Il naviglio americano e gli aiuti all'Inghilterra

Il naviglio americano e gli aiuti all'Inghilterra UN PROBLEMA INSOLUBILE Il naviglio americano e gli aiuti all'Inghilterra Relegata in soffitta la tanto dibattuta teoria di Monroe, l'attuale presidente statunitense, abbandonando completamente il principio della non ingerenza americana nelle questioni europee ed atteggiandosi a paladino della rivale demoplutocratica, assume nei riguardi dell'attuale conflitto la veste dell'alleato di fatto della Gran Bretagna, propugnando nella repubblica stellata un nuovo e sorprendente atteggiamento per gli americani nei confronti dell'antica madre patria. Se sono dimenticate la guerra di indipendenza e quelle successivamente combattute contro l'Inghilterra, gli Stati Uniti hanno ancora troppo vivo, però, il ricordo della rivalità britannica sui mercati dell'America del Sud, dell'oriente e dei dominions. La lotta per il predominio sui pozzi petroliferi del Messico fra le due nazioni demoplutocratiche condusse alle numerose e sanguinose rivoluzioni che si sono verificate in questi,ultimi tempi sul territorio messicano. La concorrenza spietata che le due finanze contrapposte si facevano sui mercati mondiali condusse or non è molto alla crisi di Wall Street ed alla conseguente catastrofe di migliaia di piccole industrie, che dal cataclisma finanziario furono travolte e distrutte. L'accaparramento dei capitali mondiali ha portato, come risultato, alle varie fughe dell'oro, che, con rapidità sorprendente, si concentrava nei forzieri delle due nazioni di lingua inglese; la mano d'opera che affluiva abbondante sui mercati dei due stati in lizza provocava le numeJose e deleterie schiere di disoccupati a danno di alcune nazioni ad economia prettamente agricola. Le aspirazioni affaristiche che Condussero gli Stati Uniti ad intervenire nella guerra mondiale del 1917, ebbero come miraggio il finanziamento dell'Europa. Depauperate le casse dei vincitori e dei vinti, mutata la loro condizione di debitori in quella di creditori del vecchio continente, i finanzieri americani hanno, con la loro abituale abilità Dell'investire capitali all'estero, inondato in un primo tempo l'Europa di. dollari, a danno delle piccole economie ed a scapito del progresso industriale del continente. Oggi, mascherando il suo intervento col sostenere che facendo propria la difesa dell'Inghilterra essa combatte per la democrazia contro la politica dittatoriale dell'Asse, che preluderebbe, a dir del presidente Roosevelt ad un ritorno dell'oscurantismo medioevale, l'America del Nord si basa unicamente sulle possibilità di pagamento dell' Inghilterra, che sono tuttora abbandonati nel continente americano. Questa ragione trova la sua piena approvazione negli industriali americani, i quali già aguzzano i loro artigli per raccogliere gli ingenti profitti che giungeranno nelle loro casse coll'apprestare gli aiuti all'agonizzante John Bull. Uno sguardo anche superficiale al comunicati del Dipartimento di Stato danno la netta visione dello sforzo americano tendente all'unico fine di impinguare ancora di più i forzieri dei finanzieri ameri cani. Soltanto nello scorso mese di febbraio, infatti, sono state consegnate licenze di importazìo ni di armi a favore dell'Inghil terra per un ammontare di lire 118.045.000 di dollari, mentre quelle per equipaggiamenti militari sono state per 63.719.000. Il programma di riorganizzazione dell'Industria bellica, impo stato dal presidente Roosevelt, < ritardato però dall'atteggiamento assunto dalle masse degli operai; le quali premono per ottenere aumenti salariali, mentre un altro ostacolo è rappresentato dalla deficienza di mano d'opera specializzata e dalla insufficiente quantità di alcune materie prime, malamente ripartite. Mancano inoltre le officine < non indifferente è la, ritrosia di alcune industrie a fare sacrifici per una causa non propria e per la poco convenienza che esse ricaverebbero dalla trasformazione dell'azienda, necessaria per sopperire •Ile abbondanti forniture invocate dall'alleata Inghilterra. Alla realizzazione effettiva del programma degli aiuti alla pericolante amica si oppone però una altra grave difficoltà, quella dei trasporti del materiale industriale statunitense, data l'insufficienza del naviglio mercantile e le scarse probabilità dell'arrivo di esso a destinazione. Un breve sguardo alla consistenza della marina mercantile americana renderà chiara la mancanza di efficienza di quella nazione ad attuare il suo prò gramma. Nel 1940 questa marina era costituita da 1735 navi, per un to dcfcdcagfmtar2lavrplatatintrrsddmsocndtrfipatetsatopnimmscsqddtbiucticeiUmsplgpdtgclsunoozlrplgrIgcecsgs, ,tale di circa 12 milioni di tonnel- late lorde. Da questo complesso però occorre sottrarre il tonnellaggio rappresentato dal naviglio lacuale e di cabotaggio ammontan'te a 2.300.000, quello per le navi per passeggeri per un totale di 1.200.000 ed infine