LA SITUAZIONE

LA SITUAZIONE LA SITUAZIONE La Bismarck è caduta gloriosamente circa tre giorni dopo aver conquistato la più fulgida vittoria coll'affondamento della Hood. Tra il fato della nave britannica e il fato della nave germanica è trascorso un periodo di tempo relativamente alle vicende di una battaglia navale abbastanza lungo ed era questa considerazione che ci aveva lasciato sperare e credere sia che la Bismarck non fosse stata colpita duramente sia che avesse trovato la via per sfuggire alla caccia delle squadre nemiche. Ad ogni modo, in attesa dei particolari di queste tre giornate, è certo che nello scontro nelle acque d'Islanda la corazzata tedesca riuscì completamente vittoriosa perchè altrimenti il suo destino si sarebbe deciso in poche ore di inseguimento; senza dubbio la modernissima Prime of Wales era stata danneggiata gravemente per non aver tentato di misurarsi colla nave di uguale tonnellaggio ma che aveva già subito una minorazione. A quel che si conosce finora furono gli aerosiluranti a rintracciare la Bismarck e a vibrarle i colpi risolutivi ; le navi da battaglia nemiche sono intervenute quando ormai essa era ridotta in condizioni di assoluta inferiorità, incapace di manovrare. Con ciò non si vuole nè negare nè diminuire il successo del nemico che ha compensato la perdita della Hood (ira. le due unità inghiottite dall'oceano vi era un certo equilibrio in quanto la Bismarck era di più recente costruzione ma stazzava un minore tonnellaggio) ; si vuole mettere in rilievo che anche in questo episodio il fattore aereo ha svolto una funzione decisiva e, pur avendone gli inglesi tratto un indubbio vantaggio, la constatazione non è consolante per chi ripone tutte le sue speranze nella superiorità quantitativa della propria flotta navale. E l'ammiraglio Cunningham ne ha fatta un'amarissima esperienza proprio in questi giorni nel Mediterraneo. Se l'episodio atlantico si è chiuso con un equilibrio di perdite, quale compenso possono vantare gli inglesi nella tremenda partita mediterranea? La sfida epica della Bismarck, le sue vicende sensazionali non devono lasciar perdere di vista che il duello più colossale sullo stesso terreno navale, negli stessi calcoli di tonnellaggio, si è svolto e si sta svolgendo nel Mediterraneo Orientale. Appena le navi nemiche escono dai loro rifugi sempre più limitati e sempre meglio controllati è una grandine di bombe; alla trentina di bastimenti da guerra affondati o danneggiati, oggi si sono aggiunti una portaerei e due incrociatori colpiti con numerose bombe. L'Ammiragliato di Londra, che aveva fatto solo delle allusioni alle falcidie subite nel proprio naviglio, ha colto il momento euforico della notizia dell'affondamento della Bismarck per cercar di salvare la faccia fornendo delle indicazioni molto parziali sulle perdite nel Mediterra¬ neo: due nuovi e grandi incrociatori, quattro cacciatorpediniere, complessivamente più di 24 mila tonn. Riguardo ai danneggiamenti rientrano nel campo delle spontanee confessioni due navi da battaglia e un numero imprecisato di incrociatori e di cacciatorpediniere: l'ammissione viene attenuata colla aggiunta precisazione di danni non gravi. La distanza fra le cifre dell'Asse e le cifre di Londra sono enormi; ma per chi conosce i metodi di Churchill la confessione è sintomatica: forse non si esagera calcolando che nel mese di maggio una buona metà della flotta inglese nel Mediterraneo è stata messa fuori combattimento. Siccome i bisogni navali inglesi nel Mediterraneo non sono diminuiti ma si sono accresciuti, da dove far giungere i necessari rinforzi che possano tentare di controbilanciare l'accresciuta pressione dellAsse? Il Mediterraneo è da un anno la pompa aspirante delle energie dell'Impero britannico; ne sarà certamente la tomba. * * I rinforzi verranno dall'Atlantico? Anche se l'affondamento della Bismarck dovesse condurre ad un minore sforzo di sorveglianza per la azione delle unità di superficie vi è da tener conto della perdita della Hood, dei severi danni alla Prince of Wales, e, ancor più, della continua inesorabile offensiva subacquea. Gli ultimi attacchi ai convogli vicino alle coste dell'Africa Settentrionale hanno condotto all'affondamento di ben 76 mila tonn. di piroscafi zeppi di rifornimenti preziosi. I sottomarini non potevano offrire un omaggio più degno ai compagni della Bismarck che tenevano impegnate le squadre più potenti della flotta nemica nell'Atlantico. Così anche le cifre del mese di maggio vanno avvicinandosi paurosamente a quelle dei mesi precedenti; ci penserà l'Ammiragliato a fare a tavolino i tagli più opportuni per le ripercussioni psicologiche e diplomatiche. * * Sulla battaglia terrestre nell'isola di Creta i comunicati tedeschi sono avarissimi di nomi; ma il tono delle laconiche frasi fa capire che la situazione migliora di ora in ora come era prevedibile dopo che era passato il periodo delicato della creazione di teste di ponte. E poi vi sono i comunicati del Cairo che parlano chiaramente di ripiegamenti su linee di maggior resistenza. A buon intenditor... * * Per gli Stati Uniti, la parola è a Roosevelt e, se occorrerà, ai siluri dell'Asse e alla flotta del Giappone. a. s.

Persone citate: Bismarck, Churchill, Cunningham, Roosevelt, Wales

Luoghi citati: Africa Settentrionale, Giappone, Islanda, Londra, Stati Uniti