IL VANGELO DEL BUONOMO RICCARDO di Concetto Pettinato

IL VANGELO DEL BUONOMO RICCARDO COSA SONO QUESTI INGLESI ? IL VANGELO DEL BUONOMO RICCARDO Finirla con l'Inghilterra ! Ecco, paradossale punto coronato nel falsetto monotono dei pifferi e delle cornamuse imperiali, l'inconscio anelito serpeggiante in seno all'epos vagabondo di Rudyard Kipling, il lagno clandestino del prigioniero nei dorati ipogei del castello vittoriano, il tema dominante d'una musica proibita che da Conrad risale al secondo Butler, a Oscar VVilde, a Thackeray, a. Byron, a Sheridan, a Defoe, a Swift, forse a Shakespeare. Finirla con l'Inghilterra! E' l'ideale dell'Irlanda, dell'Egitto, delle Indie. E', soggiungono i separatisti di Dundee, l'ideale della Scozia. In ogni caso, e questo, da un anno, l'ideale di quei molti Inglesi i quali mollano con gioia 60 o 70 sterline per procurarsi di straforo un passaporto che permetta loro di correre l'alea d'una fuga in America. Finirla con l'Inghilterra! Tale era, a suo tempo, anche l'ideale degli Americani. A un paio di secoli dallo sbarco dei primi coloni, nelle scuole degli Stati Uniti i giovani imparavano ancora a considerare gli Inglesi come oppressori e tiranni. La diffidenza, o almeno l'antipatia, verso l'ex-im.dre. patria costituiva all'indomani della stessa guerra mondiale l'opinione più accreditata che i pubblici sempliciotti della Confederazione nutrissero in politica estera. Dell'inglese riuscivau loro insopportabili il sussiego, la pedanteria, l'autoritarismo, l'abitudine di temporeggiare, la freddezza, la duplicità. Popolo di educazione sommaria e di gusti rudimentali, volgare se di mezzi modesti, vanitoso e. ostentatorio se ricco, gli Americani provavano di fronte ai loro cugini d'oltremare la confusione dello zotico o del milionario di fresca data davanti al signore nato. Coi suoi abiti di buon taglio, le sue sobrie cravatte, le sue ghette di panno, i suoi passi misurati, il suo linguaggio corretto, il suo modo di parlare alle donno, l'inglese li paralizzava. Per dissimulare il proprio malessere in cospetto di una superiorità nella quale non era sicuro di credere o, credendovi, di ritenerla legittima, l'americano esagerava ad arte la propria volgarità, si cacciava fra i denti gli avana più grossi, metteva i piedi sui tavoli, adottava l'accento più sguaiato, sputava a tre me tri, rideva sgangheratamente Pronto a rendergli la pariglia, al suo sbarcare in America l'In glese accentuava il proprio sussiego, riduceva ai minimi termi ni il raggio dei propri gesti, pigliava lezioni di ballo, imparava a portare il monocolo e s-i faceva chiamare tir. Tutto sommato, la cora era chiara: non si potevano soffrire. Chi volesse indagare fino a qual punto sul progressivo distacco dall'Inghilterra dei vari Dominions della Corona abbia influito, da un secolo in qua, il prò pagarsi nel mondo, insieme con l'ascendente americano, di que sta antipatia americana, giunge rebbe a constatazioni istruttive Certo è che anche i Domini fuggivano. Fuggendo l'Inghilterra, gli Inglesi costrussero l'Impero ma, continuando a fuggire, co Blindavano a demolirlo. Creature di una metropoli liberista, non c'erano ormai sulla terra paesi più protezionisti di quelli. « Canada first », solevano dire ad Ottawa. Per l'industriale canadese, sudafricano o australiano il produttore di Belfast o di Manchester era diventato un rivale almeno altrettanto importuno dell'industriale tedesco o giapponese. Lo materie prime dei Do mini dovevano arricchire i Domini. Il sogno d'una Zollverein imperiale, riesumato oggi pei bisogni della più ambigua delle cause, deluse già un Beaverbroolc come un Chamberlain. A poco a poco gli Inglesi si eran veduti precludere dall'Australia e da Canada sin la facoltà di emigrar vi. I governatori di quelli che erano stati territori della Corona non nacquero più in Inghilterra. 