LA BATTAGLIA SENZA SOSTE contro le posizioni inglesi nel Mediterraneo

LA BATTAGLIA SENZA SOSTE contro le posizioni inglesi nel Mediterraneo LA BATTAGLIA SENZA SOSTE contro le posizioni inglesi nel Mediterraneo Il grande servigio reso alla strategìa dell'Asdalle eroiche truppe del Duca d'Aosta se Berlino, 20 maggio. Non soltanto per un fraterno sentimento di partecipazione nei confronti dell'Italia alleata la nazione tedesca guarda oggi con animo commosso al concludersi dell'epopea dell'Amba Alagi; troppo aperti e sensibili sono per istinto a tutto ciò che è grande ed eroico la mente e il cuore di questo popo- lo di guerrieri perchè" le ges'ta" di Amedeo di Savoia-Aosta e dei suoi j soldati non dovessero suscitare in tutta la Germania anche al di fuori della solidarietà dell'Asse l'eco più viva e la più profonda ammirazione. Benché la mancanza di molti dettagli non consenta ancora di scrivere la storia di questa campagna africana, i più autorevoli commentatori tedeschi di cose militari concordano nell'affermare che la lotta sostenuta nell'Africa Orientale ha procacciato più allori e più gloria all'Italia che non ai britannici anche se la vittoria sembra per ora arridere ai loro colori. I britannici hanno infatti avuto buon gioco — qui si nota — a concentrare le loro forze da tutti i punti cardinali contro i difensori dell'Africa Orientale i quali, esattamente come i colonialisti tedeschl di Lettow-Vorbeck durante la Grande Guerra, hanno dovuto affrontare la lotta con scarse riserve e privi di qualsiasi possibilità di collegamento con la madre patria. « Hanno lottato da leoni » Data l'enorme vastità dell'A.O.I. era chiaro fin dal profilarsi dell'offensiva combinata britannica in partenza dal Sudan e dal Kenia che una difesa di tutto il territorio superava le possibilità numeriche delle truppe italiane di pres'dio. H compito assegnato a ques'e truppe doveva invece consistere nell'impegnare nella più lunga resistenza possibile le forze bri tanniche. Quello che il Duca d'Ao sta e i suoi uomini hanno fatto oltrepassa però la normale conce zione della resistenza militare: idifensori dell'A. O. — si nota qui — hanno infatti continuato a combattere quando già da tempo la loro sorte poteva apparire disperata. Il flerissimo diniego opposto alle Intimazioni di resa fatte dal nemico fin da sei settimane or sono costituisce non soltanto una luminosa prova di coraggio e di valore ma una manifestazione impareggiabile di eroico attaccamento alla propria consegna. « I soldati ita limi hanno combattuto fino all'ul t'ma cartuccia — scrive il LokaAnzeiger; hanno lottato come leonfinché vi è stata una possibilità dlottare. Con essi ha lottato fino all'ultimo e con essi è rimasto iloro capo, l'eroico Duca d'Aosta »Per trovare degno riscontro a questa magnifica dimostrazione collettiva di coraggio, di sprezzo del pericolo e di fedeltà alla propria missione e al proprio dovere non si può meglio fare, secondo una autorevole opinione espressacoggi, se non richiamare alla mente quello che è stato da un punto dvista generale il comportamento dell'Italia dal giorno della sua entrata in guerra al fianco della Germania alleata. Fin da allora l'Italia di Mussolini ha saputo dimostrare quale fosse la sua superba forza di decisione affrontando una situazione strategica difficilissima; oltre afronte alpino che occorreva comunque smantellare e oltre afronte mediterraneo, l'Italia si è trovata fin dall'inizio a dover difendere e a dover rifornire ben cinque fronti africani. Il coraggio magnifico con cui le forze annate italiane sono entrate allora immediatamente in offensiva su tutti fronti non è stato dimenticato in Germania; come ricorda oggi la Deutsche Allgemeine Zeitung, successo in cui si è concretizzata anche in Africa Orientale l'attività offensiva da noi svolta l'estatscorsa, non è stato affatto sterile perchè i colpi in tal modo infarti ai britannici sono stati risentiti a lungo dal nemico e oggi an cora manifestano il loro efretto. Nello stesso modo i sacrificsostenuti dalle nostre truppe iA. O. I. nella dura fase dello scatenamento dell'offensiva britannca non saranno vani; oltre l'enorme prestigio morale che nderiva al soldato italiano, i rsultati considerevoli dal punto vista pratico sono stati conseguti e cioè l'immobilizzazione di importanti forze nemiche e il lorlogoramento a seguito della lunga estenuante lotta sostenuta iregioni orograficamente e climticamente fra le più aspre dglobo. Nel rendere un caloroso omaggio ai nuovi purissimi eroi del'A. O. I. la stampa tedesca nomanca poi di rilevare come unaccanita resistenza venga ancoroppnsta dai distaccamenti italini del Gimma e di Gondar i quli, nonostante la gravità delloro situazione strategica, riescno ancora con l'appoggio di unenergia guerriera che ha pocprecedenti nella storia a tener tsta al nemico e a realizzare fiall'estremo il mandato loro assgnato consistente