Il discorso di Pavelic al popolo croato

Il discorso di Pavelic al popolo croato Il discorso di Pavelic al popolo croato La lunga attesa e la resurrezione della Nazione ■ L'annuncio dell'avvento al trono di Aimone di Savoia che assumerà il nome di Tomislao I! - La folla acclama con indicibile entusiasmo all'Italia e al Duce Zagabria, 21 maggio. \ A mezzogiorno in punto il Poglqvnik Ante Pavelic è comparso su un podio eretto nella piazza di', San Marco e ha detto un grande1 discorso. Il podio era parato di\ bandiere croate italiane e tedesche] e di piante d'alloro. Gli ustasci dei Poglavnik, la sua guardia arma-' ta, gli studenti dell'università di Zagabria, i soldati del nuovissimo esercito, una folla cittadina riempivano la piazza. Le organizzazioni giovanili schierate in ranghi militari, con la bandiera col motto «Per Dio e per la Patria», sono comparse per la prima volta in una manifestazione così solenne. La gioventù croata presente All'apparire di Pavelic tutta questa folla giovanile, che è ap" punto la nuova Croazia, ha salutato romanamente e ha lungamente acclamato il nome del Poglavnik. Le bande hanno suonato l'inno nazionale. I reparti armati hanno presentato le armi. C'erano le organizzazioni degli ustasci e le rappresentazioni 'dell'esercito, fra le quali una formazione di soldati Incanì dal berrettino rosso. In un balcone del palazzo del Governo era l'incaricato d'affari d'Italia, Casertano, coi funzionari della Legazione. Dopo la manifeilliiiiiiiiiiiiiiiiiiiHiiiiiiiiiiiiiiiiiiimiiiiiiillilillliini stazione così entusiastica della folla, il Poglavnik lui cominciato a parlare continuamente interrotto da lunghe acclamazioni e da grida di consenso, da altissimi applausi all'Italia e al Duce. Le parti del discorso che riguardano l'Italia, il Duce, i trattati con l'Italia, la parte infine che annuncia la creazione della nuova dinastia croata, hanno suscitato un'onda di acclamazioni, c quando il Poglavnik ha detto clic il nuovo Re, il duca di Spoleto, sarà incoronato nel campo di Durilo col nome di Tomislao II. allora la folla è scattata in un grido solo, unanime e possente, un grido di vittoria e di gloria. Duvno richiama appunto l'antica storia della Croazia. E' ora un piccolo villaggio dell'Erzegovina che sorge nel mezzo dì una vastissima campagna. Sarà laggiù, più tardi, che il popolo di Croazia sì adunerà per acclamare il nuovo Re, a Duvno, dove il duca di Croazia Tomislao assunse la corona del 910 di Cristo, divenendo il primo re della Croazia. Pavelic ha cosi parlato: « E' giunto il momento di guardarci bene negli occhi e di parlarci cuore a cuore con il linguaggio degli ustasci che è compreso da tutto il nostro popolo. Questo è il momento della nostra resurrezione. Essa non si è verificata improvvisamente, da un giorno all'altro, ma ha avuto bisogno di una secolare preparazione. Per la causa croata combatterono i nostri fratelli migliori. Negli ultimi 20 anni abbiamo dato innumerevoli vittime alla santa causa della fede; tutta la riconoscenza del popolo croato va a questi purissimi eroi, a quelli dei quali i nomi ci sono noti come a quelli senza numero che non conosciamo », «Bisognava usare la forza» Il Poglavnik traccia poi una sintesi storica degli ultimi 20 anni, «quelli della sciagurata esistenza dello Stato jugoslavo, durante i quali, egli dice, il popolo croato è stato vittima del banditismo serbo centro cui non si poteva certamente combattere col libro delle preghiere alla mano, bensì con la forza. « Quando la ferita è grave, grave e doloroso è anche il rimedio». Un prolungatissimo applauso e calorose acclamazioni salutano le sue parole. « Ogni croato è un soldato. Tutti ci conoscono come ottimi combattenti. Non si dimentichi che in ap pena tre giorni è sparito il cosiddetto invincibile esercito serbo in modo vergognoso e vite ». Pavelic quindi prosegue! «Noi abbiamo avuto di mira due necessità: armarci per la lot-1 ta e trovare amici che potessero aiutarci in questa lotta. /La fol-\ la prorompe in prolungate ova-\ zionì all'indirizzo dell'Italia e del-\ la Gei mania i. Ci dicevano che | noi, «sfasci, eravamo al soldo dello straniero e che eravamo Serbi. Oggi tutti coloro che ci muo- ! vevano questa accusa sono, prò-1 prio essi, al soldo dello straniero, e noi abbiamo, invece, creato