11 ministro dei Domini ebbe meno ascendente su un rappresentante di Canberra, di Ottawa o di Pretoria che non il suo collega del Foreign Office su un mi nistro francese o belga. Tutto questo era anzitutto, s'infonde, l'effetto di un natura le differenziarsi di interessi. Ms l'identità e la costanza psicologi che v'ebbero anch'esse la loro parte. L'ideale secessionista dei pionieri continuava ad agire nella stessa misura che continuava ad essere un insuccesso, cioè nella più grande misura possibile. Si aspirava ad allontanarsi dall'Inghilterra perchè col volger del tempo si tornava a rassomigliare agli Inglesi, com'è ordinaria sorte dei figli, i quali, dopo aver impiegato la gioventù a rendersi dissimili dai padri, giunti all'età matura pigliano a riprodurne sembianze, idee, gusti e manìe sino a ritrovarsene un giorno il ritratto parlante. Compresa qual'era di virtuoso orrore per l'Inghilterra egoista, crudele e dissoluta dell'epoca elisabettiana e, della Restaurazione, 1 r l'Inghilterra di Hogarth e d « alle esecuzioni capitali, la Nuova Inghilterra, monumento principale di quell'insuccesso, aveva cominciato con l'essere un paese gretto e schivo, impastato di scrupoli e di paure, avido di sicurezza, penetrato di divozione. Le sue famiglie primogenite recano sullo stemma motti ch'erano tutto un programma: Suh cri/ce salim eli Adams ; i Brome. Domine dilìge non; Latin Dea gli Hord; Credo i Saint-Clair; i Cary, Sinc lieo careo; Deus dahit i Fìsli: gli Hanson, Sola, virtns invida; Yirtns soia nobilitas i Washington : Non sibi i Goldsborough. Società di piccoli mercanti e di pazienti agricoltori, regnava sulle sue schiere nerovestite il genio timorato di que! soldato di Cromwell che nelle carceri di Carlo II, dov'era rimasto tredici anni, aveva composto Pilgrim's Progress, la Divina Commedia dei puritani, delineandovi, fra le troppe allegorie, la figura di quel « Badman » che a parer suo avrebbe dovuto squaificare per sempre nel mondo anglosassone il commercio disonesto nonché l'arte del fallimento a ripetizione cara ai connazionali contemporanei. Purtroppo, e più presto di quanto non fosse lecito attendersi, anche la virtù di questo vergine mondo si corruppe. Puritani e quaccheri citavano la Bibbia e affollavano i tempii rispettivi, ma allungavano il latte e mettevano sabbia nello zucchero dei clienti nò più nè meno dei lo ro empii padri di qua dall'Atlan tico. Di generazione in genera zione, anche il Dio di Boston, di Baltimora e di Filadelfia assun Pepys sacra alle taverne e allelbische, ai combattimenti di galli |smzirmcsq«asdc lse l'aria equivoca di un |negozio, pragmatista o )io del preghi- dicalo. La guerra d'Indipenaetiza era appena finita, chi.' i candidi veterani di Giorgio Washington si videro destramente spogliare dei loro stentati risparmi dai pii banchieri della neonata repubblica. Poi, l'involuzione precipitò. La prima filosofia del paese, in ordine di tempo, era stata il risparmio, l'economia alla Beniamino Franklin: a Comprare una cosa della quale non hai bisogno significa prepararti a vendere quello che ti è indispensabile »: « Il secondo vizio è mentire, i! primo