente Nazionale della Moda: fu creato l'ordine laddove esisteva il caos. Ma a questo punto l'articolista afferma che da taluni si cercò di far si che tutto questo vasto lavoro non avesse la dovuta risonanza e l'opera ne riuscisse sminuita. « Giochi d'interesse contrari coalizzati? » —- si domanda lo scrittore, il quale soggiunge: « Forse. Sta di fatto che quando nel febbraio u. s. l'Ente Nazionale della Moda, di concerto con la Federazione fascista dell'abbigliamento, organizzò per i visitatori stranier' concorso delle migliori Case di moda italiane, le « presentazioni collettive d'indirizzo », queste non ebbero luogo, come sarebbe stato logico e giusto a Torino, ma furono divise tra Torino e Milano, a costo di mutilarle e sminuirle, a costo di far perdere inutilmentecol ' del tempo ai visitatori stranieri eAt ,-i *-1 i m All'I hi na mr\ Hi fa i t. :\ r - di porli nell'imbarazzo di fare ac quisti in una città prima di vedere i modelli che sp.rebbero stati presentati nell'altra. « Ma intanto (ed è questo solo che a certuni importava), si creò il precedente. Ed ora che si ècompresa la necessità di presentare le collezioni di moda in una sola città, ci si vale di quel .precedente per giustificare una domanda: Torino o Milano? Incredibile, ma vero. Bisognerà consultare l'oracolo? Queste tortuose, e certo interessate digressioni, dalla , „ , 1"azionale. ». Ivia maestra, dalla via, ripetiamo, tracciata dal Duce, non possono ! non incontrare la nostra più viva disapprovazione. « L'Ente della Moda — è questa la direttiva ■— deve irradiare la propria azione dal «. Centro » di Tornio e dalle manifestazioni di Torino. Perchè dunque questo « Centro » ha da cessare di esistere quando si tratta di presentare agli autorevoli esponenti della [Moda straniera i risultati del laIvoro italiano? Non sarebbe piutI tosto l'occasione propizia per in|tensificare la propaganda del noIstro Centro della Moda, additando! lo con vigore all'attenzione inter-

Persone citate: Duce, Giriodi