lo Stato indipendente croato. Io ero sicuro nella vittoria perchè sa-, pevo quanto ardente fosse la fiamma della nostra fede e solida ' la nostra certezza. Sei anni fa scrissi che sarebbe scoppiata una nuova guerra mondiale e che l'Europa non avrebbe potuto continuare a vivere su trattati ingiù- ! sti. Oggi questi trattati di fatto non esistono più e l'Europa è governata da rapporti di forze e da principii di ordine. Gratitudine per l'Italia « Ai nostri sforzi, tendenti al ristabilimento della indipendenza .della Croazia, si è aggiunto l'appoggio dei due grandi Capi dell'Italia e della Germania. IA que-i \sto punto il popolo interrompe .con le acclamazioni il Poglavnik] ,e per alcuni minuti la vasta piaz-\ ■.za risuona di calorosi evviva al-\ l'Italia e alla Germania. E a lnn-\ \go la folla scandisce l'invocazione \« Ducei Duce.'». La nostra gra-| |titudine per questo appoggio — i riprende il Poglavnik — sarà eterna. Fin dai primi giorni della sua esistenza il nostro stato fu riconosciuto dai nostri grandi amici ,e da altre nazioni. Noi siamo origogliosi perchè si tratta del pri;mo grande successo del movimento ustascio: adesso viviamo liberi je indipendenti a fianco di libere e | indipendenti nazioni, da pari a pari ». Dopo aver accennato alla dcli\iniiazioiie delle più importanti \frontiere dello Stato croato, diccn- i \do che esso è oggi più grande di r(!<rcii(o noti sia mai st'ito nel cor- ' |.5o della storia. Pacche ricorda l quanto è contenuto nella Ietterai scrittagli dal Duce sul trattamelito delle rispettive collettività na- \ zionali italo-croate. dicendosi he- j Ito dell'accordo raggiunto in pròIposito con Mussolini. A questo1, [punto la folla scatta di nuovo, in-! neggiando calorosamente al Duce' e all'Italia. La manifestazione si protrae a lungo. Terminata questa prima parte del discorso, Pa- ' velie passa a trattare problemi interessanti la politica interna della Croazia. I II nostro Stato, dice, vive da ap¬ pena 40 giorni e voi sapete che in regime democratiro questo tempo è appena bastevole a risolvere una crisi ministeriale. Noi invece abbiamo gettato le fondamenta dello Stato indipendente su un mucchio di frantumi e di una palude stiamo facendo un magnifico giardino. L'ordine sarà assicurato, e tutto quello che è necessario al nostro popolo. Basta con la politica degli interessi individuali. La nostra parola d'ordine è lavoro, e ciò non solo ispirandoci alle nostre tradizioni, ma anche agli esempi dei nostri alleati ». // Poglavnik prosegue dicendo che per dare forma costituzionale allo Stuto Croato egli ha ripristinato la corona di Re Zvonimiro, simbolo della rinnovata sovranità dello Stato, il quote riprende cosi le sue secolari tradizioni. i Io ho offerto la corona di Croazia ad un Principe sabaudo — dice Pavelic — e vi posso assicurare che questa è la persona più degna di portare la corona di Zvonimiro. La prima parte di questo compito l'ho assolta, l'altra la assolverà il popolo di Croazia, quando sarà giunto il momento di pronunziarsi. Il nuovo Re di Croazia prenderà il nome di Tomislao II e verrà incoronato a Duvansko Polje (Campo di Duvno) .». Dopo aver accennato all'organiziazione amministrativa in via di formazione, il Poglavnik sottolinea il carattere p, ettaments agricolo del paese, affermando che i rurali saranno alla base di tutta la vita economica delio Stato. Egli quindi enumera alcune persone appartenenti categorie dei contadini e dei lavoratori che ha già elevato al rango di dirigenti di alcune province. L'economia nazionale sarà posta su basi tali da assicurare al paese soddisfazione e benessere. In certi riguardi la terra croata è la più ricca d'Europa ed il popolo sarà esso stesso padrone di queste ricchezze. «Il risultato di quanto vi sto dicendo lo vedrete fra breve ». Passando a parlare della difesa nazionale ha detto: « I nostri alleati, cor. le loro potenti forze, lo hanno attanagliato e. frantumato ». Concludendo, il Poglavnik ha fatto allusione a ? eijdui nemici dello Stato croato che il popolo, però, dimostra di non temere, ed ha terminato domandando « Siete pronti a sacrificare la vostra vita per la nostra Patria": ». Un urlo della folla ha risposto: «Si.' sì.'». La manifestazione che è stata imponentissima, si è conclusa al suono delle note dell inno naalona-