far debiti »; « Comprare a buon mercato è un modo per avviarti a rovina ». Dalla filosofia del risparmio si pnssò. in pochi decenni, alle messe ueredei consumo intensivo e delle vendite a temperamento, alla fi-nanza dei grattacieli. S'erari pre¬ se le mosse dal culto della liber tà, dell'eguaglianza, del pacifismo: liquidata la guerra di Secessione, si lasciò praticamente risorgere lo schiavismo e si annientarono i Pellirosse. S'era professato il non-intervento : a datare dal 1803 ecco nascere, con l'acquisto della Luisiana, la politica espansionista e continuare dal 1845 con l'annessione del Te xas, del Nuovo Messico e della California. Mac Kinley darà alla repubblica Cuba, le Filippine, le Hawai, Samoa e Panama. Wilson asservirà il Nicaragua. Costa Rica e l'Honduras. Harding spingerà i tentacoli della Confederazione fino al sud del Brasile, le assicurerà il ferro dei Brasile e del Cile, il rame del Cile, l'oro della Costa Rica, i petrolii del Perù, del Venezuela e della Colombia e inizierà la distruzione del monopolio industriale britannico vendendo a Cardiff il carbone americano a| prezzi di concorrenza. Mutua ini fin/; velociorl Poco più di un secolo basta a condurre gli Stati Uniti dalla dottrina di Monroe alla sua antitesi: extra-americano di sevelfc. Come spiegi no di questa virtù dei pionieri imperia lismoi I taluno Hoo-j re il fellonie- involuzióne dalla j difet- |cano permette di cogliere per co »\ dire allo stato puro, isolato sul 1 bianco schermo di una società ti dell'aborrita Inghilterra? Con l'azione di un fattore comune agli uni e all'altra: il fattore protestante. L'America di Giorgio TTT è un paese pesantemente religiosoJ permeato di fanatismo, farcito: di caparbietà dissidente, non importa se presbiteriana, congregazionista o battista, e soprattutto manìe antipapiste c an-' tigesuitiche, come quello dove i cattolici sono fermamente tenuti per traditori dei popoli abbastanza ingenui per ospitarli. Ma non è un paese mistico, non è un paese distaccato dalle co?e profane, al contrario: vi sta dentro sino al collo, come vi sta dentro l'Inghilterra. L'esperimento ameri- t'fieri, il segreto del destino inglese, ascensione e decadenza, presentando costretti in un breve spazio di tempo e dilatati su un enorme spazio di territorio gli effetti della teoria calvinista della predestinazione, secondo cui la felicità nell'altra vita dipende dagli sforzi l'atti per rendersi felici in questa e la vera arra della elezione al Paradiso sta nel buon esito delle imprese e speculazioni terrone. Ho parlato della repubblica stellata perchè il Nord America, Icreazione del genio protestante, spiega l'Inghilterra come l'America latina, creazione del genio cattolico, spiega la Spagna. Se il catlolicismo, o quanto meno uu certo eattolicismo radicale, costruisce con gli occhi fisi sull'eterno, ignorando o disprez- zando contingenze e interessi ter-i | i reni, il protestantesimo di marcai..mÌÌP.n. n „„. rii«,Manglicana, radicale o no, dissidente o conformista, costruisce sull'immediato e sul possibile, non badando ai principi! ma alle applicazioni e preoccupandosi dell'utile non del giusto, dell'individuale nou dell' universale) i Tutto il bene e tutto il male delj l'avventura ispanica e dell'avven tura britannica nei due emisferi, j si risolvono, a conti fatti, in que sta formula sommaria. J : ' ^pa• tgna imperiale e conquistatrici 'torna incessantemente al Vittoria e a Santa Teresa. L' Inghilterra puritana e liberista torna