nell'obbligail nemico alla massima dispersine delle sue forze. Gli «Stuka» su CretaIn tal modo la pagina di gria che ancora una volta i combattenti italiani hanno sapuscrivere sulle ambe etiopiche trva fin d'ora posto, malgrado avverse fortune, in quel grancapitolo di storia che sarà conscrato al vittorioso epilogo dellotta antibritannica nel Mtditeraneo orientale. L'appassionaacuto interesse con cui qui si sgue lo svolgimento di questa lota sembra confermare l'impresione già desumibile dagli ultimcomunicati che le operazioni sfronte del Mediterraneo orienta sono entrate in una nuova più attiva fase. • Nel settore di Creta la già rilevata fortissima pressione aerea è andata vieppiù rafforzandosi nelle ultime 24 ore. Gli Stuka hanno attaccato in pieno con tremenda efficacia le navi alla fonda nel golfo di Suda. Se il bollettino odierno si limita in proposito ad accennare all'incendio di un incrociatore classe York (una nave dello stesso tipo è stata data ieri come centrata) ciò dipende dal fatto che il bollettino stesso si riferisce unicamente ad azioni portate a termine nella giornata di ieri. Significativo appare comunque da questo stesso bollettino il fatto che sul territorio dell'isola l'azione dei bombardieri tedeschi sia stata diretta non più soltanto ad annientare al suolo le riserve aeree dell'avversario (si annunziano oggi colpiti sei Hurrìcane) ma a smantellare sistematicamente l'insieme delle postazioni difensive di Creta. E' cosi che gli Stuka si sono buttati arditamente in nicchiata contro le bnttcrie antiaeree riuscendo a metter fuori di combattimento una mezza dozzina di bocche da fuoco. Bisogna tener conto del carattere particolare ,, che hai attrezzatura difensiva di lo JÌJSe .mancano ,n lenlre le postazioni in caverna che fanno inespugnabile Malta, per capire aquale formidabile balzo in avn.n-i-^wr'n,PaT1° ^esti nuovi for-midahili colpi degli Stuka. Interessante 1 accenno conte-mito nel bollettino odierno circa «l'Intervento degli Stuka in for- mazioni protette dalla caccia »; si tratta pertanto di intervento in massa con formazioni sorrette, come nei più decisivi attacchi, che sono stati il preludio su tani altri settori alle grandi azioni errestri di sfondamento. Su quello che è avvenuto oggi nel settore di Creta non ci sono ancora consentiti dettagli: l'azione è in pieno sviluppo e si comprende che gli ambienti militari tedeschi si attengano, come è loro abitudine, in questa fase risoutiva al massimo riserbo. Tutto ciò che possiamo dire è che gli attacchi sferrati dagli Stuka hanno assunto oggi, accanto al massimo di violenza e di intensità, l carattere di una vera e propria programmatica frantumazione delle difese dell'isola. Strage di navi petroliere Mentre la lotta nel Mediterraneo orientale sta così entrando in un nuovo combattutissimo stadio, sul fronte atlantico continua implacabile e sistematico l'annientamento delle riserve navali britan-l niche. n bilancio degli affonda-1menti nel mese di maggio già si annunzia come uno dei più cospicui. In questi primi venti giorni, secondo i dati forniti dal Gran Quartier Generale tedesco sono state mandate a fondo ad opera delle forze navali sottomarine e di superficie, nonché dell'aviazione, ben 400 mila tonnellate di navi- framento di naviglio britannico come ne] mese scorso al momento deI1° sgombero forzato delia pe nisola balcanica. Circa gli affon glio mercantile inglese o adibite al 'servizio inglese. Questo successo è tanto più no-[tevole in quanto nel mese di mag-|gio non si è avuto alcun concen-|damenti real'zzati nel corso delmese di maggio che comportano giornalmente una media di 20 mila tonnellate di perdita si nota ancora: 1) dal 9 maggio in poi non è passato giorno senza che il boi-lettino tedesco abbia avuto ad an-nunziare dei successi da parte rie-gli « U boot»; 2) l'esame del na-viglio affondato dimostra che gli inglesi, dal l.o maggio in poi. hanno perduto ben 85 mila tonnellate di stazza di navi petroliere; questa perdita è tanto più sensibile per 1 britannici, come informammo ieri, dato che l'oleodotto da Mossul a Caifa non può "pù essere utilizzato dal nemico: 3) un solo « U boot » è riuscito ad affondare nell'Atlantico, nel corso di attacchi svolti contro diversconvogli, per 33 mila tonnellate dnavi petroliere. Da quest'ultimo fatto sembra risultare una specie di specializ i za.zione della strategia navale te aesca; qualche tempo fa sembra 1 va infatti che i sottomarini doves ;ser0 attaccare d< preferenza le ;navi frigorifero di cui è nota l'im, portanza per il vettovagliamento dell'Inghilterra; ora essi concen tran0 fa loro caccia contro ,e nav1 netrnliprp i' _ . , _ 1 Guido Tonella II comandante del reparto d'assalto tedesco Klingenberg, oheper primo penetrò in Belgradocoi suoi uomini, e al quale il Fuhrer ha conferito un'alta de-corazione al valore.

Persone citate: Duca D'aosta, Guido Tonella, Klingenberg, Mussolini, Suda