quello delle navi cisterna il cui tonnellaggio ascendeva a 2.500.000. A colmare però la deficienza di questo na- . viglio, prima del conflitto mon-diale, sopperivano le flotte deipaesi sacndinavi, dell'Olanda, del- la Germania, dell'Italia, della Grècia, e della stessa Inghilterra. Ma dalloscoppio^dell'attuale con-flitto agli Stati Uniti e venuto amancare l'ausilio di queste flotte straniere ed 11 suo traffico marittimo si è perciò dovuto limitare a quello consentito dalla potenzialità della propria flotta america- na.' E' chiaro che in queste, stato di cose gli Stati Uniti potranno mettere a disposizione dellIngml- terra una aliquota ben ridotta di naviglio, e ciò a tutto detrimento della propria bilancia commerciale, al cui equilibrio è già insufficiente il tonnellaggio di navi di cui può disporre. Si è così imposta la necessità delle costruzioni. Le possibilità costruttive dei cantieri americani, unitamente agli sforzi compiuti da quelli inglesi, continuamente sottoposti al fuoco dei terrificanti bombardamenti della Luftwnffe, sono limitate ed a mala pena potranno raggiungere la modesta cifra di 2.200.000 tonnellate annue. Anche lavorando a ritmo serrato, il naviglio prodotto nei cantieri americani non potrà mai sopperire in pieno il bisogno dell'Inghilterra, la cui flotta mercantile è già stata dimezzata dai colpi duri, continui ed inesorabili che le vengono inflitti su tutti i mari dalle trionfanti armi dell'Asse. 1 bollettini del Quartiere Generale delle Forze Armate dell'Asse, nella loro costante veridicità, danno una visione piena e chiara della potenza distruttiva, cui la marina inglese è quotidianamente sottoposta; e dimostrano con pari chiarezza che il tonnellaggio di naviglio giornalmente affondato e danneggiato non potrà giammai trovare una compensazione sufficiente nelle costruzioni che si potranno effettuare nei cantieri anglo - americani: i sistemi protettivi escogitati dall'Ammiragliato sono del tutto inefficaci allo scopo prefisso. Nello stesso tempo in cui un apposito Comitato viene incaricato della costruzione di 200 navi per la marina mercantile, quando non esistono ancora i cantieri per impostare le navi e mancano le maestranze specializzate, il Presidente Roosevelt si preoccupa di convogliare le sue navi e di farle scortare da unità americane, le quali avrebbero l'unico compito di accompagnare fino alla fascia di sicurezza del percorso dell'Atlantico, fissata in 2000 miglia, le bare naviganti, alle quali le armi infallibili dell'Asse prepareranno un degno funerale. Questo intervento americano che non trova nesDun fondamento nei principi a cui si informano il diritto delle genti e lo stesso common law americano, prelude evidentemente ad un prossimo intervento effettivo degli Stati Uniti contro l'Asse. Senza approfondirci sui limiti molto elastici di questa fascia di sicurezza, che partendo da alcuni punti delle nuove basi cedute dall'Inghilterra all'America raggiunge la stessa Irlanda e Islanda, si può già a priori comprendere il dittatore americano col voler mettere in atto 11 metodo del pattugliamento. Ma anche verificandosi quello che il Presidente americano lascia lntravvedere dalle chiarificazioni successive sul suo progetto, le unità americane incorrerebbero nel rischio di essere vittime della offesa apportata con sagacia ed opportuna strategia dalle innovazioni apportate nella tecnica delle armi dell'Asse. Alla deficienza dell'attrezzatura cantieristica contribuisce non poco il riarmo navale per il quale l'America del Nord ha già impegnato gran parte dei suol cantieri, nei quali, solo nel 1940, erano In costruzione 8 navi da batta glia, 6 incrociatori leggeri, 31 cac ciatorpedlnlere, 2 navi portaerei e 16 sommergibili. E' di pochi giorni fa l'annuncio fatto ai giornalisti del Ministero della Marina americana, il guerrafondaio colonnello Knox, sul prossimo arrivo nel cantieri americani di un gran numero di navi inglesi, danneggiate per azioni di guerra, per essere ivi riparate. Tali lavori intralceranno e ritarderanno le costruzioni navali In atto, mentre il programma dei nuovi impianti dell'industria cantieristica si potrà realizzare solo fra due anni, al termine dei quali dovrebbero essere pronti per l'Inghilterra appena 112 piroscafi. Quindi mentre l'America si agita fra le opposte opinioni circa la bontà o meno del sistema dei convogli, che molti combattono perchè ritengono impraticabile per la quantità dei caccia che richiede e per il logorìo al quale li sottopone; fra le voci della propaganda bellicista e quelle delle menti ancora sane, che propugnano 11 non intervento; fra gli scioperi e le deficienze delle maestranze specializzate e l'insufficienza di alcune materie prime, l'Asse compatto e saldo procede implacabile nella lotta, facendo prevedere il collasso inglese molti mesi prima della concreta attuazione del piano presidenziale amerlcano. C R.

Persone citate: John Bull, Knox, Monroe, Roosevelt