al Bentham e al corsaro Dralce. fi sullodato Beniamino Fran-!kliu, americano che diceva: « Noi ! Inglesi», e patriarca ispirato.!lascio pio lettore di Bunyan, scrìtto sul frontone del Nuovo |Mondo quel vangelo del Buono- !ino Hin-iinl.n nel quale sarebbe [ieonoseere la Bibbia diflìcile non r del prestito a interesse vale a dire l'abbici di quel capitalismo che doveva fare la forza dell'Inghilterra, prima ancora della i'orI una dell'America. «Ricordati che per sua natura il denaro si moltiplica da sè. 11 denaro può generare denaro e i frutti da esso prodotti ne producono altri. Un dollaro mosso,a frutto ne vale 1,20. Impiegato ancora ne vale 1,44 e così via sino alla ricchezza... n. Quale civiltà può fiorire da una religione sposante la preghiera quotidiana a! 20 por cento quotidiano, il Credo all'abaco, il tempio alla bottega? La civiltà inglese, ossia qualcosa che non esiste : giacché nessuno è mai riuscito, ch'io mi sappia, a individuare una nozione inglese del diritto umano o divino nè una formula inglese dell'ordine, nè un ideale inglese della vita, ove non sia quello di viverla comodamente, uè insomma una qualunque ispirazione inglese atta a interessare l'insieme degli uomini, e tutto il contributo di questo popolo alla civiltà altrui, eccezion fatta per uu gruppo di scrittori diventati grandi negandolo o battendosi seco, si riduce a una iscienza del commercio mondiale ie al monopolio dei relativi istru- Mm«nt.i. A\„ »„,„,.„ .11. «mr». menti: dalia banca alla compagnia di navigazione, alla polizza assicurativa, alla baso marittima o carboniera e, laxt noi Itasi, ai carichi da trasportare cioè alle materie prime. Civiltà contabile e senza viscere di qua come eli lii dell'Atlantico, scuola di materialismo invano rivendicante a proprie discarico il precedente classico delle Repubbliche italiane, allorché i Lloyd, i Rotschild, gli Armstrong si chiamavano Bardi, Medici, Peruzzi. ebbe, è inteso, il suo quarto d'ora fli febbre mercantile: ma !al1 Atalia non mancarono, tra ! f°™erJ e quartiruoli, i filtri ma!Slcl dell'estasi spirituale e. se lece |da Siena e !sero t°Sl° [troncle, proprio \neliP L'Italia|dell'usura, un Bernardino un Savonarola Borbottarla : e. d'aiper questo due o tre secoli bastarono al suo cat-jtolico intendimento per vedere, il fondo dPl mercantilismo e dicali- tondo citi mei cantiamo e eli .gu .in vece.■ starsene. L'Inghilterra, non se ne disgustò sima ragione che doveva spingere l'America a convertirvisi dopo averlo ripudiato. Rimase invischiata nei fondaci e nei banchi dov'era nata, senza mai trovar la via per ascendere di là alla cattedrale e al campanile. Capitalizzò gli interessi in luogo lire dal mercante al mecenate e Iall'artista, non conobbe la splon-^,. , ,. ,,. ,■ , ■ .* '4. 'dida tolha di perdersi gratuita- per la mede- Ài Cr,r,,-r,»ravH e fu ,,,,p«ln il c,m t di spolperai li, e tu questo il suo colpo di gemo: ma non seppe sa-j'ire dal mercante al mecenate e Imente in speculazioni a fondo perduto quali un Codice Atlan-, tico o una Cappella Sistina. y . . y{ , , ,,, , Lo stesso e accaduto ali Ame-!Messasi in viaggio per fi- ghilterra. Cercava la NuovajSionne e trovò il buonomo Rie-', -X , ... icardo Dopo un secolo di riva- Iita, di contese e di reciproca m-,tolleranza, ora fatale che il buo-;nomo Riccardo le riunisse en-. , „ ,• j il . iti-ambe sulla soglia dello stesso destino. !nca nirla con l'Inghilterra, tutto quel che portava seco di sangue inglese ne ha rifatto un'altra In Concetto Pettinato